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Contraddittorio preventivo: obbligo per abuso atipico

La Corte di Cassazione ha confermato l’annullamento di un avviso di accertamento fiscale per mancato rispetto del contraddittorio preventivo. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato a una società un’operazione elusiva, ma senza prima avviare un dialogo formale. La Corte ha stabilito che questa garanzia procedurale è fondamentale e si applica a tutte le forme di abuso del diritto, anche quelle non specificamente previste dalla legge (atipiche). L’invio di un semplice questionario non è sufficiente a soddisfare tale obbligo.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Contraddittorio Preventivo Obbligatorio per Abuso del Diritto: La Cassazione Conferma

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 10692/2025, ribadisce un principio fondamentale a tutela del contribuente: l’obbligo per l’Amministrazione Finanziaria di instaurare un contraddittorio preventivo prima di emettere un avviso di accertamento basato su una contestazione di abuso del diritto. Questa garanzia, come chiarito dai giudici, non è limitata ai soli casi specificamente previsti dalla legge, ma si estende a tutte le condotte elusive, anche quelle ‘atipiche’.

I Fatti del Caso: Accertamento Fiscale per Credito d’Imposta

Il caso ha origine da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate disconosceva a una società a responsabilità limitata un credito d’imposta relativo a tasse pagate all’estero. Secondo l’Ufficio, l’operazione che aveva generato il credito era da considerarsi elusiva, ovvero finalizzata unicamente a ottenere un vantaggio fiscale indebito. La società ha impugnato l’atto, sostenendo di non aver avuto la possibilità di difendersi prima dell’emissione dell’avviso.

Il Percorso Giudiziario e la Violazione del Contraddittorio

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno dato ragione alla società, annullando l’atto impositivo. Il motivo centrale delle decisioni di merito è stata proprio la violazione dell’obbligo di contraddittorio endoprocedimentale. I giudici hanno ritenuto che, prima di contestare una condotta così complessa come l’abuso del diritto, l’Ufficio avrebbe dovuto notificare alla società le proprie intenzioni e darle un termine per presentare memorie difensive. L’Agenzia delle Entrate, non concordando con questa interpretazione, ha portato la questione davanti alla Corte di Cassazione.

L’Analisi della Cassazione sul Contraddittorio Preventivo

La Suprema Corte ha respinto il ricorso dell’Agenzia, fornendo chiarimenti cruciali sull’applicazione delle garanzie procedurali in materia di abuso del diritto.

Estensione delle Garanzie all’Abuso del Diritto Atipico

Il punto focale della decisione è che le tutele previste dall’art. 37-bis del D.P.R. 600/1973, tra cui il contraddittorio preventivo, non sono confinate alle sole fattispecie elusive elencate nella norma. Al contrario, esse rappresentano l’espressione di un principio generale che deve applicarsi a tutte le forme di abuso del diritto, incluse quelle ‘atipiche’ derivanti dai principi costituzionali e unionali. Se una condotta è considerata abusiva, deve essere trattata come tale anche sotto il profilo procedimentale, garantendo al contribuente il diritto di essere ascoltato.

Cosa Non Costituisce un Valido Contraddittorio

L’Agenzia sosteneva di aver rispettato il principio inviando un questionario alla società per acquisire documentazione. La Corte ha bocciato questa tesi, precisando che il contraddittorio richiesto dalla legge è ben più strutturato. Non basta una semplice richiesta di documenti. È necessario che l’Ufficio comunichi formalmente al contribuente la contestazione motivata di abuso del diritto e gli conceda un termine di sessanta giorni per fornire le proprie giustificazioni. Solo dopo aver valutato queste difese, l’amministrazione può procedere con l’emissione dell’avviso di accertamento.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di una lettura unitaria e costituzionalmente orientata della normativa antielusiva. L’articolo 37-bis è espressione di un principio generale che tutela il diritto di difesa e la collaborazione tra fisco e contribuente. Limitare l’applicazione di queste garanzie solo ad alcuni casi di abuso creerebbe una disparità di trattamento ingiustificata. L’invio di un questionario, nel caso di specie, era una fase istruttoria preliminare e non poteva sostituire il dialogo formale e garantito previsto dalla legge. Di conseguenza, l’operato dell’Agenzia è stato giudicato illegittimo, portando alla conferma dell’annullamento dell’avviso di accertamento. Poiché il primo motivo di ricorso è stato respinto, il secondo, relativo al raddoppio dei termini di accertamento, è stato dichiarato assorbito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Imprese e Amministrazione Finanziaria

La sentenza consolida un importante baluardo a difesa dei diritti del contribuente. Viene stabilito in modo inequivocabile che, ogni volta che l’Amministrazione Finanziaria intende contestare un’operazione per abuso del diritto, deve attivare il contraddittorio preventivo, pena la nullità dell’atto. Per le imprese, ciò significa avere la certezza di poter esporre le proprie ragioni prima di subire un accertamento. Per l’Agenzia delle Entrate, la pronuncia rappresenta un monito a seguire scrupolosamente le procedure, garantendo un’azione amministrativa più trasparente e meno conflittuale.

È sempre obbligatorio per l’Agenzia delle Entrate avviare un contraddittorio preventivo prima di emettere un avviso di accertamento per abuso del diritto?
Sì, secondo la sentenza, questa garanzia procedimentale è sempre obbligatoria. La sua applicazione si estende a tutte le fattispecie di abuso del diritto, comprese quelle non specificamente elencate dalla legge (cosiddette atipiche).

L’invio di un questionario al contribuente è sufficiente per considerare rispettato l’obbligo del contraddittorio preventivo?
No. La Corte ha chiarito che l’invio di un questionario per acquisire documenti è una fase istruttoria che non soddisfa l’obbligo di contraddittorio. È necessario che l’Ufficio comunichi formalmente la contestazione di abuso del diritto e conceda al contribuente un termine di sessanta giorni per presentare le proprie giustificazioni.

Le garanzie procedurali previste per l’abuso del diritto si applicano solo ai casi specificamente elencati dalla legge (tipizzati)?
No, la sentenza afferma che le garanzie procedurali, incluso il contraddittorio, previste per l’abuso del diritto devono essere applicate a tutte le condotte elusive, siano esse tipizzate dalla norma o atipiche, in quanto espressione di un principio generale dell’ordinamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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