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Deducibilità TFM: Cassazione chiarisce i limiti

Una società si è vista negare la deduzione per gli accantonamenti al Trattamento di Fine Mandato (TFM) dei suoi amministratori perché l’Agenzia delle Entrate li riteneva eccessivi. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, stabilendo che la deducibilità TFM amministratori non è soggetta ai limiti quantitativi previsti per il TFR dei dipendenti. La deduzione è ammessa secondo il principio di competenza, a patto che il diritto al TFM risulti da un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità TFM Amministratori: Nessun Limite Quantitativo secondo la Cassazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sulla deducibilità TFM amministratori, ribadendo un principio fondamentale per la gestione fiscale delle società: gli accantonamenti per il Trattamento di Fine Mandato non sono soggetti agli stessi limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti. Questa decisione chiarisce definitivamente i requisiti necessari per dedurre correttamente tali costi, offrendo certezze operative alle imprese.

I Fatti del Caso

Una società si era vista recapitare un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2014. L’Amministrazione Finanziaria contestava la deduzione di una parte dei costi accantonati al fondo per il Trattamento di Fine Mandato (TFM) destinato agli amministratori.

Secondo il Fisco, la quota di TFM deducibile doveva essere calcolata applicando per analogia la disciplina del TFR dei lavoratori dipendenti (art. 105 del TUIR), in particolare il limite rappresentato dal compenso annuale diviso per 13,5. La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia delle Entrate, ritenendo che la normativa fiscale intendesse parificare il trattamento del TFM a quello del TFR. La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Deducibilità TFM Amministratori

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza della Commissione Tributaria Regionale. I giudici di legittimità hanno affermato che la legislazione tributaria non prevede alcun limite quantitativo alla deducibilità degli accantonamenti per il TFM degli amministratori.

L’equiparazione al TFR, sostenuta dall’Agenzia delle Entrate, è stata ritenuta errata perché manca una norma specifica che obblighi le società a calcolare gli accantonamenti per il TFM con le stesse modalità previste dall’art. 2120 del codice civile per i dipendenti.

I Requisiti per la Deducibilità per Competenza

La Corte ha ribadito i requisiti essenziali, già consolidati nella propria giurisprudenza, per poter dedurre le quote di TFM secondo il principio di competenza:

1. Atto Scritto con Data Certa: Il diritto al TFM e il relativo importo devono essere stabiliti in un atto scritto (es. delibera assembleare) avente data certa anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione.
2. Determinazione dell’Importo: L’atto deve specificare l’ammontare del TFM.

In assenza di questi presupposti, la deducibilità del TFM non è persa, ma slitta al momento dell’effettiva erogazione, seguendo il principio di cassa (art. 95, comma 5, del TUIR).

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte si fonda su una chiara distinzione tra la disciplina del TFR per i lavoratori subordinati e quella del TFM per gli amministratori. Mentre per il TFR esiste una normativa specifica (art. 2120 c.c. e art. 105 TUIR) che ne regola il calcolo e la deducibilità, per il TFM manca una disposizione analoga. Non è possibile, secondo la Corte, applicare in via analogica una norma che impone limiti quantitativi in un ambito diverso per il quale il legislatore non ha previsto nulla.

La sentenza impugnata è stata censurata proprio per aver erroneamente applicato le limitazioni del lavoro subordinato a un rapporto, quello di amministrazione, che ha natura autonoma. Il principio affermato è che, nel rispetto delle condizioni formali (atto scritto con data certa), la società è libera di determinare l’importo del TFM, e tale importo, accantonato annualmente, è interamente deducibile secondo il principio di competenza.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento favorevole ai contribuenti, fornendo importanti indicazioni operative. Le società possono pianificare la remunerazione dei propri amministratori includendo il TFM, con la certezza che gli accantonamenti annuali saranno fiscalmente deducibili per competenza, senza dover sottostare a limiti quantitativi arbitrari.

L’elemento cruciale resta l’aspetto formale: è indispensabile che la decisione di erogare il TFM e la sua quantificazione siano formalizzate in una delibera o in un altro atto scritto con data certa, precedente all’inizio del mandato. In questo modo, le imprese possono gestire in modo fiscalmente efficiente una componente importante della remunerazione del management, evitando future contestazioni.

I limiti di deducibilità previsti per il TFR dei dipendenti si applicano anche al TFM degli amministratori?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che, in assenza di una norma specifica, i limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti non possono essere estesi al TFM degli amministratori.

A quali condizioni è deducibile per competenza l’accantonamento al fondo TFM?
L’accantonamento è deducibile per competenza se la previsione del trattamento risulta da un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione e se tale atto ne specifica l’importo.

Cosa succede se non sono rispettate le condizioni per la deducibilità per competenza del TFM?
In mancanza dei presupposti della data certa e della specificazione dell’importo, il compenso TFM è deducibile solo nell’esercizio in cui viene effettivamente corrisposto, secondo il principio di cassa, come previsto dall’art. 95, comma 5, del TUIR.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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