LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Deducibilità costi sindaco: la Cassazione decide

Un professionista, dottore commercialista, ha dedotto i costi sostenuti per una transazione relativa a un’azione di responsabilità intentata contro di lui come sindaco di una società fallita. L’Agenzia delle Entrate ha contestato la deduzione, ma la Corte di Cassazione ha confermato la sua legittimità. La sentenza chiarisce che la carica di sindaco rientra nell’attività professionale del commercialista, rendendo inerenti, e quindi ammettendo la deducibilità dei costi sindaco, a meno che non derivino dalla commissione di un reato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Deducibilità Costi Sindaco: Sì dalla Cassazione per Transazioni su Responsabilità Civile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande interesse per i professionisti, in particolare per i dottori commercialisti che ricoprono la carica di sindaco in società di capitali. La Corte ha stabilito un importante principio sulla deducibilità costi sindaco derivanti da transazioni per azioni di responsabilità, chiarendo i confini tra illecito civile e reato ai fini fiscali. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa: Il Contenzioso tra il Professionista e il Fisco

Un dottore commercialista si è visto notificare un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2004. L’Ufficio contestava la deduzione di alcuni costi che il professionista aveva sostenuto a seguito di una transazione. Tali costi derivavano da un’azione di responsabilità promossa nei suoi confronti dalla curatela fallimentare di una società in cui aveva ricoperto il ruolo di sindaco. Il contribuente aveva dedotto dal proprio reddito professionale sia la somma versata per la transazione, sia le relative spese legali, ritenendole costi inerenti alla sua attività.

L’Agenzia delle Entrate, invece, disconosceva tale deduzione, sostenendo che l’onere economico non fosse collegato all’attività professionale tipica, ma a una condotta illecita sul piano civilistico. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al contribuente, confermando la piena inerenza e, quindi, la deducibilità dei costi. L’Amministrazione finanziaria ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La questione della deducibilità costi sindaco

Il quesito centrale sottoposto alla Corte Suprema era se le somme pagate da un sindaco di società per chiudere transattivamente un’azione di responsabilità, promossa dalla curatela di un fallimento, potessero essere considerate costi inerenti all’attività professionale e, di conseguenza, fiscalmente deducibili.

L’Agenzia delle Entrate, nel suo ricorso, ha tentato di sostenere che tali oneri non fossero deducibili in quanto derivanti da un’attività (quella di sindaco) diversa da quella professionale e, in ogni caso, scaturiti da una condotta civilisticamente illecita. La Corte, tuttavia, ha rigettato questa impostazione, fornendo una chiara interpretazione del principio di inerenza.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate infondato, basando la sua decisione su due pilastri argomentativi fondamentali.

Il Principio di Inerenza e l’Attività del Sindaco

In primo luogo, i giudici hanno affermato senza esitazioni che l’incarico di sindaco di una società di capitali rientra a pieno titolo tra le attività che un dottore commercialista può espletare nell’esercizio della sua professione. Di conseguenza, tutti gli oneri che sorgono “a causa e in occasione” dello svolgimento di tale incarico sono da considerarsi inerenti al reddito professionale. Il collegamento diretto tra il costo (la transazione) e l’attività professionale (l’incarico di sindaco) è stato ritenuto evidente.

La Distinzione tra Illecito Civile e Reato

Il secondo punto, ancora più cruciale, riguarda la natura dell’atto da cui scaturisce il costo. La Corte ha chiarito che le somme dovute a titolo di responsabilità civile, o che comunque derivano da un fatto illecito civile compiuto nell’esercizio della professione, non sono di per sé indeducibili. Esse seguono la regola generale della deducibilità basata sul principio di inerenza, come stabilito dall’art. 109 del TUIR.

L’unico limite alla deducibilità è espressamente previsto dalla legge (art. 14, comma 4 bis, della legge n. 537 del 1993) e si applica esclusivamente ai costi e alle spese riconducibili a fatti, atti o attività qualificabili come reato. Nel caso di specie, non vi era alcuna prova o contestazione che la condotta del professionista avesse rilevanza penale. Pertanto, in assenza della commissione di un reato, i costi sostenuti per la transazione civilistica sono stati correttamente ritenuti inerenti e deducibili.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Corte di Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per tutti i professionisti che assumono incarichi in organi di controllo societari. Viene confermato che i rischi economici connessi a tali ruoli, qualora si traducano in esborsi per responsabilità civili, possono essere portati in deduzione dal reddito. La sentenza traccia una linea netta: la deducibilità è la regola, mentre l’indeducibilità è l’eccezione, limitata ai soli casi in cui i costi derivino da condotte penalmente rilevanti. Questo orientamento offre maggiore certezza giuridica ai professionisti nella gestione fiscale degli oneri derivanti dalla loro attività di controllo.

I costi sostenuti da un commercialista per una transazione in un’azione di responsabilità, legata al suo ruolo di sindaco, sono deducibili?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che sono deducibili. L’incarico di sindaco è considerato parte integrante dell’attività professionale del commercialista, pertanto i costi sostenuti a causa di tale incarico sono inerenti e deducibili.

La deducibilità dei costi è esclusa se questi derivano da un fatto illecito?
No. Secondo la Corte, i costi che traggono origine da un fatto illecito di natura puramente civile non sono automaticamente indeducibili. Essi rimangono deducibili se rispettano il principio di inerenza con l’attività professionale svolta.

In quali casi i costi derivanti dall’attività di sindaco non sono deducibili?
L’unica eccezione alla deducibilità, come chiarito dalla sentenza, si verifica quando i costi sono direttamente collegati alla commissione di un reato. In assenza di una condotta penalmente rilevante, i costi sono deducibili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati