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Concessioni demaniali: l’IMU è a carico del concessionario

Una società titolare di una concessione demaniale per un porto turistico ha impugnato un avviso di accertamento IMU per l’anno 2012. La società sosteneva di non essere tenuta al pagamento in quanto i suoi beni erano stati successivamente posti sotto sequestro e perché aveva ceduto a terzi il diritto di superficie sugli immobili. La Corte di Cassazione ha rigettato le principali doglianze, stabilendo un principio chiaro in materia di concessioni demaniali: la legge individua nel concessionario l’unico soggetto passivo d’imposta, rendendo irrilevanti eventuali accordi privati o cessioni di diritti a terzi. Il sequestro, avvenuto anni dopo il periodo d’imposta contestato, non ha effetto retroattivo. La Corte ha però accolto il ricorso riguardo le sanzioni, cassando la sentenza d’appello per motivazione apparente e rinviando la causa per una nuova valutazione su quel punto specifico.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU e Concessioni Demaniali: Chi Paga se i Diritti Vengono Ceduti?

La gestione delle concessioni demaniali solleva spesso complessi interrogativi fiscali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla titolarità passiva dell’IMU in questi contesti, rispondendo a una domanda cruciale: se il concessionario cede a terzi i diritti sugli immobili costruiti sull’area demaniale, chi è tenuto a versare l’imposta? La risposta della Corte è netta e riafferma la centralità del titolo concessorio.

I Fatti del Caso: La Disputa sull’IMU del Porto Turistico

Una società titolare di una concessione per la realizzazione e gestione di un porto turistico si è vista notificare un avviso di accertamento per il mancato pagamento dell’IMU relativa all’anno 2012. La società ha contestato la pretesa del Comune, adducendo due principali argomentazioni:

1. L’avvenuto sequestro dei beni aziendali: La società sosteneva che, essendo stata sottoposta a sequestro preventivo nel 2016 nell’ambito di un procedimento penale, il pagamento delle imposte avrebbe dovuto essere sospeso.
2. La cessione dei diritti a terzi: Affermava di non essere più il soggetto passivo dell’imposta, avendo trasferito a terzi la proprietà superficiaria o il diritto di utilizzo sulla quasi totalità degli immobili realizzati all’interno del porto.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto i ricorsi della società, confermando la legittimità dell’avviso di accertamento. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

L’Analisi della Corte sulle Concessioni Demaniali e l’IMU

La Suprema Corte ha esaminato i diversi motivi di ricorso, fornendo interpretazioni decisive su ciascun punto.

L’Irrilevanza del Sequestro Preventivo

La Corte ha immediatamente chiarito che il sequestro dei beni, avvenuto nel 2016, non poteva avere alcuna incidenza su un’obbligazione tributaria sorta e maturata nel 2012. Le norme che prevedono l’esenzione dalle imposte per i beni sequestrati (in particolare l’art. 51, comma 3-bis, del D.Lgs. 159/2011) sono entrate in vigore solo nel 2013 e non hanno efficacia retroattiva. Pertanto, per l’annualità 2012, l’obbligo di pagamento rimaneva pienamente valido.

La Centralità del Titolo Concessorio per l’IMU

Il punto cruciale della sentenza riguarda l’individuazione del soggetto passivo d’imposta. La Corte ha richiamato l’articolo 18 della legge 388/2000, che stabilisce in modo inequivocabile: “Nel caso di concessione su aree demaniali soggetto passivo è il concessionario”.

Questa norma, secondo gli Ermellini, risolve la questione in maniera netta. L’esistenza stessa della concessione è il presupposto che radica l’obbligo fiscale in capo al concessionario. Non rileva che quest’ultimo utilizzi o meno di fatto l’area, né assumono importanza eventuali contratti o cessioni di diritti (come il diritto di superficie) stipulati con soggetti terzi. Tali accordi hanno efficacia tra le parti private, ma non sono opponibili all’amministrazione finanziaria.

Finché il titolo concessorio non viene revocato o annullato, l’imposta rimane radicata in capo al concessionario, senza possibilità di traslazione su altri soggetti.

le motivazioni

La Corte di Cassazione ha affermato che la legge, individuando espressamente nel concessionario il soggetto passivo per le concessioni demaniali, mira a garantire certezza al prelievo fiscale, evitando che l’identificazione del contribuente dipenda da complessi accordi privatistici. Il rapporto tra lo Stato concedente e il privato concessionario è l’unico rilevante ai fini fiscali. Di conseguenza, i motivi di ricorso relativi alla soggettività passiva e all’effetto del sequestro sono stati respinti.

Tuttavia, la Corte ha accolto il motivo di ricorso relativo alla motivazione sulla reiezione della richiesta di applicazione del cumulo giuridico delle sanzioni. I giudici d’appello si erano limitati a respingere la doglianza “conseguentemente” alla reiezione degli altri motivi, senza fornire alcuna spiegazione specifica. Questa è stata considerata una “motivazione apparente”, una grave violazione che rende nulla la sentenza su quel punto.

le conclusioni

In conclusione, la sentenza ha cassato la decisione della Commissione Tributaria Regionale limitatamente alla questione delle sanzioni, rinviando la causa a un’altra sezione per una nuova valutazione. Per tutto il resto, ha confermato il principio di diritto secondo cui, in tema di IMU su concessioni demaniali, il concessionario è e rimane l’unico soggetto obbligato al pagamento dell’imposta, indipendentemente dall’effettivo utilizzo del bene o dai contratti stipulati con terzi. Questa decisione rafforza la stabilità dei rapporti tributari legati ai beni pubblici e offre un chiaro riferimento per operatori e amministrazioni.

Chi deve pagare l’IMU per un’area demaniale data in concessione?
Secondo la legge (art. 18, L. 388/2000) e la costante interpretazione della Corte di Cassazione, l’unico soggetto obbligato al pagamento dell’imposta è il concessionario, ovvero colui che è titolare del provvedimento amministrativo di concessione.

Se il concessionario cede il diritto di superficie a terzi, cambia qualcosa ai fini IMU?
No. La Corte ha stabilito che eventuali cessioni della superficie o altri contratti tra privati non hanno rilevanza sul piano tributario. L’imposta rimane radicata in capo al concessionario fino a quando il titolo concessorio non viene revocato o annullato.

Il sequestro dei beni di un’azienda la esonera dal pagamento delle imposte maturate prima del sequestro?
No. Il sequestro non ha efficacia retroattiva. Le obbligazioni tributarie sorte in periodi d’imposta precedenti al provvedimento di sequestro restano pienamente valide e devono essere adempiute.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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