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Contributo consortile: chi emette il ruolo di pagamento?

La Corte di Cassazione chiarisce la competenza per l’emissione dei ruoli relativi al contributo consortile stradale. In un caso riguardante la richiesta di pagamento di una quota per la manutenzione di strade vicinali, la Corte ha stabilito che il potere impositivo e la conseguente facoltà di emettere i ruoli spettano al Consorzio e non al Comune. Quest’ultimo ha solo il compito di approvare il piano di ripartizione delle spese. La sentenza ha quindi cassato la decisione di merito che negava al consorzio tale potere.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Contributo Consortile: La Cassazione Chiarisce Chi Può Emettere il Ruolo

La questione della riscossione del contributo consortile per la manutenzione delle strade vicinali è spesso fonte di dubbi e contenziosi. Chi ha il diritto di emettere l’atto con cui si richiede il pagamento? Il Consorzio stradale o il Comune nel cui territorio si trova la strada? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa finalmente luce su questo punto, definendo con precisione i ruoli e le competenze dei due enti.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla richiesta di pagamento di una somma di circa 270 euro, avanzata da un agente della riscossione nei confronti di un contribuente. La somma era dovuta a titolo di quota per il contributo consortile per l’anno 2013, come da ruoli emessi da un Consorzio Stradale obbligatorio.

Il contribuente si opponeva alla richiesta e i giudici di merito, sia in primo che in secondo grado, gli davano ragione. In particolare, la Commissione Tributaria Regionale sosteneva che, sulla base della normativa di riferimento (il D.Lgs.Lgt. n. 1446/1918), l’unico soggetto titolare del potere di riscossione fosse il Comune. Di conseguenza, l’emissione dei ruoli da parte del Consorzio era stata ritenuta illegittima. Contro questa decisione, il Consorzio proponeva ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica sul Potere Impositivo del Contributo Consortile

Il nodo centrale della controversia era stabilire a chi la legge attribuisse il potere impositivo e, di conseguenza, la competenza a formare i ruoli per la riscossione coattiva del contributo consortile. Si trattava di interpretare correttamente il quadro normativo che disciplina i consorzi per la manutenzione delle strade vicinali, distinguendo tra il potere di approvare la spesa e quello di riscuoterla.

L’Analisi della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Consorzio, ribaltando le conclusioni dei giudici di merito. I giudici di legittimità hanno operato una chiara distinzione delle funzioni basata sull’analisi della normativa del 1918.

Secondo la Corte, il quadro normativo delinea una ripartizione precisa dei compiti:
1. Al Consiglio Comunale: spetta l’approvazione del piano di ripartizione della spesa.
2. Al Consorzio: in quanto ente pubblico obbligatorio titolare della gestione dei beni e del relativo gettito, spetta il potere impositivo.

Questo potere impositivo include, necessariamente, l’attività connessa di redazione dei ruoli. I ruoli devono essere compilati sulla base del piano di ripartizione approvato dal Comune, che funge da atto presupposto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando che sarebbe illogico attribuire il potere impositivo a un soggetto diverso da quello che gestisce l’attività e beneficia del gettito. Il Consorzio è l’ente creditore della prestazione, e la legge, pur rimandando alle modalità di riscossione delle imposte dirette, circoscrive l’intervento del Comune alla sola approvazione del piano di spesa. Di conseguenza, è il titolare della pretesa tributaria, cioè il Consorzio, a dover curare l’iscrizione a ruolo.

Inoltre, la Corte ha specificato che una convenzione stipulata tra il Consorzio e il Comune, che preveda l’emissione dei ruoli da parte di quest’ultimo, non può sovvertire il criterio normativo di competenza. Gli accordi tra enti non possono derogare a quanto stabilito dalla legge in materia di potere impositivo. La decisione impugnata, individuando nel Comune il titolare dell’attività esattiva, è stata quindi ritenuta errata.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione stabilisce un principio fondamentale: il potere di emettere i ruoli per la riscossione del contributo consortile spetta al Consorzio stradale. Il ruolo del Comune è limitato a un’attività di controllo e approvazione preliminare del piano di ripartizione dei costi.

Questa pronuncia ha importanti implicazioni pratiche: chiarisce la legittimità delle procedure di riscossione avviate direttamente dai consorzi, rafforzandone la capacità di reperire le risorse necessarie per la manutenzione delle infrastrutture. Per i contribuenti, significa che le richieste di pagamento basate su ruoli emessi dai consorzi sono, in linea di principio, legittime, a condizione che si fondino su un piano di spesa regolarmente approvato dall’autorità comunale.

Chi ha il potere di emettere i ruoli per la riscossione del contributo consortile stradale?
Secondo la Corte di Cassazione, il potere impositivo e la conseguente competenza a emettere i ruoli spettano al Consorzio stradale, in quanto ente titolare della pretesa contributiva.

Qual è il ruolo del Comune nella procedura di riscossione del contributo consortile?
Il ruolo del Comune, attraverso il Consiglio comunale, è limitato all’approvazione del piano di ripartizione delle spese proposto dal Consorzio. Questo piano funge da atto presupposto per la successiva emissione dei ruoli.

Un accordo tra Consorzio e Comune può modificare la competenza sull’emissione dei ruoli?
No. La Corte ha stabilito che una convenzione tra enti non può sovvertire il criterio normativo della competenza, che attribuisce il potere impositivo e di emissione dei ruoli al Consorzio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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