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Deducibilità dei costi: la Cassazione e l’inerenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23181/2025, ha esaminato un caso sulla deducibilità dei costi sostenuti da una società immobiliare. I costi riguardavano utenze e manutenzione di un complesso alberghiero affittato a terzi e spese per consulenze gestionali. La Corte ha stabilito che i costi di utenze e manutenzione non sono deducibili per la società proprietaria, in quanto non inerenti alla sua attività, bensì a quella della società conduttrice. Ha invece ritenuto legittima la deduzione dei costi per la gestione del patrimonio immobiliare. La sentenza è stata cassata con rinvio per un nuovo esame sulla base del principio di inerenza.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità dei Costi: Quando una Spesa è Davvero “Inerente” all’Attività d’Impresa?

La corretta gestione fiscale è un pilastro per ogni impresa, e la deducibilità dei costi rappresenta uno degli aspetti più cruciali e dibattuti. Un costo può essere sottratto dal reddito imponibile solo se rispetta il principio di inerenza, ovvero se è strettamente legato all’attività aziendale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali su questo tema, analizzando un caso complesso che riguarda spese sostenute da una società immobiliare per un bene locato a terzi. Esaminiamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: Costi di Gestione e Manutenzione

Una società immobiliare, proprietaria di un vasto complesso alberghiero, lo aveva ceduto in locazione a un’altra società. Nonostante il contratto di locazione, la società proprietaria aveva continuato a sostenere e dedurre diversi costi: spese per utenze (energia, acqua, gas), manutenzione ordinaria e costi per servizi di consulenza e assistenza amministrativa e fiscale, affidati a una terza società di gestione.

L’Amministrazione Finanziaria ha contestato tali deduzioni, emettendo avvisi di accertamento per IRES, IRAP e IVA. Secondo il Fisco, quei costi non erano inerenti all’attività della società proprietaria, ma a quella della società conduttrice che gestiva l’albergo. La questione è così approdata davanti ai giudici tributari, giungendo fino alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione e la deducibilità dei costi

La Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, tracciando una netta distinzione tra le diverse tipologie di costi.

1. Costi di utenze e manutenzione: I giudici hanno ritenuto fondato il motivo del Fisco. Questi costi, legati alla gestione operativa del complesso alberghiero, sono stati considerati non inerenti all’attività della società proprietaria (che percepiva un canone di locazione), bensì a quella della società affittuaria. La deroga contrattuale invocata dalla società non è stata sufficientemente provata e motivata per giustificare la deduzione.
2. Costi di consulenza e gestione immobiliare: Al contrario, i costi sostenuti per i servizi resi dalla società di gestione esterna sono stati considerati legittimamente deducibili. La Corte ha riconosciuto che l’esternalizzazione della gestione di un ingente patrimonio immobiliare è una scelta imprenditoriale valida e che i relativi costi sono inerenti all’attività della società proprietaria.

Di conseguenza, la sentenza della commissione tributaria regionale è stata cassata con rinvio, affinché un nuovo collegio riesamini la questione della deducibilità dei costi di utenze e manutenzione alla luce del principio di inerenza.

Le Motivazioni: Il Principio di Inerenza al Centro del Dibattito

La Corte ha ribadito che il principio di inerenza è il cardine della deducibilità dei costi. Esso richiede un giudizio di carattere qualitativo: un costo è inerente se si riferisce all’attività d’impresa, anche in via indiretta o potenziale, a prescindere dal suo vantaggio economico o dalla sua congruità. L’onere della prova spetta al contribuente, che deve dimostrare l’esistenza, la natura e la concreta destinazione del costo alla produzione del reddito.

L’analisi sui costi di manutenzione e utenze

Per quanto riguarda utenze e manutenzione, la Corte ha sottolineato che il giudice di merito si era limitato a indicare genericamente una deroga al principio generale (secondo cui tali oneri spettano al conduttore) senza spiegare perché tale deroga costituisse un atto d’impresa inerente all’attività del locatore. Specialmente a fronte di una spesa così rilevante, era necessario valutare se questa trovasse una giustificazione nell’attività imprenditoriale della società proprietaria, cosa che non è stata adeguatamente motivata.

L’analisi sui costi di consulenza e gestione

Sui costi di gestione, invece, la motivazione del giudice di secondo grado è stata ritenuta sufficiente. Si è affermato che i costi erano certi e congrui rispetto alla complessità dell’attività affidata alla società di gestione. La scelta di esternalizzare questi servizi, data l’assenza di una struttura interna adeguata, è stata considerata una decisione imprenditoriale legittima, rendendo i relativi costi pienamente inerenti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per le Imprese

Questa ordinanza offre spunti pratici di grande rilevanza per le imprese, in particolare per quelle che operano nel settore immobiliare. Emerge con chiarezza che la deducibilità dei costi non può basarsi su semplici accordi contrattuali che derogano alle norme civilistiche, se tali accordi non sono supportati da una solida e comprovata ragione imprenditoriale. È fondamentale poter dimostrare che ogni costo sostenuto, specialmente se anomalo rispetto alla prassi, sia funzionale alla produzione del reddito d’impresa. Al contrario, viene confermata la piena legittimità della deduzione dei costi per servizi esternalizzati, a condizione che siano documentati e congrui rispetto all’attività svolta.

Un’impresa proprietaria di un immobile può dedurre i costi di utenze e manutenzione se l’immobile è affittato a un’altra società?
No, secondo la Corte questi costi non sono deducibili per la società proprietaria perché non sono considerati inerenti alla sua attività (che è quella di percepire un canone di locazione), ma a quella della società conduttrice che utilizza direttamente il bene. Una deroga a questo principio deve essere supportata da una solida giustificazione imprenditoriale.

Come si valuta il principio di inerenza per la deducibilità dei costi?
Il principio di inerenza si basa su un giudizio qualitativo. Un costo è inerente se è funzionale all’attività d’impresa e alla produzione di reddito, anche in via indiretta o potenziale. Non è un giudizio sulla convenienza economica della spesa, ma sulla sua correlazione con l’attività aziendale. L’onere di provare tale correlazione spetta al contribuente.

La deducibilità dei costi per servizi di gestione immobiliare esternalizzati è legittima?
Sì, la Corte ha ritenuto legittima la deduzione di tali costi. La scelta di un’impresa di esternalizzare la gestione del proprio patrimonio immobiliare è una decisione imprenditoriale insindacabile. Pertanto, i costi sostenuti per tali servizi sono considerati inerenti all’attività dell’impresa proprietaria, a condizione che siano certi, documentati e congrui.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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