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Credito IVA: diritto alla detrazione anche senza dich.

Una società di costruzioni, pur avendo omesso la dichiarazione dei redditi e IVA per il 2008, ha richiesto la compensazione di un credito IVA maturato nel 2007. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21529/2025, ha stabilito che il diritto alla detrazione del credito IVA prevale sugli obblighi formali, come la presentazione della dichiarazione. La Corte ha cassato la sentenza precedente, rinviando il caso al giudice di merito per verificare la sussistenza dei requisiti sostanziali del credito, purché il diritto sia stato esercitato entro i termini di decadenza.

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Pubblicato il 21 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Credito IVA: Sì alla Detrazione Anche Senza Dichiarazione Annuale

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio fondamentale in materia fiscale: la sostanza prevale sulla forma. Il caso in esame riguarda il diritto alla detrazione di un credito IVA anche in assenza della presentazione della dichiarazione annuale. Questa decisione chiarisce che, a determinate condizioni, l’omissione di un adempimento formale non può annullare un diritto sostanziale del contribuente, in linea con i principi del diritto unionale.

I Fatti di Causa

Una società di costruzioni immobiliari si è vista notificare un avviso di accertamento per Ires, Irap e IVA relativo all’anno d’imposta 2008. La contestazione nasceva dalla mancata presentazione del Modello Unico 2009. L’Agenzia delle Entrate aveva quindi rideterminato il reddito e l’imposta dovuta con un metodo induttivo puro.

La società ha impugnato l’atto, ma i suoi ricorsi sono stati respinti sia dalla Commissione Tributaria Provinciale che da quella Regionale. Giunta in Cassazione, l’azienda ha sollevato sette motivi di ricorso, tra cui la violazione del diritto al contraddittorio, l’errata applicazione dell’aliquota IVA e, soprattutto, il mancato riconoscimento di un credito IVA maturato nell’anno precedente (2007) e delle perdite fiscali pregresse.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato la maggior parte dei motivi sollevati dalla società, ritenendoli infondati o inammissibili. Tuttavia, ha accolto il sesto motivo, quello relativo alla richiesta di compensazione del credito IVA maturato e divenuto definitivo nel 2007 con l’imposta a debito accertata per il 2008.

La Prevalenza della Sostanza sulla Forma per il Credito IVA

Il punto cruciale della decisione si basa sul principio della neutralità dell’IVA, un pilastro del sistema fiscale europeo. Secondo la Corte, il diritto alla detrazione dell’IVA è un diritto sostanziale che non può essere negato per ragioni puramente formali, come la mancata presentazione della dichiarazione annuale.

Le Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 17757/2016) e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea hanno costantemente affermato che gli obblighi dichiarativi e di registrazione hanno una funzione meramente illustrativa e di controllo. Ciò che fonda il diritto alla detrazione è l’effettività dell’operazione sottostante. Il contribuente deve quindi essere in grado di provare, tramite fatture o altra documentazione contabile idonea, che i requisiti sostanziali sono soddisfatti.

I requisiti sostanziali sono:
1. Gli acquisti devono essere stati effettuati da un soggetto passivo d’imposta.
2. Il soggetto passivo deve essere debitore dell’IVA relativa a tali acquisti.
3. I beni o servizi acquistati devono essere utilizzati per proprie operazioni imponibili.

I Limiti Temporali per l’Esercizio del Diritto

Sebbene la sostanza prevalga sulla forma, il diritto alla detrazione non è illimitato nel tempo. La Corte chiarisce che il contribuente deve esercitare tale diritto entro il termine di decadenza previsto dalla normativa nazionale. Nello specifico, il diritto sorto in un determinato anno deve essere esercitato al più tardi entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al secondo anno successivo (ai sensi dell’art. 8, comma 3, d.P.R. n. 322/1998, nella versione applicabile ratione temporis).

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando l’errore commesso dal giudice di merito. La Commissione Tributaria Regionale aveva escluso il diritto della società a detrarre il credito IVA del 2007 solo sulla base dell’omessa presentazione della dichiarazione per il 2008, senza compiere alcuna verifica ulteriore.

Questo approccio, secondo gli Ermellini, è errato. Il giudice avrebbe dovuto verificare due aspetti fondamentali:
1. Se il contribuente avesse fornito la prova del rispetto dei requisiti sostanziali del diritto alla detrazione.
2. Se l’esercizio di tale diritto fosse avvenuto tempestivamente, ovvero entro i termini di decadenza stabiliti dalla legge.

La sentenza impugnata è stata quindi cassata su questo punto, e il caso è stato rinviato alla Corte di Giustizia tributaria di secondo grado. Quest’ultima, in diversa composizione, dovrà procedere a un nuovo esame, attenendosi ai principi di diritto enunciati dalla Cassazione e verificando nel merito la sussistenza del credito e la tempestività del suo esercizio.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento rappresenta un’importante conferma a tutela del contribuente. Essa ribadisce che il sistema IVA si fonda su un principio di neutralità che non può essere compromesso da mere inadempienze formali. Il contribuente che omette la presentazione della dichiarazione annuale non perde automaticamente il diritto a detrarre un credito IVA legittimamente maturato. Tuttavia, su di lui ricade l’onere di dimostrare in modo inequivocabile la sussistenza dei requisiti sostanziali del credito e di aver agito entro i termini di decadenza previsti. La decisione sposta il focus dal documento (la dichiarazione) alla realtà economica dell’operazione, garantendo che i diritti fondamentali del contribuente siano tutelati.

È possibile detrarre un credito IVA anche se non è stata presentata la dichiarazione annuale?
Sì, è possibile. La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto alla detrazione prevale sui meri obblighi formali, a condizione che il contribuente dimostri il rispetto dei requisiti sostanziali (cioè che l’operazione sia reale, documentata e inerente all’attività) e che il diritto sia esercitato entro i termini di decadenza previsti dalla legge.

Quali sono i requisiti “sostanziali” per la detrazione del credito IVA?
I requisiti sostanziali richiedono che gli acquisti di beni o servizi siano stati effettuati da un soggetto passivo d’imposta, che quest’ultimo sia anche debitore dell’IVA relativa a tali acquisti e che i beni/servizi siano utilizzati per proprie operazioni imponibili. La prova può essere fornita tramite fatture o altra documentazione contabile idonea.

Entro quale termine si può esercitare il diritto alla detrazione di un credito IVA se la dichiarazione è stata omessa?
Il diritto alla detrazione deve essere esercitato entro il termine di decadenza previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto stesso è sorto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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