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Decadenza accertamento IMU: quando è nullo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14519/2024, ha annullato un avviso di accertamento IMU per l’anno 2013 notificato nel 2019. La Corte ha stabilito che la notifica è avvenuta oltre il termine di decadenza accertamento IMU, fissato al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello del dovuto versamento. Poiché il pagamento era dovuto nel 2013, il termine ultimo per la notifica era il 31 dicembre 2018, rendendo l’atto successivo nullo.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Decadenza Accertamento IMU: La Cassazione Fissa i Paletti sul Termine di Notifica

Il rispetto dei termini è un principio cardine del diritto tributario, a tutela sia dell’ente impositore sia del contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza le regole sulla decadenza accertamento IMU, fornendo un criterio fondamentale per stabilire la validità degli avvisi notificati dai Comuni. La pronuncia sottolinea come il potere di accertamento non sia infinito, ma soggetto a un preciso limite temporale, superato il quale la pretesa tributaria diventa illegittima.

I Fatti di Causa

Una società a responsabilità limitata si è vista notificare da un Comune un avviso di accertamento relativo all’IMU per l’annualità 2013. Il punto cruciale della controversia non era l’ammontare dell’imposta, ma la data di notifica dell’atto: gennaio 2019. La società ha immediatamente impugnato l’avviso, sostenendo che il Comune avesse agito tardivamente, ben oltre il termine di decadenza previsto dalla legge. Dopo un iter giudiziario nei gradi di merito, la questione è giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: Il Calcolo della Decadenza Accertamento IMU

Il cuore del dibattito legale ruotava attorno all’interpretazione dell’art. 1, comma 161, della Legge n. 296/2006. Questa norma stabilisce che gli avvisi di accertamento in rettifica o d’ufficio per i tributi locali devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati.
La sfida interpretativa consisteva nel determinare il corretto dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio dei cinque anni, specialmente nel caso, come quello di specie, in cui il contribuente aveva presentato la dichiarazione ma omesso il versamento.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente le ragioni del contribuente, cassando la sentenza impugnata e decidendo nel merito. I giudici hanno chiarito in modo inequivocabile come si calcola il termine per la decadenza accertamento IMU.
Il ragionamento della Corte si basa su una distinzione fondamentale:
1. Omissione della dichiarazione: Il dies a quo coincide con la scadenza del termine entro cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.
2. Dichiarazione presentata ma versamento omesso/parziale: Il dies a quo è l’anno in cui il versamento avrebbe dovuto essere eseguito. Di conseguenza, il primo dei cinque anni utili per l’accertamento è l’anno successivo.

Applicando questo principio al caso concreto, la Corte ha osservato che:
– L’annualità d’imposta era il 2013.
– Il versamento IMU per il 2013 doveva essere effettuato nel corso dello stesso anno.
– Il termine quinquennale per la notifica dell’accertamento è quindi iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2014.
– Di conseguenza, il termine ultimo per la notifica scadeva improrogabilmente il 31 dicembre 2018.

Poiché l’avviso di accertamento era stato notificato alla società in data 10 gennaio 2019, la notifica è risultata tardiva. La Corte ha concluso che il potere impositivo del Comune si era estinto per decadenza, rendendo l’atto nullo e la pretesa tributaria inesigibile.

Conclusioni: L’Impatto Pratico della Sentenza

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per i contribuenti. La decisione offre uno strumento di difesa concreto contro le pretese tributarie tardive. L’insegnamento pratico è chiaro: quando si riceve un avviso di accertamento per tributi locali come l’IMU, uno dei primi controlli da effettuare è la data di notifica. Se questa cade oltre il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello del dovuto pagamento, l’atto è illegittimo e può essere annullato. La pronuncia rafforza il principio di certezza del diritto, garantendo che i rapporti tributari non possano rimanere indefinitamente aperti.

Entro quale termine un Comune deve notificare un avviso di accertamento IMU?
L’avviso di accertamento deve essere notificato, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati.

Da quando inizia a decorrere il termine di decadenza se la dichiarazione IMU è stata presentata ma il pagamento è stato omesso?
In caso di dichiarazione presentata e versamento omesso, il termine di cinque anni inizia a decorrere dall’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere eseguito. Per l’IMU 2013, il termine quinquennale è iniziato il 1° gennaio 2014 e si è concluso il 31 dicembre 2018.

Cosa succede se l’avviso di accertamento IMU viene notificato dopo la scadenza del termine di decadenza?
Se l’avviso viene notificato oltre il termine di decadenza, l’atto è nullo. Ciò significa che il Comune ha perso il potere di accertare il tributo per quell’annualità e la pretesa tributaria si estingue.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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