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Deducibilità interessi passivi: la Cassazione decide

Una società immobiliare ha dedotto interessi passivi su un mutuo garantito da un immobile già costruito e locato. L’Amministrazione Finanziaria contestava la deducibilità, sostenendo che il mutuo non era finalizzato alla costruzione. La Cassazione ha respinto il ricorso dell’Agenzia, affermando che la norma sulla piena deducibilità interessi passivi non richiede un nesso di finalità tra il finanziamento e la costruzione dell’immobile, ma solo che il mutuo sia garantito da ipoteca su immobili destinati alla locazione.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità Interessi Passivi: Chiarimenti dalla Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha fornito un’interpretazione cruciale in materia di deducibilità interessi passivi per le società immobiliari. Questa decisione chiarisce che la finalità del finanziamento non è un requisito per beneficiare dell’agevolazione fiscale, a condizione che il mutuo sia garantito da ipoteca su immobili destinati alla locazione. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

I Fatti del Caso

Una società immobiliare aveva dedotto, ai fini IRES e IRAP per l’anno d’imposta 2010, gli interessi passivi relativi a un mutuo di importo considerevole. Tale finanziamento era stato acceso nel 2008 e garantito da un’ipoteca su un complesso commerciale di sua proprietà, già completato nel 2006 e concesso in locazione.

L’Agenzia delle Entrate contestava tale deduzione, sostenendo che il regime di favore previsto dalla Legge 244/2007 non fosse applicabile. Secondo l’Ufficio, gli interessi sarebbero stati indeducibili perché il mutuo non era stato contratto per la costruzione o la ristrutturazione dell’immobile (già terminato), ma per creare provvista finanziaria destinata ad altre esigenze aziendali.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla società, annullando l’avviso di accertamento. L’Amministrazione Finanziaria ha quindi proposto ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica e la Deducibilità degli Interessi Passivi

Il nucleo della controversia ruotava attorno all’interpretazione dell’art. 1, comma 36, della legge 244/2007. La norma stabilisce la totale deducibilità degli interessi passivi relativi a “finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione”, in deroga al regime generale di deducibilità parziale.

La domanda fondamentale era: per beneficiare di questa agevolazione, è necessario che il finanziamento sia stato specificamente finalizzato all’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’immobile ipotecato? Oppure è sufficiente il mero rispetto del requisito formale, ovvero la presenza di una garanzia ipotecaria su un immobile locato, a prescindere dall’uso dei fondi?

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la sentenza di secondo grado favorevole alla società contribuente. I giudici hanno stabilito che l’interpretazione letterale e teleologica della norma non consente di introdurre limitazioni non previste esplicitamente dal legislatore.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha fondato la sua decisione su alcuni punti chiave. In primo luogo, il testo dell’art. 1, comma 36, della legge 244/2007 è chiaro nel richiedere unicamente che i finanziamenti siano “garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione”. Non viene menzionato alcun vincolo di destinazione delle somme mutuate. Pertanto, è irrilevante che l’immobile sia già costruito o meno al momento della stipula del finanziamento.

I giudici hanno sottolineato che, quando il legislatore ha voluto limitare la portata applicativa di una norma, lo ha fatto in modo esplicito, come avvenuto successivamente con l’introduzione di limiti soggettivi (riservando l’agevolazione alle sole società di gestione immobiliare). L’assenza di un limite oggettivo relativo alla finalità del prestito implica che non se ne possano aggiungere in via interpretativa.

La Corte ha definito la portata della disposizione “estremamente ampia”, tale da non giustificare limitazioni né sul piano oggettivo (tipologie di immobili) né su quello funzionale (obiettivi dell’indebitamento). Questo orientamento, peraltro, si pone in continuità con recenti e consolidate pronunce della stessa Corte, creando un indirizzo giurisprudenziale stabile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza rappresenta una vittoria significativa per le società del settore immobiliare. La conclusione è che la piena deducibilità interessi passivi sui mutui ipotecari è garantita a condizione che l’ipoteca gravi su immobili locati, senza che l’Amministrazione Finanziaria possa sindacare l’impiego effettivo della provvista finanziaria. Ciò offre maggiore flessibilità gestionale e finanziaria alle imprese, che possono utilizzare tali finanziamenti per svariate esigenze operative, sapendo di poter beneficiare integralmente della deduzione dei relativi costi.

È possibile dedurre integralmente gli interessi passivi di un mutuo garantito da un immobile già costruito e destinato alla locazione?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la norma agevolativa (art. 1, comma 36, legge 244/2007) non pone limiti legati alla finalità del finanziamento. È sufficiente che il mutuo sia garantito da ipoteca su immobili destinati alla locazione, indipendentemente dal fatto che siano già costruiti o in fase di costruzione.

La deducibilità degli interessi passivi è ammessa anche se i fondi del mutuo sono usati per scopi diversi dalla costruzione o ristrutturazione dell’immobile ipotecato?
Sì. La sentenza chiarisce che l’utilizzo della provvista finanziaria per altre esigenze aziendali non preclude la deducibilità integrale degli interessi, purché sia rispettato il requisito della garanzia ipotecaria su un immobile locato.

Qual è l’unico requisito oggettivo richiesto dalla legge per la piena deducibilità degli interessi passivi in questo contesto?
L’unico requisito oggettivo è che il finanziamento sia garantito da un’ipoteca su immobili destinati alla locazione. La norma non richiede che il finanziamento sia contratto per finanziare la costruzione o la ristrutturazione dell’immobile stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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