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Comunicazione ENEA: quando inviarla per più lavori?

Una contribuente ha eseguito plurimi interventi di riqualificazione energetica sul proprio immobile. L’Agenzia delle Entrate ha contestato la detrazione fiscale a causa del presunto invio tardivo della comunicazione ENEA. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di molteplici interventi sullo stesso immobile, è legittimo inviare una comunicazione unica e complessiva al termine di tutti i lavori, anziché una per ogni singolo intervento. La Corte ha quindi respinto il ricorso dell’Agenzia, confermando il diritto della contribuente alla detrazione.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Comunicazione ENEA per più lavori: invio unico a fine intervento è legittimo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale per tutti i contribuenti che realizzano più interventi di riqualificazione energetica sul proprio immobile. La questione centrale riguarda il corretto momento per la comunicazione ENEA, adempimento necessario per ottenere le detrazioni fiscali. La Suprema Corte ha stabilito che è possibile effettuare un unico invio complessivo al termine di tutti i lavori, semplificando notevolmente la procedura.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dal controllo formale della dichiarazione dei redditi di una contribuente per l’anno d’imposta 2013. L’Agenzia delle Entrate aveva disconosciuto la detraibilità di una parte delle spese sostenute per lavori di riqualificazione energetica, quali interventi sull’involucro dell’edificio, sostituzione di infissi e serramenti, e sull’impianto termico.

Secondo l’Amministrazione Finanziaria, la contribuente non aveva rispettato le corrette modalità e tempistiche procedurali. Di conseguenza, veniva notificata una cartella di pagamento per la maggiore imposta dovuta, comprensiva di interessi e sanzioni.

La contribuente ha impugnato la cartella dinanzi alle commissioni tributarie, ottenendo ragione sia in primo che in secondo grado. I giudici di merito hanno ritenuto che la pretesa del Fisco fosse infondata, in particolare riguardo alla tempistica della comunicazione all’ENEA. L’Agenzia delle Entrate, ritenendo errata la decisione della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, ha proposto ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica: il Momento della Comunicazione ENEA

Il nodo del contendere si concentrava su un punto specifico: in caso di esecuzione di una pluralità di interventi di risparmio energetico sullo stesso immobile, la comunicazione ENEA deve essere inviata entro 90 giorni dal termine di ciascun singolo intervento, oppure è possibile attendere la conclusione di tutti i lavori per effettuare un’unica comunicazione complessiva?

L’Agenzia delle Entrate sosteneva la prima tesi, affermando che la comunicazione dovesse avvenire progressivamente. Al contrario, la contribuente e i giudici di merito avevano considerato legittimo un invio unitario, posticipato al momento del collaudo finale di tutte le opere eseguite.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la correttezza della soluzione adottata nei gradi di merito. Pur riconoscendo che la motivazione della sentenza d’appello fosse laconica, la Suprema Corte ha ritenuto di poter integrare le ragioni della decisione, giungendo alla stessa conclusione.

Il punto chiave della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 4, comma 2, del D.M. 19 febbraio 2007 (come modificato dal D.M. 26 ottobre 2007). Questa norma stabilisce che, nei casi in cui sullo stesso edificio siano effettuati più interventi che beneficiano della detrazione, la documentazione da inviare può avere carattere unitario e fornire i dati in modo complessivo.

Dal tenore letterale di questa disposizione, la Corte ha dedotto che la legge stessa ammette e prevede la possibilità di una comunicazione ENEA unica e riepilogativa. Questa possibilità, logicamente, presuppone che tutti gli interventi siano stati completati. Sarebbe irragionevole, infatti, pretendere comunicazioni parziali ‘in corso d’opera’ quando la normativa consente espressamente un adempimento unitario a lavori ultimati.

Di conseguenza, la Corte ha giudicato corretta la scelta della contribuente di inviare la comunicazione solo dopo l’avvenuto collaudo finale di tutte le opere, ritenendola tempestiva e conforme alla normativa di riferimento. La decisione dell’Agenzia delle Entrate di negare la detrazione è stata quindi ritenuta illegittima.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un importante principio di diritto a favore dei contribuenti. La Corte di Cassazione ha sancito che, in presenza di più lavori di riqualificazione energetica sullo stesso immobile, non è necessario affrettarsi a inviare una comunicazione all’ENEA al termine di ogni singola fase. È invece pienamente legittimo attendere la conclusione e il collaudo di tutti gli interventi per procedere con un’unica comunicazione complessiva.

Questa interpretazione non solo semplifica gli adempimenti burocratici a carico dei cittadini, ma fornisce anche una maggiore certezza giuridica, evitando che mere questioni procedurali possano compromettere il diritto a beneficiare di importanti agevolazioni fiscali volte a promuovere l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare.

Se eseguo più interventi di riqualificazione energetica sulla stessa casa, devo inviare una comunicazione all’ENEA per ogni singolo lavoro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, è legittimo inviare un’unica comunicazione complessiva che riepiloghi tutti gli interventi realizzati una volta che questi sono stati interamente completati.

Qual è il momento corretto per inviare la comunicazione ENEA in caso di più lavori di ristrutturazione?
La comunicazione può essere validamente inviata dopo la conclusione e il collaudo finale di tutti gli interventi di riqualificazione energetica effettuati sull’immobile. Non è necessario un invio frazionato per ogni singola opera.

Cosa succede se la motivazione di una sentenza di secondo grado è debole o insufficiente?
In casi specifici, la Corte di Cassazione può integrare la motivazione della sentenza impugnata. Se la questione è di puro diritto e non richiede ulteriori accertamenti di fatto, e se la decisione finale (dispositivo) risulta comunque corretta, la Corte può respingere il ricorso confermando la decisione, pur correggendone o completandone le motivazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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