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Comunicazione ENEA tardiva: si perde il bonus?

Una società si è vista negare la detrazione IRES per lavori di riqualificazione energetica a causa dell’invio della comunicazione ENEA oltre il termine di 90 giorni. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12425/2025, ha stabilito che la comunicazione ENEA tardiva non comporta la perdita del beneficio fiscale. La Corte ha chiarito che, in assenza di un’espressa previsione di legge, il ritardo in questo adempimento, avente finalità statistiche, non può causare la decadenza dalla detrazione.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Comunicazione ENEA Tardiva: la Cassazione Salva il Bonus Energetico

L’accesso ai bonus fiscali per l’edilizia è spesso subordinato al rispetto di precisi adempimenti e scadenze. Ma cosa succede se una di queste scadenze, come quella per la Comunicazione ENEA, viene mancata? Si perde automaticamente il diritto alla detrazione? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che il ritardo nell’invio della comunicazione dei lavori di riqualificazione energetica non comporta la decadenza dal beneficio. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Detrazione Contestata

Una società S.r.l. aveva effettuato interventi di risparmio energetico su un immobile, portando in detrazione i costi sostenuti ai fini IRES per l’anno 2015. A seguito di un controllo automatizzato, l’Agenzia delle Entrate contestava la detrazione, emettendo un avviso di irregolarità. Il motivo? La società aveva inviato la comunicazione all’ENEA relativa alla conclusione dei lavori oltre il termine di 90 giorni previsto dalla normativa.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado avevano dato ragione alla società, annullando l’atto dell’Agenzia. Secondo i giudici di merito, nessuna norma prevedeva espressamente la perdita del beneficio per il semplice ritardo in tale comunicazione. L’Agenzia delle Entrate, non soddisfatta, ha quindi portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione sulla Comunicazione ENEA: il Ritardo non Causa Decadenza

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando le sentenze precedenti. Il principio di diritto affermato è chiaro: l’inosservanza del termine di 90 giorni per l’inoltro della Comunicazione ENEA non costituisce causa di decadenza dal godimento della detrazione per la riqualificazione energetica degli edifici.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi della natura e della finalità dell’adempimento. Ecco i punti salienti del ragionamento seguito dai giudici:

1. Assenza di Previsione Espressa di Decadenza: La decadenza da un’agevolazione fiscale è una sanzione di particolare gravità e, come tale, deve essere espressamente prevista dalla legge. I giudici hanno osservato che né la legge istitutiva del bonus (L. 296/2006) né il decreto attuativo (D.M. 19/02/2007) comminano esplicitamente la decadenza per il tardivo invio della comunicazione.

2. Finalità Statistica dell’Adempimento: La Comunicazione ENEA ha una funzione essenzialmente statistica e di monitoraggio. Serve a raccogliere dati per valutare il risparmio energetico conseguito a livello nazionale, non a verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi per fruire della detrazione, compito che spetta all’Amministrazione finanziaria.

3. Distinzione con Altri Adempimenti: La Corte ha distinto questo obbligo da altri adempimenti, come la comunicazione preventiva di inizio lavori per le ristrutturazioni edilizie, per i quali la normativa prevede esplicitamente la decadenza in caso di omissione. In questo caso, l’assenza di una sanzione così severa indica una diversa volontà del legislatore.

4. Interpretazione Sistematica: L’obbligo di trasmettere i dati, espresso con la formula “sono tenuti”, non è di per sé sufficiente a implicare la natura perentoria del termine. La natura sanzionatoria della decadenza non può essere desunta per via interpretativa, ma deve essere tassativamente indicata dalla norma.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un punto fermo a favore dei contribuenti. Stabilisce che un adempimento di natura formale e con finalità statistiche, come la Comunicazione ENEA, non può pregiudicare il diritto sostanziale a un’agevolazione fiscale se il ritardo non è sanzionato espressamente con la decadenza. Per contribuenti e professionisti, ciò significa che un errore o un ritardo nella compilazione e invio della pratica ENEA non vanifica automaticamente il lavoro e le spese sostenute per migliorare l’efficienza energetica. Resta, ovviamente, l’obbligo di adempiere, ma viene ridimensionata la conseguenza di un eventuale ritardo, offrendo una solida base difensiva in caso di contenzioso con il Fisco.

L’invio tardivo della comunicazione all’ENEA per i lavori di riqualificazione energetica fa perdere il diritto alla detrazione fiscale?
No, secondo questa ordinanza della Corte di Cassazione, la tardiva comunicazione all’ENEA non comporta la decadenza dal beneficio fiscale, in quanto la norma non prevede espressamente tale sanzione e l’adempimento ha finalità prevalentemente statistiche.

Perché la Corte ha deciso in questo modo, nonostante l’obbligo di invio entro 90 giorni?
La Corte ha stabilito che la decadenza da un’agevolazione fiscale è una conseguenza grave che deve essere esplicitamente prevista dalla legge. Poiché né la legge n. 296/2006 né il decreto attuativo del 19/02/2007 prevedono la decadenza per il ritardo, questa non può essere applicata. La finalità della comunicazione è monitorare il risparmio energetico, non verificare il diritto sostanziale alla detrazione.

Questa decisione si applica a tutti gli adempimenti legati ai bonus edilizi?
No, la decisione è specifica per la comunicazione di fine lavori all’ENEA per la riqualificazione energetica. La Corte stessa distingue questo adempimento da altri, come la comunicazione preventiva di inizio lavori, per i quali la normativa può invece prevedere esplicitamente la decadenza in caso di omissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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