LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Collegamento societario: la Cassazione fa il punto

L’Agenzia delle Entrate contesta la qualifica di finanziamento infragruppo a versamenti tra società, negando l’esistenza di un collegamento societario. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide il merito ma, data la rilevanza della questione sulla definizione di collegamento societario basato su legami familiari tra soci e la mancanza di precedenti specifici, rinvia la causa a pubblica udienza per una discussione approfondita.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Collegamento Societario e Legami Familiari: La Cassazione Rimette la Questione alla Pubblica Udienza

L’ordinanza interlocutoria in esame affronta un tema cruciale per il diritto tributario e societario: la definizione di collegamento societario. La Corte di Cassazione ha deciso di non pronunciarsi immediatamente, ma di rinviare la causa a una pubblica udienza per approfondire quando i legami di parentela tra i soci di diverse aziende possano essere sufficienti a configurare un gruppo di imprese ai fini fiscali. Questa decisione sottolinea la complessità e l’importanza della questione, destinata a creare un precedente significativo.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società a responsabilità limitata. L’amministrazione finanziaria aveva riqualificato alcuni versamenti effettuati dalla società a favore di un’altra impresa come ricavi non dichiarati, sottoponendoli a tassazione IRES e IRAP.

La società contribuente si opponeva, sostenendo che le due aziende, insieme a una terza, facessero parte di un unico gruppo societario e che i trasferimenti di denaro costituissero finanziamenti infragruppo, come tali fiscalmente irrilevanti. La Commissione Tributaria di primo grado dava ragione al Fisco, negando l’esistenza di un collegamento formale tra le società, anche per la mancata presentazione di un bilancio consolidato.

In appello, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione. I giudici di secondo grado ritenevano sussistente il collegamento societario sulla base di due elementi: il rapporto di parentela che legava i soci delle tre società e l’influenza notevole che una di esse esercitava sulle altre. Di conseguenza, le operazioni venivano considerate finanziamenti infragruppo esenti da imposte.

I Motivi del Ricorso e la questione del collegamento societario

L’Agenzia delle Entrate ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando due principali motivi di ricorso.

1. Vizio procedurale: L’atto di appello della società era ritenuto troppo generico e, pertanto, inammissibile.
2. Violazione di legge: Il motivo centrale riguarda l’errata interpretazione dell’art. 2359 del codice civile in materia di collegamento societario. Secondo l’Agenzia, la Corte regionale avrebbe sbagliato a considerare il solo rapporto di parentela tra i soci come elemento sufficiente a dimostrare l’esistenza di un gruppo, in assenza di partecipazioni societarie incrociate e di un bilancio consolidato.

Le Motivazioni

La Suprema Corte, con questa ordinanza interlocutoria, non entra nel merito della controversia, ma si concentra sulla rilevanza della questione giuridica sollevata con il secondo motivo. Il Collegio ha osservato che la definizione delle condizioni necessarie per configurare un collegamento societario ai sensi dell’art. 2359, comma 3, c.c., specialmente in relazione all’influenza che possono avere i rapporti di parentela tra i soci, è una questione di “particolare rilevanza”.

I giudici hanno evidenziato come non esistano precedenti specifici e consolidati su questo punto. La mancanza di una giurisprudenza chiara rende necessario un approfondimento che solo una discussione in pubblica udienza può garantire. La decisione di rimettere la causa a nuovo ruolo per la fissazione di un’udienza pubblica, invece di deciderla nella più snella camera di consiglio, testimonia la volontà della Corte di ponderare attentamente tutti gli aspetti di una tematica così delicata, le cui implicazioni vanno oltre il caso specifico.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria non fornisce una risposta, ma pone una domanda fondamentale al sistema giuridico: fino a che punto i legami familiari possono sostituire i vincoli formali, come le partecipazioni azionarie, nel definire un gruppo di imprese? La futura sentenza che verrà emessa a seguito della pubblica udienza avrà un impatto notevole. Stabilirà un principio guida per l’amministrazione finanziaria e per le imprese, specialmente quelle a conduzione familiare, chiarendo i criteri per distinguere tra legittimi finanziamenti infragruppo e operazioni che possono nascondere ricavi non dichiarati. Si attende quindi con grande interesse la decisione finale, che contribuirà a delineare con maggiore certezza i confini del collegamento societario nel diritto tributario italiano.

Qual è la questione giuridica centrale che ha portato la Corte di Cassazione a rinviare il caso alla pubblica udienza?
La questione centrale è come definire il ‘collegamento societario’ ai sensi dell’art. 2359, comma 3, c.c., e in particolare se e a quali condizioni il rapporto di parentela tra i soci di diverse società possa essere un fattore determinante per configurare tale collegamento, specialmente in assenza di precedenti giurisprudenziali specifici.

Secondo la sentenza della Commissione Tributaria Regionale, i legami familiari tra soci sono sufficienti a provare un collegamento societario?
Sì, la Commissione Tributaria Regionale ha ritenuto che il rapporto di parentela tra i soci, unito all’influenza notevole esercitata da una società sulle altre, fossero elementi sufficienti per considerare le società come collegate, qualificando le operazioni tra loro come finanziamenti infragruppo esenti da imposte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il merito della causa. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui, riconoscendo la particolare rilevanza e la mancanza di precedenti sulla questione del collegamento societario basato su vincoli familiari, ha disposto il rinvio della causa a una pubblica udienza per una discussione più approfondita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati