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Confisca doganale: la Cassazione attende le Sezioni Unite

La Corte di Cassazione ha sospeso la decisione su un caso di confisca doganale di gioielli. La questione centrale, relativa alla legittimità della confisca dopo la depenalizzazione del reato di contrabbando, è stata rimessa alle Sezioni Unite in altri procedimenti. Pertanto, la Corte ha disposto un rinvio in attesa della pronuncia del supremo organo nomofilattico per garantire un’interpretazione uniforme della legge.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Confisca Doganale: La Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa delle Sezioni Unite

L’ordinanza interlocutoria n. 14150/2024 della Corte di Cassazione affronta un tema di grande attualità: la legittimità della confisca doganale a seguito della depenalizzazione del reato di contrabbando. Invece di emettere una sentenza definitiva, la Suprema Corte ha scelto di sospendere il procedimento, attendendo una pronuncia chiarificatrice delle Sezioni Unite, già investite della medesima questione.

I Fatti: Controllo alla Frontiera e Sequestro di Gioielli

Il caso ha origine da un controllo doganale effettuato alla frontiera con la Svizzera. Un viaggiatore veniva trovato in possesso di tre gioielli non dichiarati, che le autorità consideravano oggetto di contrabbando. Di conseguenza, i beni venivano immediatamente sequestrati. Successivamente, l’Agenzia delle Dogane notificava al contribuente un atto di irrogazione di sanzioni per la violazione delle norme doganali e disponeva la confisca definitiva dei gioielli.

Il Percorso Giudiziario e l’Arrivo in Cassazione

Il contribuente impugnava l’atto sanzionatorio, ma il suo ricorso veniva respinto sia dalla Commissione Tributaria Provinciale sia, in appello, dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia. I giudici di merito confermavano la legittimità dell’operato dell’amministrazione doganale, inclusa la confisca dei beni. Ritenendo errata tale decisione, il viaggiatore proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a cinque motivi di diritto.

La Questione sulla Legittimità della Confisca Doganale

Il cuore della controversia legale risiede in un dubbio interpretativo di fondamentale importanza. Ci si chiede se la confisca doganale, una misura ablativa di natura amministrativa, sia ancora applicabile nei casi di contrabbando, considerando che la condotta illecita è stata in gran parte depenalizzata e ora costituisce, entro certe soglie, un semplice illecito amministrativo. La difesa del contribuente si fondava proprio su questo punto, sostenendo l’illegittimità della confisca in un contesto normativo mutato.

Le Motivazioni della Sospensione: il Ruolo delle Sezioni Unite

La Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione, nel prendere in esame il ricorso, ha rilevato un elemento cruciale: la stessa identica questione era già stata sottoposta, tramite due precedenti ordinanze interlocutorie, al vaglio delle Sezioni Unite. Le Sezioni Unite, come massimo organo della giurisprudenza di legittimità, hanno il compito di risolvere i contrasti interpretativi e di fornire l’interpretazione definitiva e uniforme della legge (funzione nomofilattica).

La decisione delle Sezioni Unite sulla legittimità della confisca è definita ‘pregiudiziale’, ovvero è un presupposto indispensabile per poter decidere il caso specifico. Continuare il giudizio senza attendere tale pronuncia creerebbe il rischio di decisioni contrastanti e minerebbe la certezza del diritto. Pertanto, in accordo con le conclusioni del Procuratore Generale e delle parti, la Corte ha ritenuto opportuno e necessario disporre il rinvio a nuovo ruolo della causa.

Le Conclusioni: un Rinvio Strategico per la Nomofilachia

L’ordinanza in esame non risolve la disputa, ma compie un passo fondamentale per garantire coerenza e uniformità nell’ordinamento giuridico. La scelta di attendere la pronuncia delle Sezioni Unite dimostra la volontà della Suprema Corte di evitare frammentazioni giurisprudenziali su un tema delicato come quello della confisca doganale. Per il contribuente e per tutti i soggetti che si trovano in situazioni analoghe, questo significa che l’incertezza perdurerà fino alla decisione delle Sezioni Unite, che a quel punto traccerà una linea guida chiara e vincolante per tutti i giudici.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha sospeso il giudizio perché la questione fondamentale sulla legittimità della confisca doganale, decisiva per il caso, è già stata rimessa all’esame delle Sezioni Unite in altri procedimenti. Attendere la loro pronuncia è necessario per garantire un’interpretazione uniforme della legge.

Qual è il dubbio giuridico che le Sezioni Unite dovranno risolvere?
Le Sezioni Unite dovranno chiarire se la confisca dei beni oggetto di contrabbando sia ancora una misura legittima, anche a seguito della depenalizzazione del reato di contrabbando, che ha trasformato l’illecito da penale ad amministrativo in molti casi.

Cosa accade ora al ricorso del contribuente?
Il ricorso è stato ‘rinviato a nuovo ruolo’. Ciò significa che il procedimento è temporaneamente sospeso e verrà fissata una nuova udienza solo dopo che le Sezioni Unite avranno pubblicato la loro decisione sulla questione pregiudiziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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