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Cumulo sospensioni termini: COVID e liti fiscali

La Cassazione stabilisce il principio del cumulo sospensioni termini processuali. La sospensione per emergenza COVID si aggiunge a quella prevista per la definizione agevolata delle liti fiscali, rendendo tempestivo un appello altrimenti tardivo. La Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia Fiscale, cassando la decisione di merito che aveva erroneamente escluso la cumulabilità.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cumulo sospensioni termini: la Cassazione fa chiarezza tra COVID e liti fiscali

Il calcolo dei termini processuali è un aspetto cruciale in ogni contenzioso. Un errore può costare la perdita del diritto a difendersi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato una questione di grande rilevanza pratica: il cumulo sospensioni termini derivanti da normative diverse, in particolare la sospensione per la definizione agevolata delle liti fiscali e quella straordinaria per l’emergenza COVID-19. La decisione offre un principio guida fondamentale per avvocati, commercialisti e contribuenti.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un contenzioso tributario. L’Agenzia Fiscale aveva proposto appello contro una sentenza di primo grado depositata il 31 gennaio 2019. La Commissione Tributaria Regionale, tuttavia, dichiarava l’appello tardivo. Secondo i giudici di merito, il termine lungo di sei mesi, pur sospeso per nove mesi a causa della normativa sulla definizione agevolata delle liti (D.L. 119/2018), era comunque scaduto prima della notifica dell’appello.

L’Agenzia Fiscale, non condividendo questa interpretazione, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che al primo periodo di sospensione dovesse aggiungersi anche quello previsto dalla normativa emergenziale per la pandemia da COVID-19 (D.L. 18/2020). La notifica dell’appello, avvenuta il 7 maggio 2020, sarebbe stata quindi tempestiva.

La questione giuridica: è ammissibile il cumulo sospensioni termini?

Il cuore della controversia risiedeva nel determinare se due diverse cause di sospensione dei termini processuali potessero essere sommate. Da un lato, vi era la sospensione di nove mesi prevista dall’art. 6, comma 11, del D.L. n. 119/2018, legata alle procedure di definizione agevolata. Dall’altro, la sospensione generale dei termini dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020, introdotta per fronteggiare la pandemia. La Corte d’appello aveva escluso questa possibilità, considerando l’appello tardivo. La questione sottoposta alla Cassazione era, quindi, se queste due sospensioni operassero in modo indipendente e, di conseguenza, cumulabile.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell’Agenzia Fiscale, ha ribaltato la decisione di merito, affermando un principio di diritto chiaro e in linea con un suo precedente orientamento (Cass. n. 33069/2022). Gli Ermellini hanno stabilito che la sospensione prevista per le liti fiscali definibili in via agevolata opera automaticamente e si cumula con quella successiva disposta per l’emergenza COVID-19.

Il ragionamento della Corte si basa sui seguenti punti chiave:

1. Natura della Sospensione per Liti Fiscali: La sospensione di nove mesi del D.L. 119/2018 è una misura speciale e automatica, che prescinde dalla volontà delle parti di avvalersene. Data la sua ampiezza, essa assorbe interamente la sospensione feriale ordinaria (dal 1 al 31 agosto).
2. Successione delle Normative: La sospensione COVID è intervenuta successivamente, quando il termine per l’impugnazione, già prorogato dalla prima sospensione, non era ancora scaduto. Il termine originario, che sarebbe spirato il 31 luglio 2019, per effetto della prima sospensione di nove mesi, era stato posticipato al 30 aprile 2020.
3. Applicazione della Sospensione COVID: Poiché a quella data il termine era ancora pendente, esso è stato ulteriormente sospeso dalla normativa emergenziale, dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020. Di conseguenza, il termine finale per l’impugnazione non era scaduto al momento della notifica dell’appello, avvenuta il 7 maggio 2020.

La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado per l’esame del merito.

Conclusioni

La decisione in commento consolida un principio fondamentale per la gestione del contenzioso tributario sorto a cavallo del periodo pandemico. Il cumulo sospensioni termini è una realtà giuridica che i professionisti devono considerare attentamente nel calcolare le scadenze processuali. La Corte ha chiarito che, in presenza di diverse normative che dispongono la sospensione dei termini, queste si sommano, a meno che non vi sia un’espressa previsione di legge contraria. Questa pronuncia garantisce la tutela del diritto di difesa, riconoscendo gli effetti di normative eccezionali che si sono succedute nel tempo e che hanno avuto un impatto significativo sull’attività giudiziaria.

La sospensione dei termini per l’emergenza COVID si somma a quella per la definizione agevolata delle liti fiscali?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la sospensione prevista dalla normativa emergenziale COVID-19 si cumula con quella di nove mesi disposta dall’art. 6, comma 11, del d.l. n. 119/2018 per le controversie definibili.

La sospensione per la definizione agevolata delle liti fiscali assorbe la sospensione feriale?
Sì, la Corte ha ribadito che la sospensione di nove mesi prevista per la definizione agevolata delle liti fiscali, data la sua ampiezza e natura eccezionale, resta interamente assorbita la sospensione feriale dei termini processuali.

Come si calcola il termine di impugnazione in un caso come questo?
Si parte dal termine ordinario (in questo caso, il termine lungo di sei mesi dalla pubblicazione della sentenza). A questo si aggiunge la sospensione di nove mesi prevista dalla normativa sulla definizione agevolata. Infine, si applica l’ulteriore periodo di sospensione stabilito dalla legislazione emergenziale COVID, se il termine non era ancora scaduto all’inizio di tale periodo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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