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Decadenza accertamento TARI: i termini per il Comune

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha confermato la decadenza accertamento TARI per un Comune che aveva notificato un avviso per l’anno 2013 solo nel 2019. La Corte ha ribadito che il termine di cinque anni per la notifica scade il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati. In questo caso, il termine era scaduto il 31 dicembre 2018, rendendo l’atto successivo nullo.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Decadenza Accertamento TARI: la Cassazione fissa i paletti per i Comuni

La Corte di Cassazione ha recentemente affrontato un caso cruciale in materia di decadenza accertamento TARI, stabilendo con chiarezza i limiti temporali entro cui i Comuni possono legittimamente notificare un avviso di accertamento per omesso o infedele versamento del tributo sui rifiuti. Questa ordinanza fornisce un’importante guida per i contribuenti e per le amministrazioni locali, consolidando un orientamento giurisprudenziale a tutela della certezza del diritto.

I Fatti di Causa

Una società, titolare di una concessione demaniale marittima, impugnava un avviso di accertamento TARI relativo all’anno 2013, notificato dal Comune di riferimento nel dicembre del 2019. L’accertamento contestava un omesso versamento del tributo dovuto per una maggiore superficie utilizzata rispetto a quella dichiarata.

La società contribuente eccepiva, tra i vari motivi, la decadenza del potere di accertamento del Comune. In primo e secondo grado, i giudici tributari davano ragione alla società, annullando l’atto impositivo perché emesso tardivamente. Il Comune, non rassegnato, proponeva ricorso per cassazione, sostenendo una diversa interpretazione delle norme sui termini di accertamento.

L’analisi della Corte sulla decadenza accertamento TARI

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Comune, confermando le decisioni dei giudici di merito e fornendo una lezione chiara sulla decadenza accertamento TARI. Il fulcro della questione risiede nell’interpretazione dell’art. 1, comma 161, della Legge n. 296/2006 (Legge Finanziaria 2007).

Questa norma stabilisce che gli avvisi di accertamento in rettifica o d’ufficio devono essere notificati al contribuente, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione ha chiarito che il termine quinquennale per l’accertamento non lascia spazio a interpretazioni estensive. Nel caso specifico, il tributo si riferiva all’anno 2013. Pertanto, il Comune avrebbe dovuto notificare l’avviso di accertamento entro e non oltre il 31 dicembre 2018 (2013 + 5 anni).

L’avviso, essendo stato notificato nel dicembre 2019, risultava irrimediabilmente tardivo. La Corte ha sottolineato che l’occupazione dell’immobile da parte della società era in essere da molti anni, quindi non vi erano dubbi sul momento in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata. Anche ammettendo che la dichiarazione per il 2013 dovesse essere presentata all’inizio del 2014, il calcolo del quinquennio porterebbe comunque a una scadenza anteriore alla data di notifica dell’atto.

Il Collegio ha dato continuità al proprio orientamento prevalente, disattendendo le tesi minoritarie che avrebbero posticipato la decorrenza dei termini. La norma è chiara nel voler fissare un limite temporale certo all’azione impositiva degli enti locali, al fine di garantire la stabilità dei rapporti giuridici e non lasciare il contribuente esposto a pretese fiscali a tempo indeterminato.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte ha stabilito che il potere del Comune di procedere all’accertamento per la TARI 2013 si era estinto per decadenza il 31 dicembre 2018. L’avviso notificato successivamente è, pertanto, illegittimo e nullo. Questa pronuncia rafforza un principio fondamentale del diritto tributario: l’azione della pubblica amministrazione deve essere esercitata entro termini perentori, la cui violazione comporta la perdita del potere impositivo. Per i contribuenti, ciò significa che è sempre fondamentale verificare la data di notifica degli atti fiscali per eccepire tempestivamente l’eventuale decadenza.

Entro quanto tempo un Comune deve notificare un avviso di accertamento TARI?
Un Comune deve notificare un avviso di accertamento TARI, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati, come previsto dall’art. 1, comma 161, della Legge 296/2006.

Da quando decorre il termine di cinque anni per la decadenza dell’accertamento TARI?
Il termine decorre dall’anno in cui il versamento o la presentazione della dichiarazione erano dovuti. Ad esempio, per un’obbligazione tributaria relativa all’anno d’imposta 2013, il termine quinquennale scade il 31 dicembre 2018.

Cosa succede se il Comune notifica l’avviso di accertamento TARI dopo la scadenza del termine di decadenza?
Se l’avviso di accertamento viene notificato oltre il termine di decadenza, l’atto è illegittimo e nullo. Il contribuente può impugnarlo davanti alla competente Commissione Tributaria per ottenerne l’annullamento, poiché il Comune ha perso il potere di accertare quel tributo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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