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Deducibilità TFM amministratori: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13540/2025, ha stabilito che la deducibilità del TFM (Trattamento di Fine Mandato) per gli amministratori non è soggetta ai limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti. La deduzione annuale delle quote, secondo il principio di competenza, è legittima a condizione che il diritto all’indennità risulti da un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto. In assenza di tale requisito, la deducibilità segue il principio di cassa.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità TFM Amministratori: la Cassazione esclude l’analogia con il TFR

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema di grande interesse per le società e i loro amministratori: la deducibilità TFM amministratori. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale, chiarendo che le quote accantonate annualmente per l’indennità di fine mandato non sono soggette agli stessi limiti quantitativi previsti per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori dipendenti. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale favorevole al contribuente, a patto che vengano rispettate precise condizioni formali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società a responsabilità limitata. L’amministrazione finanziaria aveva contestato la deduzione di una parte dei costi accantonati per il Trattamento di Fine Mandato (TFM) destinato ai propri amministratori. Secondo il Fisco, l’importo deducibile doveva essere calcolato applicando per analogia le regole previste per il TFR dei dipendenti, in particolare il limite rappresentato dal compenso annuale diviso per 13,5.

La Commissione Tributaria Regionale aveva inizialmente dato ragione all’Agenzia delle Entrate, sostenendo che l’art. 105 del TUIR equiparasse fiscalmente il TFM al TFR. La società, ritenendo errata tale interpretazione, ha impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione delle norme sulla deducibilità dei costi d’impresa.

La Questione sulla Deducibilità TFM Amministratori

Il cuore della controversia risiedeva nel determinare se la disciplina del TFR fosse estensibile al TFM. La tesi dell’Agenzia delle Entrate si fondava su un’interpretazione estensiva dell’art. 105 del TUIR, che disciplina gli accantonamenti ai fondi per le indennità di fine rapporto. Tuttavia, la difesa della società ha sostenuto che nessuna norma tributaria impone un limite quantitativo alla deducibilità TFM amministratori, purché venga rispettato il principio di competenza.

La Corte di Cassazione è stata chiamata a chiarire se, in assenza di una specifica norma limitativa, fosse corretto applicare per analogia le regole del TFR, oppure se la deducibilità del TFM dovesse seguire principi autonomi, basati sulla certezza e determinabilità del costo.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, ribadendo la sua consolidata giurisprudenza in materia. I giudici hanno chiarito che non esiste alcuna norma che obblighi le società a calcolare e accantonare il TFM per gli amministratori con le stesse modalità previste dall’art. 2120 del codice civile per i lavoratori dipendenti. L’equiparazione sostenuta dall’Agenzia delle Entrate è stata giudicata erronea.

Il principio cardine affermato dalla Corte è il seguente: le quote accantonate annualmente per il TFM sono deducibili secondo il principio di competenza a due condizioni fondamentali:

1. Atto Scritto con Data Certa: La previsione del TFM deve risultare da un atto scritto (ad esempio, una delibera assembleare o lo statuto) avente data certa anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione.
2. Specificazione dell’Importo: Lo stesso atto deve specificare l’importo dell’indennità, rendendo il costo certo e determinabile.

In assenza di questi requisiti, il costo relativo al TFM non può essere dedotto per competenza tramite accantonamenti annuali. In tal caso, la deducibilità avverrà solo nell’esercizio in cui l’indennità sarà effettivamente corrisposta, secondo il principio di cassa, come previsto dall’art. 95, comma 5, del TUIR per i compensi degli amministratori.

Conclusioni

La decisione della Cassazione conferma che la deducibilità TFM amministratori segue regole proprie, distinte da quelle del TFR. Le aziende possono dedurre integralmente gli accantonamenti annuali, senza sottostare a limiti quantitativi, a condizione di formalizzare correttamente la pattuizione. È quindi cruciale che la delibera di nomina dell’amministratore, o un altro atto societario, stabilisca chiaramente il diritto al TFM e il suo importo, e che tale atto acquisisca data certa prima dell’inizio dell’incarico. Questa pronuncia offre un’importante certezza giuridica alle imprese, sottolineando l’importanza di una corretta pianificazione e formalizzazione degli accordi con i propri amministratori per evitare contestazioni fiscali.

Le quote accantonate per il TFM degli amministratori sono deducibili con gli stessi limiti del TFR dei dipendenti?
No. La Corte di Cassazione ha escluso che si possano applicare per analogia i limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti (compenso annuale diviso 13,5) agli accantonamenti per il TFM degli amministratori.

Quali sono le condizioni per la deducibilità TFM amministratori secondo il principio di competenza?
La deducibilità delle quote annuali secondo il principio di competenza è ammessa a condizione che il diritto all’indennità e il relativo importo risultino da un atto scritto con data certa, che sia anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione.

Cosa succede se manca un atto scritto con data certa che stabilisce il TFM?
In assenza di un atto scritto con data certa anteriore all’inizio del rapporto che ne specifichi l’importo, il costo per il TFM non è deducibile per competenza tramite accantonamenti annuali. Sarà invece deducibile solo nell’esercizio in cui verrà effettivamente pagato, secondo il principio di cassa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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