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Costi deducibili: la Cassazione chiarisce l’onere

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6927/2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia di costi deducibili. Nel caso esaminato, un’azienda si era vista contestare la deduzione di alcune spese dall’Agenzia delle Entrate per mancanza di inerenza. La Suprema Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che spetta al contribuente dimostrare non solo l’esistenza della spesa, ma anche la sua diretta correlazione con l’attività d’impresa, al fine di poter beneficiare della deduzione fiscale.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Costi Deducibili: La Cassazione Rafforza l’Onere della Prova sul Contribuente

Con la recente sentenza n. 6927 del 14 marzo 2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale per ogni impresa: la disciplina dei costi deducibili. La decisione ribadisce con fermezza il principio secondo cui l’onere di dimostrare la legittimità della deduzione di un costo grava interamente sul contribuente, che deve provarne non solo l’effettività, ma anche e soprattutto l’inerenza all’attività aziendale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento notificato a una società di servizi. L’Agenzia delle Entrate contestava la deduzione di una serie di costi relativi a consulenze esterne, ritenendoli non inerenti all’oggetto sociale o, in alcuni casi, di dubbia effettività. L’azienda, pur avendo prodotto le relative fatture, non era stata in grado, secondo l’Amministrazione Finanziaria, di fornire adeguata documentazione a supporto della concreta utilità e della correlazione di tali prestazioni con i ricavi d’impresa. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione al Fisco, portando la società a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Cassazione e il Principio di Inerenza dei Costi Deducibili

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando le sentenze dei gradi precedenti. I giudici di legittimità hanno colto l’occasione per riaffermare alcuni capisaldi in materia di costi deducibili. Il punto centrale della decisione è l’applicazione rigorosa del principio di inerenza, sancito dall’art. 109 del TUIR. Secondo la Corte, non è sufficiente che un costo sia semplicemente sostenuto nell’ambito dell’attività d’impresa; è necessario che esso sia funzionale alla produzione del reddito. La mera presentazione di una fattura, seppur formalmente corretta, non basta a soddisfare tale requisito.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni, la Corte ha chiarito che l’onere della prova in capo al contribuente è duplice. In primo luogo, egli deve dimostrare l’effettiva esistenza dell’operazione economica che ha generato il costo (il cosiddetto an). In secondo luogo, e con altrettanta importanza, deve provare la sua diretta funzionalità rispetto all’attività produttiva di ricavi (il quantum e l’inerenza). Questo significa che l’imprenditore deve essere in grado di fornire non solo il documento contabile, ma anche ogni altro elemento (contratti, report, email, studi di settore) che possa attestare come quella specifica spesa abbia contribuito, anche solo potenzialmente, a generare valore per l’azienda. In assenza di tale dimostrazione, il costo viene considerato estraneo alla gestione aziendale e, di conseguenza, indeducibile.

Le Conclusioni

La sentenza n. 6927/2024 si pone in linea di continuità con l’orientamento consolidato della giurisprudenza tributaria e lancia un messaggio chiaro a tutte le imprese. Per poter legittimamente dedurre un costo, è indispensabile adottare un approccio rigoroso e documentale. Non basta pagare una fattura, ma è necessario conservare e, se richiesto, esibire tutta la documentazione che provi il collegamento funzionale tra la spesa e l’attività. Una corretta gestione contabile e amministrativa, attenta a tracciare e giustificare ogni operazione, diventa quindi uno strumento essenziale non solo per una sana gestione aziendale, ma anche per prevenire costose contestazioni fiscali.

Qual è il principio fondamentale per la deducibilità di un costo?
Secondo la Corte, il principio fondamentale è quello dell’inerenza: il costo deve essere direttamente funzionale e collegato all’attività d’impresa che produce reddito, non basta che sia semplicemente sostenuto.

Su chi ricade l’onere di provare che un costo è deducibile?
L’onere della prova ricade interamente sul contribuente. Egli deve dimostrare sia l’effettiva esistenza della spesa, sia la sua inerenza all’attività aziendale.

È sufficiente presentare la fattura per dedurre un costo?
No, la sola fattura non è sufficiente. Il contribuente deve essere in grado di fornire ulteriori elementi probatori (come contratti, report o corrispondenza) che dimostrino la correlazione tra la spesa e i ricavi dell’impresa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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