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Deducibilità TFM amministratori: no ai limiti del TFR

Una società si è opposta alla pretesa dell’Amministrazione Finanziaria di limitare la deducibilità degli accantonamenti per il Trattamento di Fine Mandato (TFM) degli amministratori, applicando le stesse regole del TFR dei dipendenti. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, stabilendo che la deducibilità TFM amministratori segue il principio di competenza se l’emolumento risulta da un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto. Ha escluso l’applicazione analogica dei limiti quantitativi previsti per il TFR, poiché non esiste una norma specifica che lo imponga.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità TFM Amministratori: la Cassazione esclude i limiti del TFR

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla deducibilità TFM amministratori, un tema di grande interesse per le società e i professionisti del settore fiscale. La Suprema Corte ha stabilito che gli accantonamenti per il Trattamento di Fine Mandato non sono soggetti ai limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti, delineando con precisione i presupposti per la loro corretta deduzione fiscale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento con cui l’Amministrazione Finanziaria aveva recuperato a tassazione una parte dei costi dedotti da una società a titolo di accantonamento al fondo per il Trattamento di Fine Mandato (TFM) dei propri amministratori. Secondo l’ente impositore, la quota deducibile doveva essere calcolata applicando la stessa disciplina prevista per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori dipendenti, in particolare il limite rappresentato dal compenso annuale diviso per 13,5, come previsto dall’art. 105 del TUIR.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Amministrazione Finanziaria, ritenendo che il legislatore avesse inteso parificare il trattamento fiscale del TFM a quello del TFR. La società, ritenendo errata tale interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che nessuna norma tributaria impone un limite quantitativo alla deducibilità degli accantonamenti per TFM nel rispetto del principio di competenza.

La Questione della Deducibilità TFM Amministratori

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, ribaltando la decisione di secondo grado. Gli Ermellini hanno affermato un principio di diritto chiaro e di notevole importanza pratica.

La Corte ha specificato che, in assenza di una norma che obblighi le società ad applicare le regole di accantonamento del TFR (previste dall’art. 2120 del codice civile) anche al TFM, tale equiparazione non può essere presunta. La disciplina del TFR è specifica per il lavoro subordinato e non può essere estesa per analogia al rapporto di amministrazione.

Le Motivazioni della Corte

Il fulcro della decisione risiede nella corretta interpretazione degli articoli 17 e 105 del TUIR. La giurisprudenza consolidata della stessa Corte ha precisato che la deducibilità TFM amministratori segue regole proprie. In particolare, le quote accantonate in ciascun esercizio sono deducibili secondo il principio di competenza a due condizioni fondamentali:

1. La previsione del TFM deve risultare da un atto scritto.
2. Tale atto deve avere data certa anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione a cui si riferisce.

Quando questi requisiti sono soddisfatti, la società può dedurre la quota di TFM maturata nell’esercizio, senza dover sottostare ai limiti di calcolo previsti per il TFR. In mancanza di tali presupposti, invece, il costo relativo al TFM diventa deducibile solo al momento dell’effettiva erogazione, secondo il principio di cassa, come stabilito dall’art. 95, comma 5, del TUIR per i compensi degli amministratori.

La sentenza impugnata è stata quindi cassata perché, nel ritenere applicabili al TFM le medesime limitazioni previste per il lavoro subordinato, non si è attenuta a questi consolidati principi.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione della Corte di Cassazione rafforza la certezza del diritto per le imprese. Le società possono quindi procedere alla deduzione integrale delle quote di TFM accantonate annualmente, a patto di aver formalizzato tale diritto in modo corretto. È essenziale, per beneficiare della deduzione per competenza, che il diritto al TFM e il suo importo o i criteri per la sua determinazione siano stabiliti da una delibera assembleare o da un altro atto societario avente data certa e precedente all’inizio del mandato. In caso contrario, il rischio è di poter dedurre il costo solo nell’anno dell’effettivo pagamento, con un evidente svantaggio finanziario. Questa pronuncia conferma l’autonomia del trattamento fiscale del TFM rispetto a quello del TFR, respingendo interpretazioni estensive non supportate da una chiara previsione normativa.

Le quote accantonate per il TFM degli amministratori sono deducibili con gli stessi limiti quantitativi previsti per il TFR dei dipendenti?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in assenza di una specifica norma di legge, non si applicano agli accantonamenti per TFM i limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti.

Quali sono le condizioni per dedurre il costo del TFM secondo il principio di competenza?
Per dedurre le quote di TFM accantonate in ogni esercizio, è necessario che il diritto a tale trattamento risulti da un atto scritto con data certa, anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione, che ne specifichi anche l’importo o i criteri di calcolo.

Cosa accade se manca un atto scritto con data certa che stabilisce il TFM?
In assenza di un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto, il costo del TFM non può essere dedotto per competenza. Sarà invece deducibile secondo il principio di cassa, ovvero nell’esercizio in cui l’indennità viene effettivamente pagata all’amministratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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