LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Condono societario: non vale per l’IRPEF del socio

La Corte di Cassazione ha stabilito che il condono societario perfezionato da una società di fatto per l’imposta ILOR non si estende automaticamente al socio per la sua distinta obbligazione IRPEF. La sentenza chiarisce che si tratta di due imposte diverse e non sussiste solidarietà tributaria tra la società e il socio in questo contesto, ribaltando le decisioni dei gradi di merito che avevano accolto le ragioni del contribuente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Condono Societario: Non Si Estende all’IRPEF del Socio

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato una questione di grande rilevanza fiscale: gli effetti di un condono societario sulla posizione del singolo socio. La Suprema Corte ha chiarito che la definizione agevolata del debito fiscale di una società di persone non si estende automaticamente al debito IRPEF del socio, delineando una netta separazione tra le due posizioni tributarie. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti di Causa: una controversia fiscale lunga decenni

La vicenda trae origine da avvisi di accertamento per gli anni d’imposta 1985 e 1986, notificati dall’Amministrazione Finanziaria a un socio, titolare del 50% di una società di fatto. Tali avvisi derivavano da una rettifica del reddito della società stessa.

Mentre la società definiva la propria pendenza fiscale relativa all’imposta ILOR attraverso un condono, il socio sceglieva di non avvalersi di tale strumento e impugnava l’avviso di accertamento IRPEF a lui notificato.

Nei primi due gradi di giudizio, le commissioni tributarie avevano dato ragione al contribuente, ritenendo che il perfezionamento del condono da parte della società dovesse produrre effetti anche nei confronti del socio, rideterminando la sua pretesa IRPEF. L’Agenzia delle Entrate, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Cassazione e il Condono Societario

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza impugnata. Il principio affermato è netto: il condono societario perfezionato dalla società di fatto per l’imposta ILOR non può avere effetti diretti sulla pretesa IRPEF vantata nei confronti del socio.

La Corte ha ribaltato la prospettiva dei giudici di merito, stabilendo che i due rapporti tributari, quello tra Fisco e società e quello tra Fisco e socio, sono autonomi e non comunicanti, almeno per quanto riguarda gli effetti di una definizione agevolata.

Le Motivazioni: Perché ILOR e IRPEF sono imposte distinte

Il cuore della motivazione della Corte risiede nella distinzione fondamentale tra le imposte in gioco. L’ILOR (Imposta Locale sui Redditi) era un’imposta che gravava sul reddito della società, mentre l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un’imposta che colpisce il reddito personale del socio.

I giudici hanno sottolineato che non si può parlare di solidarietà tributaria tra la società e il socio in questa fattispecie. La solidarietà si verifica quando più soggetti sono obbligati in solido per la medesima imposta, ma in questo caso le imposte sono diverse.

Richiamando un recente precedente (Ordinanza n. 27743/2024), la Corte ha ribadito che l’estinzione del giudizio relativo all’avviso di accertamento notificato alla società non si comunica al diverso giudizio sull’accertamento notificato al socio. Si tratta di due procedimenti distinti che riguardano presupposti impositivi differenti.

Le Conclusioni: Implicazioni per Soci e Società

Questa ordinanza consolida un principio cruciale per i soci di società di persone. La scelta della società di aderire a un condono fiscale non mette automaticamente al riparo i soci da eventuali pretese del Fisco sui loro redditi personali. Ogni soggetto deve valutare autonomamente la propria posizione e decidere se avvalersi o meno degli strumenti di definizione agevolata a sua disposizione.

In conclusione, la decisione della Cassazione rafforza il concetto di autonomia delle posizioni fiscali tra la società e i suoi soci, anche in contesti strettamente collegati come la determinazione del reddito di partecipazione. Un monito importante per contribuenti e professionisti a non dare per scontata l’estensione automatica degli effetti delle definizioni agevolate.

Il condono fiscale di una società di persone ha effetto anche sui soci?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il condono perfezionato da una società per un’imposta a suo carico (in questo caso, l’ILOR) non estende automaticamente i suoi effetti al socio per la sua distinta obbligazione fiscale personale (l’IRPEF).

Perché il condono sull’ILOR della società non copre l’IRPEF del socio?
Perché ILOR e IRPEF sono due imposte diverse, con presupposti e soggetti passivi distinti. L’ILOR gravava sul reddito della società, mentre l’IRPEF grava sul reddito personale del socio. L’estinzione del debito per una imposta non implica l’estinzione del debito per l’altra.

Cosa significa che non c’è “solidarietà tributaria” tra società e socio in questo caso?
Significa che la società e il socio non sono considerati coobbligati per lo stesso debito d’imposta. Poiché le imposte in questione (ILOR per la società e IRPEF per il socio) sono diverse, non si applica il principio di solidarietà, secondo cui il pagamento di uno libera anche l’altro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati