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Credito d’imposta teleriscaldamento: la Cassazione

Un’azienda agricola in fallimento contesta il parziale disconoscimento di un credito d’imposta per teleriscaldamento da fonte geotermica. L’Amministrazione finanziaria sostiene che l’azienda abbia già beneficiato di uno sconto dal fornitore di energia, riducendo così il credito spettante. La Corte di Cassazione, riconoscendo la complessità e l’importanza della questione su come ripartire il ‘credito d’imposta teleriscaldamento’ in una catena di fornitura, ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando la causa a una pubblica udienza per una decisione di principio.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Credito d’Imposta Teleriscaldamento: a Chi Spetta in una Catena di Fornitori?

L’applicazione del credito d’imposta teleriscaldamento rappresenta un incentivo cruciale per la transizione energetica, ma la sua attribuzione può diventare complessa in presenza di più operatori. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio su un caso emblematico, rinviando la decisione a una pubblica udienza per definire un principio di diritto di portata generale.

I Fatti di Causa

Al centro della vicenda vi è una società agricola, operante nel settore florovivaistico, che utilizzava serre riscaldate con calore geotermico. L’energia termica veniva fornita da una grande società produttrice attraverso un primo tratto di termodotto di sua proprietà. Successivamente, il calore transitava in un secondo tratto di rete, gestito direttamente dalla società agricola, per essere infine utilizzato nelle proprie serre.

L’Amministrazione finanziaria ha contestato alla società agricola il diritto di fruire pienamente del credito d’imposta, sostenendo che un primo beneficio era già stato concesso “a monte” dal produttore di energia sotto forma di sconto sul prezzo di fornitura. Di conseguenza, l’Agenzia ha recuperato parte dell’imposta, riconoscendo all’utente finale solo un credito residuo.

La Complessa Questione sul Credito d’Imposta Teleriscaldamento

La questione giuridica è se, in una “catena” di fornitura energetica, il beneficio fiscale possa essere fruito da più soggetti e con quali modalità. La normativa, inclusa l’interpretazione autentica fornita dalla legge finanziaria 2008, stabilisce che il credito d’imposta teleriscaldamento spetta anche al soggetto che è contemporaneamente gestore della rete e utente finale dell’energia.

Tuttavia, il caso in esame presenta una complicazione: esiste un fornitore “a monte” (il produttore di energia) e un gestore/utente finale “a valle” (la società agricola). La Corte si è trovata di fronte a tre possibili scenari da chiarire:

1. Se il soggetto “a monte” che fornisce l’energia a un gestore/utente finale perda il diritto a qualsiasi agevolazione.
2. Se sia configurabile una “catena” di gestori, tutti aventi diritto al credito d’imposta.
3. In quest’ultima ipotesi, se il credito per l’utente finale sia pieno o debba essere ridotto della quota già applicata dal fornitore a monte.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha ritenuto che la questione avesse una “rilevanza nomofilattica”, ovvero un’importanza tale da richiedere una pronuncia che possa servire da guida per casi futuri, assicurando un’interpretazione uniforme della legge. Le norme in gioco, infatti, non chiariscono esplicitamente come ripartire il beneficio in una filiera complessa.

Anziché decidere il caso specifico, i giudici hanno preferito sollevare i dubbi interpretativi e rimettere la causa a una pubblica udienza. Questa scelta è motivata dalla necessità di un approfondimento maggiore e di una decisione ponderata, che avrà effetti extra-processuali, orientando la giurisprudenza e fornendo certezza agli operatori del settore.

Le Conclusioni

In conclusione, con questa ordinanza interlocutoria, la Corte non offre una soluzione ma pone le basi per una decisione di principio. La causa è stata rinviata per essere discussa in pubblica udienza. L’esito finale di questo giudizio sarà fondamentale per chiarire le regole di accesso e ripartizione del credito d’imposta teleriscaldamento in tutte quelle situazioni in cui la fornitura di energia non è diretta, ma passa attraverso più gestori di rete prima di arrivare al consumatore finale. Fino ad allora, permane un’incertezza normativa che gli operatori del settore dovranno considerare attentamente.

Un soggetto che è sia gestore di rete che utente finale può beneficiare del credito d’imposta per teleriscaldamento?
Sì, la normativa interpretativa ha chiarito che la disciplina si applica anche quando la persona giuridica che gestisce la rete coincide con quella che utilizza l’energia.

Qual è il nodo centrale della controversia esaminata dalla Corte?
Il problema principale è stabilire se e come il credito d’imposta debba essere ripartito quando esiste una catena di operatori (un produttore a monte e un gestore/utente finale a valle), e in particolare se l’utente finale abbia diritto al credito per intero o solo per la parte residua non già utilizzata dal primo fornitore.

Quale è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questa fase?
La Corte non ha deciso il merito della causa. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato il caso a una pubblica udienza, ritenendo la questione di tale importanza da richiedere una pronuncia di principio per garantire l’uniforme interpretazione della legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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