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Contributi consortili: mediazione obbligatoria

Un contribuente ha impugnato una richiesta di pagamento per contributi consortili. L’appello era stato dichiarato inammissibile per tardività, ma la Corte di Cassazione ha annullato tale decisione. La Corte ha stabilito che la procedura di mediazione tributaria obbligatoria, con la relativa sospensione di 90 giorni dei termini processuali, si applica anche ai consorzi di bonifica. Di conseguenza, il ricorso del contribuente era stato depositato tempestivamente e il caso dovrà essere riesaminato nel merito.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Contributi Consortili: la Mediazione è Obbligatoria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di contributi consortili, stabilendo che anche per queste specifiche pretese tributarie si applica l’istituto della mediazione obbligatoria. Questa decisione ha importanti conseguenze pratiche per i contribuenti, in particolare per quanto riguarda i termini per presentare ricorso.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’impugnazione, da parte di un contribuente, di un invito al pagamento emesso da un Consorzio di bonifica per contributi consortili relativi a due annualità. La Commissione Tributaria Provinciale (CTP) aveva parzialmente accolto le ragioni del contribuente. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale (CTR), in secondo grado, aveva riformato la decisione, dichiarando il ricorso originario inammissibile. Secondo la CTR, il contribuente non aveva rispettato il termine perentorio per la costituzione in giudizio, ovvero il deposito del ricorso presso la segreteria del giudice.

Il contribuente, ritenendo errata la valutazione della CTR, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, sostenendo che i giudici d’appello non avessero correttamente considerato gli effetti della procedura di reclamo/mediazione tributaria sui termini processuali.

La Questione della Mediazione per i Contributi Consortili

Il punto centrale della controversia ruota attorno all’applicabilità dell’articolo 17-bis del D.Lgs. n. 546/1992 ai contributi consortili. Questa norma prevede, per le liti di valore non superiore a una certa soglia, una fase preliminare obbligatoria di mediazione. Durante questa fase, che dura 90 giorni dalla notifica del ricorso all’ente impositore, i termini per la costituzione in giudizio del ricorrente sono sospesi.

La CTR aveva ritenuto il ricorso tardivo perché non aveva applicato questa sospensione. La Cassazione, invece, ha dovuto stabilire se l’ambito di applicazione della norma, esteso a decorrere dal 1° gennaio 2016 a “tutti gli enti impositori”, includesse anche i consorzi di bonifica.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso del contribuente, ritenendolo fondato. I giudici supremi hanno affermato che la modifica legislativa introdotta nel 2015 ha avuto lo scopo di estendere l’istituto della mediazione a tutti gli enti impositori, compresi quindi i consorzi di bonifica, in virtù della ratio deflattiva della norma, ovvero l’obiettivo di ridurre il contenzioso giudiziario.

Di conseguenza, il termine per la costituzione in giudizio del contribuente non decorreva immediatamente, ma solo dopo la scadenza del periodo di 90 giorni di sospensione previsto per la mediazione. La Corte ha ricalcolato le scadenze:
1. Notifica del ricorso al Consorzio: 1° marzo 2017.
2. Inizio del periodo di sospensione di 90 giorni per la mediazione.
3. Scadenza del periodo di sospensione: 30 maggio 2017.
4. Decorrenza del termine di 30 giorni per la costituzione in giudizio: dal 31 maggio 2017.

Poiché il deposito del ricorso era avvenuto il 20 giugno 2017, esso risultava pienamente tempestivo. La decisione della CTR, che dichiarava l’inammissibilità, è stata quindi annullata perché basata su un errato calcolo dei termini.

Le Conclusioni

La Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Commissione di giustizia tributaria di secondo grado della Campania, in diversa composizione, affinché decida nel merito della controversia. Questo significa che il processo dovrà ripartire dal secondo grado, dove i giudici dovranno esaminare le ragioni sostanziali del contribuente (relative alla presunta debenza dei contributi), che erano state assorbite dalla precedente declaratoria di inammissibilità.

Questa ordinanza rappresenta un importante principio di diritto: i contribuenti che intendono contestare richieste di pagamento per contributi consortili devono tenere conto della procedura di mediazione obbligatoria e dei suoi effetti sospensivi sui termini processuali. Si tratta di una garanzia procedurale che non può essere ignorata dai giudici tributari.

La procedura di mediazione tributaria si applica anche ai contributi consortili?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che l’istituto della mediazione obbligatoria, previsto dall’art. 17-bis del D.Lgs. 546/1992, si estende a tutti gli enti impositori, inclusi i consorzi di bonifica.

Qual è l’effetto della mediazione sui termini per depositare il ricorso in tribunale?
La presentazione dell’istanza di mediazione sospende per 90 giorni il termine per la costituzione in giudizio. Il termine di 30 giorni per il deposito del ricorso decorre solo al termine di questo periodo di sospensione.

Cosa ha deciso la Corte riguardo al ricorso del contribuente dichiarato inammissibile per tardività?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del giudice d’appello, stabilendo che il ricorso era stato depositato tempestivamente. Il calcolo errato dei termini, che non aveva tenuto conto della sospensione di 90 giorni, aveva portato a una declaratoria di inammissibilità illegittima. Il caso è stato rinviato per essere giudicato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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