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COSAP Autostrade: la Cassazione conferma il pagamento

La Corte di Cassazione ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento del COSAP (Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) per l’occupazione di suolo e soprassuolo comunale con piloni e viadotti. La Corte ha chiarito che l’esenzione prevista per lo Stato non si estende alla società concessionaria, in quanto soggetto privato che agisce con finalità di lucro. Il canone di concessione statale e il COSAP comunale non costituiscono una duplicazione di pagamento, avendo presupposti diversi: il primo remunera lo sfruttamento economico della rete, il secondo l’occupazione fisica del territorio locale.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

COSAP Autostrade: La Cassazione Conferma l’Obbligo di Pagamento per i Concessionari

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di tributi locali: le società che gestiscono reti autostradali in concessione statale sono tenute a versare il COSAP Autostrade (Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) ai comuni sul cui territorio insistono piloni e viadotti. Questa decisione chiarisce la natura giuridica del canone e i limiti delle esenzioni previste dalla legge.

I fatti del caso

Una società concessionaria per la gestione di autostrade si è vista notificare da un Comune del Nord Italia sei avvisi di accertamento per il mancato pagamento del COSAP relativo agli anni dal 2013 al 2018. La richiesta di pagamento, per un importo complessivo di oltre 200.000 euro, riguardava l’occupazione del suolo e del soprassuolo comunale da parte di pilastri e ponti autostradali.

La società ha impugnato gli avvisi, sostenendo di non essere tenuta al pagamento. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno respinto le sue ragioni, confermando la legittimità della pretesa del Comune. La controversia è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La questione giuridica e le ragioni del COSAP Autostrade

Il cuore della disputa ruotava attorno a una domanda fondamentale: la concessione statale per la costruzione e gestione di un’autostrada, un’opera di evidente interesse pubblico, esonera dal pagamento di un canone locale per l’occupazione fisica del territorio? La società concessionaria ha basato la sua difesa su tre argomenti principali:

1. Mancanza dei presupposti: L’occupazione non deriva da una concessione comunale, ma da una legge e una concessione statale. Pertanto, il Comune non avrebbe titolo per richiedere un canone.
2. Esenzione soggettiva: Il Regolamento Comunale prevedeva un’esenzione per le occupazioni effettuate da Enti e Organi della Pubblica Amministrazione per fini istituzionali. La società sosteneva di agire come un braccio operativo dello Stato, perseguendone i fini.
3. Duplicazione del pagamento: La società già versa un canone di concessione allo Stato per lo sfruttamento della rete. Imporre anche il COSAP costituirebbe una duplicazione illegittima.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, fornendo un’analisi dettagliata e confermando l’obbligo di pagamento del COSAP Autostrade.

Natura del COSAP e Soggetto Obbligato

Innanzitutto, la Corte ha ribadito che il COSAP non è una tassa, ma il corrispettivo di una concessione, reale o presunta (come nel caso di occupazione di fatto), per l’uso particolare o eccezionale di un bene pubblico. Il presupposto per la sua applicazione è la sottrazione di una porzione di suolo pubblico all’uso collettivo. L’obbligazione di pagamento grava sul soggetto che realizza materialmente l’occupazione, traendone un’utilità. In questo caso, il soggetto è la società concessionaria, che gestisce l’infrastruttura per trarne un profitto economico.

L’interpretazione restrittiva dell’esenzione

La Cassazione ha chiarito che le norme che prevedono esenzioni fiscali o patrimoniali sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate per analogia. L’esenzione prevista per lo Stato non può essere estesa alla società concessionaria. Sebbene questa gestisca un servizio pubblico, rimane un soggetto di diritto privato che opera in regime di concessione e persegue un proprio scopo di lucro. La sua attività, per quanto regolamentata, è distinta da quella istituzionale dello Stato. L’occupante, ai fini del COSAP, è la società e non lo Stato concedente.

Assenza di duplicazione del canone

Infine, la Corte ha escluso che vi fosse una duplicazione di pagamento. Il canone versato allo Stato ha un presupposto diverso da quello del COSAP Autostrade. Il primo remunera il diritto di gestire e sfruttare economicamente l’intera rete autostradale. Il secondo, invece, compensa l’ente locale (il Comune) per il sacrificio imposto alla collettività dalla specifica e puntuale occupazione del suo territorio (suolo e soprassuolo), che ne limita le possibilità di utilizzo.

Le conclusioni

L’ordinanza della Cassazione consolida un importante principio: la gestione di un’infrastruttura di interesse nazionale in regime di concessione non crea una “zona franca” rispetto alle pretese patrimoniali degli enti locali. Le società concessionarie, pur svolgendo un servizio pubblico, agiscono come operatori economici e sono tenute a corrispondere il canone per l’impatto fisico che le loro strutture hanno sul territorio comunale. Questa decisione fornisce ai Comuni uno strumento giuridico solido per richiedere il pagamento del COSAP, garantendo una giusta compensazione per l’utilizzo del patrimonio pubblico.

Una società che gestisce autostrade in concessione statale deve pagare il COSAP al Comune per i piloni che insistono sul suolo pubblico?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la società concessionaria è il soggetto che realizza l’occupazione fisica del suolo e ne trae un’utilità economica. Pertanto, è tenuta al pagamento del canone, che costituisce il corrispettivo per l’uso particolare del bene pubblico comunale.

L’esenzione dal pagamento del COSAP prevista per lo Stato si applica anche alla società concessionaria?
No. La Corte ha stabilito che le norme di esenzione sono di stretta interpretazione. La società concessionaria è un soggetto di diritto privato che opera a scopo di lucro e non può essere equiparata allo Stato o a un organo della Pubblica Amministrazione che agisce per fini istituzionali. L’esenzione, quindi, non le è applicabile.

Pagare il canone di concessione allo Stato e il COSAP al Comune costituisce una duplicazione di pagamento illegittima?
No. La Cassazione ha chiarito che i due pagamenti hanno presupposti diversi. Il canone di concessione statale è legato allo sfruttamento economico dell’intera rete autostradale. Il COSAP, invece, compensa il Comune per la specifica occupazione del suo territorio (suolo e soprassuolo), che viene sottratto all’uso collettivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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