LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Credito imposta Mezzogiorno: la data che conta

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 13009/2025, ha stabilito un principio fondamentale per accedere al credito d’imposta Mezzogiorno. L’agevolazione spetta solo se l’investimento è avviato dopo il 1° gennaio 2016. Nel caso esaminato, una società di carburanti si è vista negare parte del beneficio perché il progetto era iniziato con un contratto di appalto del 2011, quindi prima della data prevista dalla legge. La Corte ha specificato che per ‘avvio’ si intende qualsiasi atto giuridico vincolante. Ha invece ritenuto ammissibili le spese per arredi e attrezzature funzionali all’attività complessiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Credito d’Imposta Mezzogiorno: la Data di Avvio dell’Investimento è Decisiva

L’accesso al credito d’imposta Mezzogiorno, un’importante agevolazione per le imprese che investono nel Sud Italia, è vincolato a requisiti stringenti. Con la recente ordinanza n. 13009/2025, la Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale: la data di avvio del progetto di investimento. La decisione sottolinea che l’intero progetto deve iniziare dopo l’entrata in vigore della normativa, pena l’esclusione dal beneficio. Vediamo nel dettaglio il caso e il principio di diritto affermato dalla Corte.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore della distribuzione di carburanti aveva richiesto il credito d’imposta Mezzogiorno previsto dalla Legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) per l’acquisto di nuovi beni strumentali destinati a una struttura produttiva nel Sud Italia. Inizialmente, l’Amministrazione Finanziaria aveva autorizzato la fruizione del credito.

Tuttavia, a seguito di un controllo, l’Ufficio recuperava l’intero importo, contestando l’ammissibilità di parte delle spese e, soprattutto, la data di avvio dell’investimento. In particolare, venivano sollevati due dubbi:
1. La natura di alcuni beni (come pensiline, mobili per la cucina, televisore), ritenuti non strettamente strumentali all’attività d’impresa.
2. La data di inizio del progetto relativo alla realizzazione di un nuovo impianto di carburante, che secondo l’Amministrazione era anteriore al 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore dell’agevolazione.

La controversia è giunta fino alla Corte di Cassazione, dopo che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado aveva dato pienamente ragione all’impresa.

La Decisione della Cassazione e il Credito d’imposta Mezzogiorno

La Suprema Corte ha analizzato separatamente i due motivi di ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, giungendo a una decisione che accoglie parzialmente le ragioni dell’Ufficio e fissa un principio fondamentale per l’applicazione del credito d’imposta Mezzogiorno.

La Questione dei Beni Strumentali

Sul primo punto, la Corte ha respinto il ricorso dell’Agenzia. Ha confermato la valutazione del giudice di merito, secondo cui la legge non fornisce un elenco tassativo di beni agevolabili, ma pone l’accento sull’elemento funzionale. I beni acquistati, incluse le pensiline e gli arredi per i servizi accessori (bar, tavola calda), erano tutti parte di un unico progetto volto a realizzare una moderna stazione di servizio. Pertanto, rientrano a pieno titolo nella nozione ampia di ‘attrezzature varie’ e sono considerati strumentali all’attività complessiva, incentivando così gli investimenti nel Mezzogiorno come voluto dal legislatore.

Il Principio di Diritto sulla Data di Avvio dell’Investimento

Sul secondo e più importante motivo, la Cassazione ha invece accolto le ragioni dell’Amministrazione Finanziaria. La Corte ha stabilito che, ai fini dell’ammissibilità, l’intero programma di investimento deve essere avviato successivamente al 1° gennaio 2016.

La Corte ha enunciato il seguente principio di diritto: «In tema di fruizione delle agevolazioni previste dall’art. 1, commi 98-108, legge 29 dicembre 2015, n. 197 – crediti di imposta per investimenti nel Mezzogiorno […] per “investimenti facenti parte di un progetto di investimento iniziale” devono intendersi quelli il cui avvio – coincidente con qualsiasi atto giuridicamente rilevante diretto in modo non equivoco a realizzarlo – sia successivo al 1° gennaio 2016».

Nel caso specifico, l’impresa aveva sottoscritto un contratto di appalto per la costruzione del nuovo impianto di carburante già nel 2011. Questo atto è stato considerato il primo impegno giuridicamente vincolante, segnando l’avvio del progetto in una data antecedente a quella prevista dalla legge. Di conseguenza, le spese relative a tale impianto non potevano beneficiare del credito d’imposta.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte si fonda sulla necessità di allineare la normativa nazionale con la disciplina europea sugli aiuti di Stato (Reg. UE n. 651/2014). L’agevolazione fiscale deve avere un ‘effetto di incentivazione’, ovvero deve stimolare la realizzazione di attività e progetti che altrimenti non sarebbero stati avviati.

Se un investimento è già stato deliberato e reso giuridicamente vincolante prima dell’entrata in vigore della norma di aiuto, significa che l’impresa avrebbe comunque proceduto, a prescindere dall’incentivo. Riconoscere il beneficio in questi casi si tradurrebbe in un aiuto di Stato illegittimo, che falsa la concorrenza, anziché in un incentivo allo sviluppo. Pertanto, non conta la data della singola spesa, ma la data del primo atto che rende l’investimento irreversibile.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza della Cassazione offre un’indicazione chiara e rigorosa per tutte le imprese che intendono usufruire del credito d’imposta Mezzogiorno o di altre agevolazioni simili. L’insegnamento principale è che la pianificazione temporale è essenziale. Per accedere al beneficio, è fondamentale che non esista alcun impegno giuridicamente vincolante (come un contratto di appalto, un ordine firmato, etc.) antecedente alla data di efficacia della norma agevolativa. Le aziende devono quindi documentare con attenzione la cronologia dei loro progetti di investimento per evitare di vedersi negare un beneficio fiscale su cui potevano fare affidamento.

Quali beni sono considerati ‘strumentali’ per il credito d’imposta Mezzogiorno?
Sono considerati strumentali tutti i beni che, inseriti in un progetto di investimento unitario, risultano funzionali all’attività d’impresa esercitata. La valutazione non si basa su un elenco rigido, ma sulla destinazione del bene all’interno del ciclo produttivo o dell’attività aziendale complessiva, includendo anche arredi e attrezzature per servizi accessori se parte del progetto iniziale.

Qual è il momento esatto che determina l’avvio di un ‘investimento iniziale’ ai fini del credito d’imposta Mezzogiorno?
L’avvio dell’investimento coincide con il primo atto giuridicamente rilevante che impegna l’impresa in modo vincolante e diretto alla realizzazione del progetto. Può trattarsi, ad esempio, della firma di un contratto di appalto, di un ordine di acquisto di macchinari o di qualsiasi altro impegno che renda l’investimento irreversibile.

Perché la data di avvio dell’investimento è così importante per ottenere l’agevolazione?
La data di avvio è cruciale perché il credito d’imposta è concepito come un incentivo per stimolare nuovi investimenti. Se un progetto è già stato avviato prima dell’entrata in vigore della legge, si presume che l’impresa lo avrebbe realizzato comunque. In questo caso, l’aiuto non avrebbe l’effetto incentivante richiesto dalla normativa europea sugli aiuti di Stato e non sarebbe quindi ammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati