Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 15209 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 15209 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 07/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 20929/2024 R.G. proposto da RAGIONE_SOCIALE, in persona del Direttore pro tempore , domiciliata in Roma alla INDIRIZZO presso gli uffici RAGIONE_SOCIALE‘Avvocatura Generale RAGIONE_SOCIALE Stato, dalla quale è rappresentata e difesa ope legis
-ricorrente- contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dall’AVV_NOTAIO (domicilio digitale:
EMAIL)
-controricorrente- avverso la SENTENZA RAGIONE_SOCIALEa CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI SECONDO GRADO DELLA LOMBARDIA n. 1125/2023 depositata il 24 marzo 2023
Udita la relazione svolta nell’adunanza camerale del 4 aprile 2025 dal Consigliere NOME COGNOME
FATTI DI CAUSA
A sèguito di controllo formale RAGIONE_SOCIALEa dichiarazione dei redditi presentata dalla RAGIONE_SOCIALE ai fini RAGIONE_SOCIALE‘IRES per l’anno
2016, conclusosi con il disconoscimento RAGIONE_SOCIALEa detraibilità RAGIONE_SOCIALE spese dalla stessa sostenute per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, la Direzione RAGIONE_SOCIALE Varese RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE notificava alla prefata contribuente la comunicazione di irregolarità ex art. 36 -ter , comma 4, del D.P.R. n. 600 del 1973 (cd. avviso bonario), contenente l’indicazione dei motivi che avevano dato luogo alla rettifica RAGIONE_SOCIALE‘imponibile e RAGIONE_SOCIALE‘imposta dovuta.
La società impugnava la predetta comunicazione dinanzi alla Commissione Tributaria RAGIONE_SOCIALE di Varese, la quale, in accoglimento del suo ricorso, annullava l’atto in questione.
La decisione veniva successivamente confermata dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado RAGIONE_SOCIALEa Lombardia, che con sentenza n. 1125/2023 del 24 marzo 2023 rigettava l’appello erariale.
A sostegno del «dictum» enunciato, per quanto qui ancora rileva, il RAGIONE_SOCIALE di seconde cure osservava che: -la comunicazione di irregolarità inviata dall’Ufficio costituisce atto autonomamente impugnabile dinanzi al giudice tributario, ancorchè non rientrante nell’elenco di cui all’art. 19 del D. Lgs. n. 546 del 1992; -la tardiva trasmissione all’RAGIONE_SOCIALERAGIONE_SOCIALE) RAGIONE_SOCIALEa documentazione indicata dall’art. 4, comma 1 -bis , lettera b), del D.M. 19 febbraio 2007 non aveva comportato la decadenza RAGIONE_SOCIALEa contribuente dal diritto alla detrazione RAGIONE_SOCIALE spese in parola.
Contro questa sentenza l’RAGIONE_SOCIALE ha proposto ricorso per cassazione affidato a due motivi.
La RAGIONE_SOCIALE ha resistito con controricorso.
La causa è stata avviata alla trattazione in camera di consiglio, a norma RAGIONE_SOCIALE‘art. 380 -bis .1 c.p.c..
Nel termine di cui al comma 1, terzo periodo, RAGIONE_SOCIALE stesso articolo la controricorrente ha depositato memoria illustrativa.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con il primo motivo di ricorso, formulato ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 360, comma 1, n. 3) c.p.c., è denunciata la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 19 del D. Lgs. n. 546 del 1992.
1.1 Si censura l’impugnata sentenza per aver erroneamente affermato che la comunicazione di irregolarità di cui all’art. 36 -ter , comma 4, del D.P.R. n. 600 del 1973 costituisce atto autonomamente impugnabile dinanzi al giudice tributario, sebbene non ricompreso fra quelli indicati dall’art. 19 del D. Lgs. n. 546 del 1992 con elencazione.
1.2 Il motivo è infondato.
1.3 Secondo la ormai stabile giurisprudenza di questa Corte regolatrice, quantunque l’elencazione degli atti impugnabili contenuta nell’art. 19 del D. Lgs. n. 546 del 1992 abbia natura tassativa, deve cionondimeno ritenersi suscettibile di impugnazione, alla luce dei princìpi costituzionali di tutela del contribuente e di buon andamento RAGIONE_SOCIALEa P.A. sanciti dagli artt. 53, comma 1, e 97, comma 2, RAGIONE_SOCIALEa Carta fondamentale, ogni atto adottato dall’ente impositore che porti a conoscenza del contribuente una specifica pretesa tributaria, con l’esplicitazione RAGIONE_SOCIALE sue concrete ragioni fattuali e giuridiche, senza necessità che esso si manifesti in forma autoritativa (cfr. Cass. n. 22356/2020, Cass. 26319/2018, Cass. n. 13584/2017, Cass. n. 27494/2016).
1.4 In questo solco ermeneutico si inserisce la precisazione ulteriore che il cd. avviso bonario ex art. 36 -ter , comma 4, del D.P.R. n. 600 del 1973, costituendo atto con il quale l’Amministrazione Finanziaria manifesta una pretesa tributaria, è autonomamente impugnabile dinanzi al giudice tributario (cfr. Cass. n. 21097/2024, Cass. n. 26319/2018, Cass. n. 1505/2017, Cass. n. 15975/2015).
1.5 Alle suenunciate «regulae iuris» si è correttamente uniformata la CGT -2 lombarda, sicchè la lagnanza in scrutinio non ha pregio.
Con il secondo motivo, pure proposto a norma RAGIONE_SOCIALE‘art. 360, comma 1, n. 3) c.p.c., è lamentata la violazione e/o falsa applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, comma 344, RAGIONE_SOCIALEa L. n. 286 ( recte : 296 -n.d.r.) del 2006, RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del D.M. 19 febbraio 2007 e RAGIONE_SOCIALE‘art. 2, comma 1, del D.L. n. 16 del 2012, convertito in L. n. 44 del 2012. 2.1 Si critica l’impugnata sentenza per aver a torto affermato che la tardiva trasmissione all’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALEa documentazione di cui all’art. 4, comma 1 -bis , lettera b), del D.M. 19 febbraio 2007 non determina la decadenza del contribuente dal diritto alla detrazione RAGIONE_SOCIALE spese di riqualificazione energetica degli edifici riconosciuto dall’art. 1, commi 344 -347, RAGIONE_SOCIALEa L. n. 296 del 2006 (Finanziaria 2007).
2.2 Con un ulteriore profilo di censura si contesta la gravata decisione per aver ritenuto irrilevante, ai fini RAGIONE_SOCIALEa spettanza RAGIONE_SOCIALE agevolazioni tributarie in discorso, la mancata produzione da parte RAGIONE_SOCIALEa RAGIONE_SOCIALE, nel corso del controllo iniziato dall’Ufficio nel dicembre 2017, RAGIONE_SOCIALE‘asseverazione di un tecnico abilitato prevista dall’art. 4, comma 1, lettera a), del citato decreto ministeriale, quantunque gli interventi di risparmio energetico fossero stati ultimati fin dal 2016.
2.3 Il ricorso è in parte infondato, in parte inammissibile.
2.4 Con sentenza n. 7657/2024, pronunciata all’esito RAGIONE_SOCIALEa pubblica udienza alla quale la causa era stata rimessa dall’ex Sesta Sezione Civile in ragione RAGIONE_SOCIALEa particolare rilevanza RAGIONE_SOCIALEa questione di diritto da risolvere (cfr. ordinanza interlocutoria n. 13044/2022), questa Corte ha statuito che, «in tema di benefici fiscali per spese di riqualificazione energetica degli edifici, l’inosservanza del termine di novanta giorni dalla conclusione dei lavori per l’inoltro RAGIONE_SOCIALEa comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE, ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del D.M. del 19/02/2007, non costituisce causa di decadenza dal godimento RAGIONE_SOCIALEa detrazione, decadenza che, in assenza di un’espressa previsione normativa, non è evincibile nemmeno da
un’interpretazione sistematica RAGIONE_SOCIALEa disciplina primaria e secondaria, in considerazione RAGIONE_SOCIALE finalità statistiche per le quali l’adempimento è prescritto» .
2.5 In tale decisione è stato posto in rilievo che, contrariamente a quanto in precedenza affermato nell’ordinanza n. 34151/2022 RAGIONE_SOCIALEa soppressa Sesta Sezione Civile, una simile comminatoria non può desumersi dal tenore RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del D.M. 19 febbraio 2007: ciò in ragione del fatto che la locuzione «sono tenuti a trasmettere all’RAGIONE_SOCIALE», ivi adoperata con riferimento ai soggetti che intendono avvalersi RAGIONE_SOCIALEa detrazione RAGIONE_SOCIALE spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici di cui all’art. 1, commi 1 e 2, del decreto medesimo, non è sufficiente a determinare un’ipotesi di decadenza, dovendo questa tassativamente evincersi quanto meno in via d’interpretazione sistematica RAGIONE_SOCIALEa normativa primaria e secondaria, avuto riguardo alla finalità per la quale l’adempimento è prescritto.
2.6 Si è pure sottolineato che, a differenza RAGIONE_SOCIALEa mancata previa comunicazione al Centro Operativo RAGIONE_SOCIALE Pescara (COP) RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE‘inizio dei lavori di ristrutturazione del fabbricato, la quale trova nella norma primaria (art. 1, comma 3, RAGIONE_SOCIALEa L. n. 449 del 1997) la fonte RAGIONE_SOCIALEa previsione RAGIONE_SOCIALEa decadenza in caso di violazione degli adempimenti previsti dalla successiva disposizione attuativa costituita dall’art. 4 del D.M. 18 febbraio 1998, n. 41, nella fattispecie in esame la natura perentoria del termine non può essere desunta né dalla specifica norma attuativa, né dalla lettura sistematica RAGIONE_SOCIALE‘istituto.
Sotto il primo profilo è stato posto in risalto che, a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2008, l’art. 5, comma 4 -bis , del citato D.M. 19 febbraio 2007, inserito dall’art. 5, comma 1, lettera c), del D.M. 7 aprile 2008, consente al soggetto che sostiene la spesa di redigere e inviare la scheda informativa all’RAGIONE_SOCIALE, omettendo l’attestato di qualificazione energetica per determinate
tipologie di lavori.
2.7 Non si è poi mancato di puntualizzare che, se è pur vero che il menzionato art. 4 del D.M. 19 febbraio 2007 mira a dare attuazione alle disposizioni di cui ai commi 344, 345, 346 e 347 RAGIONE_SOCIALE‘art. 1 RAGIONE_SOCIALEa L. n. 296 del 2006 in tema di interventi di riqualificazione energetica degli edifici, è nondimeno vero che la previsione RAGIONE_SOCIALEa decadenza per l’omessa o tardiva comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE non può farsi discendere nemmeno dalla normativa primaria.
2.8 Quand’anche, infatti, si volesse fare riferimento, per effetto del rinvio operato dal comma 348 RAGIONE_SOCIALE‘art. 1 RAGIONE_SOCIALEa L. n. 296 del 2006, alle disposizioni contenute nell’art. 1 RAGIONE_SOCIALEa L. n. 449 del 1997 e nel regolamento attuativo emanato con D.M. 18 febbraio 1998, n. 41, tale rinvio dovrebbe comunque intendersi come fisso, non essendo previsto dalla normativa anteriormente richiamata alcun onere di comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE, il quale trova per la prima volta ingresso nel D.M. 19 febbraio 2007, senza che neppure in seno alle successive modifiche RAGIONE_SOCIALE stesso sia stata prevista un’esplicita comminatoria di decadenza dal godimento RAGIONE_SOCIALEa detrazione.
2.9 D’altro canto, mentre il controllo svolto dall’Amministrazione Finanziaria in vista del riconoscimento RAGIONE_SOCIALEa spettanza RAGIONE_SOCIALE‘agevolazione fiscale deve avere ad oggetto la dimostrazione da parte del contribuente che le spese detratte siano state effettivamente sostenute per interventi preordinati al risparmio energetico, la comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE ha finalità essenzialmente statistiche, cioè di monitoraggio e di valutazione del detto risparmio.
Tale finalità è stata più puntualmente esplicitata, in sede di normativa di rango primario, dall’art. 16, comma 2 -bis , del D.L. n. 63 del 2013, convertito in L. n. 90 del 2013 (in materia di proroga RAGIONE_SOCIALE detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici), con riferimento al quale la stessa RAGIONE_SOCIALE,
attraverso la risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019, ha escluso che l’omessa o tardiva comunicazione potesse comportare il disconoscimento RAGIONE_SOCIALEa detrazione.
2.10 Il percorso argomentativo surriportato è stato ribadito con l’ordinanza n. 19309/2024 (seguìta da Cass. n. 8019/2025), in cui si è inoltre precisato che:
-il D.M. 11 maggio 2018, prevedente poteri di verifica e controllo in capo all’RAGIONE_SOCIALE, costituisce norma sopravvenuta alle disposizioni vigenti «ratione temporis» , essendo stato introdotto in attuazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 14, comma 2 -quinquies , del D.L. n. 63 del 2013, convertito in L. n. 90 del 2013, inserito dall’art. 1, comma 2, lettera a), n. 3), RAGIONE_SOCIALEa L. n. 232 del 2016 a decorrere dal 1° gennaio 2017, come poi sostituito dall’art. 4 -bis , comma 1, lettera b), del D.L. n. 50 del 2017, convertito in L. n. 96 del 2017, e infine modificato dall’art. 1, comma 3, lettera a), n. 8), RAGIONE_SOCIALEa L. n. 205 del 2017 a far data dal 1° gennaio 2018.
-il comma 3 -bis RAGIONE_SOCIALE stesso art. 14 del menzionato D.L. n. 63, introdotto dalla legge di conversione, stabilisce che: «Al fine di effettuare il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a sèguito RAGIONE_SOCIALEa realizzazione degli interventi di cui ai commi 1 e 2, l’RAGIONE_SOCIALE elabora le informazioni contenute nelle richieste di detrazione pervenute per via telematica e trasmette una relazione sui risultati degli interventi al RAGIONE_SOCIALE, al RAGIONE_SOCIALE, alle RAGIONE_SOCIALE alle RAGIONE_SOCIALE, nell’àmbito RAGIONE_SOCIALE rispettive competenze territoriali. Nell’àmbito di tale attività, l’RAGIONE_SOCIALE predispone il costante aggiornamento del sistema di reportistica multi -anno RAGIONE_SOCIALE dichiarazioni ai fini RAGIONE_SOCIALEa detrazione fiscale di cui all’articolo 1, comma 349, RAGIONE_SOCIALEa legge 27 dicembre 2006, n. 296, già attivo e assicura, su richiesta, il necessario supporto tecnico alle RAGIONE_SOCIALE e alle RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE di
RAGIONE_SOCIALE e di RAGIONE_SOCIALE».
2.11 Nella stessa ordinanza è stato altresì rimarcato che:
-non è configurabile un contrasto fra la sentenza n. 7657/2024 e la precedente ordinanza n. 34151/2022 RAGIONE_SOCIALE‘ex Sesta Sezione Civile, in quanto la prima decisione, assunta in pubblica udienza, ha preso in considerazione la seconda e l’ha espressamente confutata;
-per contro, l’ordinanza n. 15178/2024, uniformatasi a Cass n. 34151/2022, non si è confrontata con la predetta Cass. n. 7657/2024;
-il principio enunciato da quest’ultima pronuncia non confligge con la ricostruzione operata dalle sentenze RAGIONE_SOCIALE Sezioni Unite nn. 34419 e 34452/2023, che in tema di decadenza dal potere accertativo hanno attribuito rilievo alla distinzione fra crediti inesistenti e non spettanti. Invero, in tali arresti, procedendo alla ricognizione RAGIONE_SOCIALEa giurisprudenza formatasi nella materia trattata, il massimo organo nomofilattico si è limitato a richiamare l’ipotesi RAGIONE_SOCIALEa mancata comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE fra le fattispecie di crediti ritenuti inesistenti a causa RAGIONE_SOCIALE‘inadempimento a un obbligo di «facere» o «non facere» . Ciò, tuttavia, non consente di ritenere che la questione abbia formato oggetto di esplicita decisione sul punto.
2.12 Alla stregua del surriferito insegnamento di legittimità, al quale in questa sede si intende dare sèguito, appare corretta «in iure» la decisione assunta dalla CTR lombarda.
2.13 Per quanto attiene, poi, all’asseverazione di cui all’art. 4, comma 1, lettera a), del D.M. 19 febbraio 2007, la Commissione ha accertato in fatto che la contribuente aveva «prodotto le certificazioni rilasciate dai tecnici abilitati relativamente agli interventi di riqualificazione effettuati e la certificazione rilasciata dai produttori per gli interventi relativi al ‘cappotto’, ai pannelli solari, alle caldaie e agli infissi» .
2.14 Ora, posto che, in base alla disposizione normativa
summenzionata, i soggetti che intendono avvalersi RAGIONE_SOCIALEa detrazione relativa alle spese per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici sono tenuti ad acquisire «l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza RAGIONE_SOCIALE‘intervento ai pertinenti requisiti richiesti nei successivi articoli 6, 7, 8 e 9», non viene minimamente chiarito dalla ricorrente in cosa consisterebbe l’ «error in iudicando» imputato al RAGIONE_SOCIALE regionale; tanto più che essa stessa ricorda come l’anzidetta asseverazione possa essere, all’occorrenza, sostituita da .
2.15 Ne discende che «in parte qua» la doglianza si appalesa inammissibile, sia perché non risulta formulata mediante la specifica indicazione RAGIONE_SOCIALE affermazioni in diritto contenute nella sentenza impugnata che si porrebbero in contrasto con le norme regolatrici RAGIONE_SOCIALEa fattispecie o con l’interpretazione fornitane dalla giurisprudenza di legittimità e dalla prevalente dottrina (sull’argomento si vedano, ex permultis , Cass. n. 22192/2024, Cass. n. 17570/2020, Cass. n. 18446/2019), sia perché, dietro il velo RAGIONE_SOCIALEa denuncia di violazione di legge, mira in realtà a sollecitare un diverso apprezzamento RAGIONE_SOCIALE emergenze processuali rispetto a quello compiuto dai giudici di merito, con specifico riguardo all’individuazione RAGIONE_SOCIALEa data di fine dei lavori oggetto di causa.
Conclusivamente, il ricorso deve essere respinto.
Le spese processuali possono essere interamente compensate fra le parti, essendosi l’indirizzo giurisprudenziale di legittimità favorevole alla contribuente consolidato solo dopo la proposizione del presente ricorso per cassazione.
Non deve farsi luogo all’attestazione contemplata dall’art. 13, comma 1quater , del D.P.R. n. 115 del 2002 (Testo Unico RAGIONE_SOCIALE spese di giustizia), inserito dall’art. 1, comma 17, RAGIONE_SOCIALEa L. n. 228 del 2012, essendo l’RAGIONE_SOCIALE esentata, mediante il
meccanismo RAGIONE_SOCIALEa prenotazione a debito previsto in favore RAGIONE_SOCIALE amministrazioni pubbliche ( arg. ex artt. 12, comma 5, del D.L. n. 16 del 2012, convertito in L. n. 44 del 2012, e 158, comma 1, lettera a, del D.P.R. n. 115 del 2002), dal pagamento RAGIONE_SOCIALE imposte e tasse gravanti sul processo (cfr. Cass. n. 4752/2025, Cass. n. 28204/2024, Cass. n. 27301/2016).
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso e compensa interamente fra le parti le spese del presente giudizio di legittimità.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio RAGIONE_SOCIALEa Sezione