Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 15203 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 15203 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data pubblicazione: 07/06/2025
Irpef -detrazione spese interventi risparmio energetico comunicazione RAGIONE_SOCIALE decadenza
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 19308/2024 R.G. proposto da:
COGNOME NOME, difeso da se medesimo, p.e.c. EMAIL)
– ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , elettivamente domiciliata in ROMAINDIRIZZO INDIRIZZO, presso l’RAGIONE_SOCIALE, che la rappresenta e difende ope legis ;
-controricorrente – per la cassazione RAGIONE_SOCIALEa sentenza RAGIONE_SOCIALEa Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado RAGIONE_SOCIALEa Puglia, sezione staccata di Taranto, n. 631/29/2024 depositata il 20 febbraio 2024, non notificata;
udita la relazione RAGIONE_SOCIALEa causa svolta nella camera di consiglio del 04/04/2025 dal relatore consigliere NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
RAGIONE_SOCIALE, a seguito del controllo eseguito ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 36ter d.P.R. n. 600 del 1973 RAGIONE_SOCIALEa dichiarazione presentata da NOME COGNOME nel 2014 per il periodo di imposta 2013, disconosceva alcuni degli oneri deducibili e detraibili in essa esposti.
In particolare, disconosceva la quota annuale relativa alle spese sostenute per la cd. riqualificazione energetica RAGIONE_SOCIALEa propria abitazione (nel corso del periodo di imposta 2009 egli aveva sostituito le finestre comprensive di infissi), per il mancato invio all’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALEa documentazione prevista dagli artt. 4 e 11 del DM 19 febbraio 2007, e procedeva a notificare la conseguente iscrizione a ruolo con la cartella di pagamento n. NUMERO_CARTA.
Il provvedimento veniva impugnato dinanzi alla Commissione Tributaria di Taranto che accoglieva il ricorso.
La Corte Tributaria di secondo grado RAGIONE_SOCIALEa Puglia, sezione staccata di Taranto, accoglieva l’appello erariale. In particolare, i giudici pugliesi, ritenuta priva di adeguata motivazione la sentenza di primo grado, evidenziavano che l’omessa comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE nel termine di novanta giorni dalla fine dei lavori, senza che poi fosse stata effettuata la remissio in bonis di cui all’art. 2 d.l. n. 16 del 2012, comportasse la perdita del diritto alle detrazioni di imposta, impendendo il controllo sulle opere.
Contro tale decisione propone ricorso per cassazione il contribuente, in base a due motivi, illustrati da successiva memoria.
L’RAGIONE_SOCIALE resiste con controricorso.
Il ricorso è stato fissato per l’adunanza del 4/04/2025.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Il ricorrente propone due motivi di ricorso.
Con il primo motivo, proposto in relazione all’art. 360, comma primo, n. 3 c.p.c., deduce la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, commi 344 e 348, RAGIONE_SOCIALEa l. n. 296/2006 e degli artt. 4 e 11 del D.M. del 19 febbraio 2007, assumendo che la legge preveda gli elementi costitutivi del diritto alla detrazione senza alcun riferimento alla comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE
Con il secondo motivo, proposto in relazione all’art. 360, comma primo, n. 3, c.p.c., deduce la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 3, comma 1, del d.lgs. n. 472/1997, contrastando la ritenuta decadenza dalla detrazione con il principio RAGIONE_SOCIALEa legalità RAGIONE_SOCIALE sanzioni.
2. Il primo motivo è fondato.
La questione di diritto posta a base del ricorso risulta già compiutamente esaminata da Cass. 21/03/2024, n. 7657; trattasi di arresto reso all’esito di udienza pubblica cui il giudizio era stato rimesso dalla sesta sezione con ordinanza interlocutoria n. 13044 del 26/04/2022, sul presupposto RAGIONE_SOCIALEa particolare rilevanza RAGIONE_SOCIALEa questione di diritto sulla quale la Corte doveva pronunciare.
In tale decisione si è affermato il principio di diritto per cui in tema di benefici fiscali per spese di riqualificazione energetica degli edifici, l’inosservanza del termine di novanta giorni dalla conclusione dei lavori per l’inoltro RAGIONE_SOCIALEa comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE, ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del d.m. del 19 febbraio 2007, non costituisce causa di decadenza dal godimento RAGIONE_SOCIALEa detrazione che, in assenza di una espressa previsione normativa, non è evincibile nemmeno da una interpretazione sistematica RAGIONE_SOCIALEa disciplina primaria e secondaria in considerazione RAGIONE_SOCIALE finalità statistiche per le quali l’adempimento è prescritto.
L’arresto nomofilattico RAGIONE_SOCIALEa sentenza n. 7657/2024 è stato già seguito inoltre da Cass. 12/07/2024, n. 19309 e da Cass. 26/03/2025, n. 8019, specificamente per l’omessa comunicazione.
Deve pertanto ritenersi superato l’originario precedente di Cass. 21/11/2022, n. 34151, proprio RAGIONE_SOCIALEa sesta sezione (seguita invero di
recente da Cass. 30/05/2024, n. 15178, che però non si confronta espressamente con la sopravvenuta Cass. n. 7657/2024), in quanto tale orientamento è stato espressamente preso in considerazione dalla sentenza e disatteso.
2.1. Nel dare quindi ulteriore continuità a Cass. n. 7657/2024, ne vanno ribadite le argomentazioni salienti.
La Corte ha infatti evidenziato che, diversamente da quanto affermato nel richiamato precedente di sesta sezione, la comminatoria di decadenza non possa desumersi dal tenore RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del d.m. 19 febbraio 2007; ciò in ragione del fatto che di per sé l’espressione ivi adoperata, secondo cui i soggetti che intendono avvalersi RAGIONE_SOCIALEa detrazione (in questa sede ai fini IRPEF) relativa alle spese per gli interventi di cui all’art. 1, commi 1 e 2, del decreto medesimo, cioè di riqualificazione energetica degli edifici, sono tenuti a trasmettere all’RAGIONE_SOCIALE i dati relativi ai lavori eseguiti, senza che alcuna espressa decadenza sia stata stabilita da detta norma, non è sufficiente a determinare un’ipotesi di decadenza, che deve tassativamente evincersi quanto meno in via d’interpretazione sistematica RAGIONE_SOCIALEa normativa primaria e secondaria in ragione RAGIONE_SOCIALEa finalità per la quale l’adempimento è prescritto.
Orbene, diversamente da quanto invece riferibile all ‘ ipotesi RAGIONE_SOCIALEa mancata previa comunicazione al COP RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE‘inizio dei lavori di ristrutturazione del fabbricato – che trova nella norma primaria (art. 1, comma 3, RAGIONE_SOCIALEa l. n. 449/1997) la fonte RAGIONE_SOCIALEa previsione RAGIONE_SOCIALEa decadenza in caso di violazione degli adempimenti previsti dalla successiva disposizione attuativa RAGIONE_SOCIALE‘art. 4 del d.m. n. 41/1998 – la natura perentoria del termine, a pena di decadenza dal godimento RAGIONE_SOCIALE‘agevolazione, non può essere, nella fattispecie in esame, desunta né dalla specifica norma attuativa, tenuto conto anche del successivo art. 5, comma 4bis, del d.m. 19 febbraio 2007, come
inserito dall’art. 5, comma 1, lett. c) del d.m. 7 aprile 2008, che consente, a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2008, al soggetto che sostiene la spesa la possibilità di redigere ed inviare all’RAGIONE_SOCIALE la scheda informativa dei lavori, omettendo l’attestato di qualificazione energetica per determinate tipologie di lavori, né dalla lettura sistematica RAGIONE_SOCIALE‘istituto.
Se è vero che il menzionato art. 4 del d.m. 19 febbraio 2007 è reso in attuazione RAGIONE_SOCIALE disposizioni di cui ai commi 344, 345, 346 e 347 RAGIONE_SOCIALE‘art. 1 RAGIONE_SOCIALEa l. n. 296/2006, e quindi con riferimento, per quanto qui rileva, agli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, la previsione RAGIONE_SOCIALEa decadenza per l’omessa o tardiva comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE non può farsi discendere neppure dalla normativa primaria. Seppure, infatti, volesse farsi riferimento, per effetto del rinvio del comma 348 RAGIONE_SOCIALE‘art. 1 RAGIONE_SOCIALEa l. n. 296/2006 alle previsioni di cui all’art. 1 RAGIONE_SOCIALEa l. n. 449/1997 ed al successivo d.m. 18 febbraio 1998, n. 41 e successive modificazioni, si è già ritenuto che il rinvio debba intendersi come rinvio fisso, non essendo prevista dalla normativa anteriormente richiamata alcun onere di comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE, che trova per la prima volta ingresso nel successivo d.m. 19 febbraio 2007, come di seguito modificato, senza che neppure in seno alle successive modifiche RAGIONE_SOCIALEo stesso sia stata prevista un’espressa comminatoria di decadenza dal godimento RAGIONE_SOCIALEa detrazione.
Inoltre, mentre il controllo RAGIONE_SOCIALE‘Amministrazione finanziaria, ai fini del riconoscimento RAGIONE_SOCIALEa spettanza RAGIONE_SOCIALEa detrazione deve riguardare la dimostrazione da parte del contribuente che le spese detratte siano state effettivamente sostenute in relazione ad interventi finalizzati al risparmio energetico (e, va ricordato, nella fattispecie in esame non vi sono contestazioni sui presupposti RAGIONE_SOCIALEa detrazione, tra cui la comunicazione RAGIONE_SOCIALE‘inizio dei lavori atta a consentire ogni controllo demandato all’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE), la comunicazione all’RAGIONE_SOCIALE ha
finalità essenzialmente statistiche, cioè di monitoraggio e di valutazione di detto risparmio energetico.
Il d.m. 11 maggio 2018 infatti, che prevede poteri di verifica e controllo in capo all’RAGIONE_SOCIALE, è stato introdotto per dare attuazione alla previsione RAGIONE_SOCIALE‘art. 14, comma 2 -quinquies , del d.l. 4/06/2013, conv. in l. n. 4/08/2013, n. 90, comma inserito dall’art. 1, comma 2, lett. a), n. 3), l. 11/12/2016, n. 232, a decorrere dal 1° gennaio 2017, sostituito dall’art. 4bis , comma 1, lett. b), d.l. 24/04/2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla l. 21/06/2017, n. 96, e, successivamente, così modificato dall’art. 1, comma 3, lett. a), n. 8), l. 27/12/2017, n. 205, a decorrere dal 1° gennaio 2018, e quindi costituisce norma sopravvenuta alle disposizioni vigenti ratione temporis .
L’originario comma 3 -bis , introdotto dalla legge di conversione, prevedeva che Al fine di effettuare il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito RAGIONE_SOCIALEa realizzazione degli interventi di cui ai commi 1 e 2, l’RAGIONE_SOCIALE elabora le informazioni contenute nelle richieste di detrazione pervenute per via telematica e trasmette una relazione sui risultati degli interventi al RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALEo RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, al RAGIONE_SOCIALE, alle regioni e alle RAGIONE_SOCIALE, nell’ambito RAGIONE_SOCIALE rispettive competenze territoriali. Nell’ambito di tale attività, l’RAGIONE_SOCIALE predispone il costante aggiornamento del sistema di reportistica multi-anno RAGIONE_SOCIALE dichiarazioni ai fini RAGIONE_SOCIALEa detrazione fiscale di cui all’articolo 1, comma 349, RAGIONE_SOCIALEa legge 27 dicembre 2006, n. 296, già attivo e assicura, su richiesta, il necessario supporto tecnico alle regioni e alle RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE di RAGIONE_SOCIALE e di RAGIONE_SOCIALE .
Il secondo motivo è pertanto assorbito.
Concludendo, il primo motivo del ricorso va accolto, assorbito il secondo, con conseguente cassazione RAGIONE_SOCIALEa sentenza impugnata; non sussistendo necessità di ulteriori accertamenti in fatto la causa può essere decisa con l’accoglimento RAGIONE_SOCIALE‘originario ricorso del contribuente, in relazione alle spese per interventi finalizzati al risparmio energetico.
Le spese del giudizio devono essere compensate in ragione RAGIONE_SOCIALE‘esistenza di precedenti di segno contrario ed essendosi l’orientamento RAGIONE_SOCIALEa sezione tributaria di questa Corte formato dopo l’introduzione del giudizio .
P.Q.M.
accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e decidendo nel merito, accoglie l’originario ricorso del contribuente, nei termini indicati in motivazione; compensa le spese dei giudizi di merito e di legittimità. Così deciso in Roma, il 4 aprile 2025.