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Circolazione veicoli extra UE: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15208/2024, ha stabilito che la circolazione di veicoli extra UE guidati da un residente italiano non beneficia dell’esenzione dai dazi doganali, anche se il conducente è il legale rappresentante della società estera proprietaria del mezzo. La Corte ha confermato le sanzioni amministrative e la confisca del veicolo, sottolineando che il requisito fondamentale per l’agevolazione è che l’utilizzatore del veicolo sia una persona stabilita al di fuori del territorio doganale dell’Unione, al fine di prevenire abusi e fenomeni di contrabbando.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Circolazione Veicoli Extra UE: Attenzione alle Regole Doganali se Sei Residente in Italia

La circolazione di veicoli extra UE sul territorio italiano è una questione complessa, regolata da precise normative europee per prevenire l’evasione dei dazi doganali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 15208 del 30 maggio 2024, ha fornito chiarimenti cruciali su un caso emblematico: quello di un cittadino residente in Italia che guidava un’auto immatricolata in Svizzera e intestata a una società elvetica di cui era legale rappresentante. La decisione finale ha confermato le pesanti sanzioni, inclusa la confisca del veicolo, stabilendo un principio di diritto molto chiaro.

Il Caso: Un’Auto Svizzera Guidata da un Residente Italiano

I fatti alla base della controversia riguardano un cittadino italiano, residente in Italia, fermato dalla polizia municipale alla guida di un’autovettura immatricolata in Svizzera. Il veicolo era di proprietà di una società di diritto svizzero, della quale il conducente era il legale rappresentante. Le autorità doganali hanno contestato la violazione della normativa sull’ammissione temporanea, che consente la circolazione di un veicolo extra UE per un massimo di sei mesi. Superato tale periodo, scattano i dazi all’importazione. Di conseguenza, sono state applicate sanzioni amministrative e disposto il provvedimento di confisca del mezzo.
I ricorrenti, ovvero il conducente e la società, hanno impugnato i provvedimenti, sostenendo che la loro situazione rientrasse nelle ipotesi di esenzione previste dalla normativa europea. Sia in primo che in secondo grado, tuttavia, i giudici hanno respinto le loro argomentazioni.

Requisiti per la Circolazione Veicoli Extra UE in Esenzione

La normativa di riferimento è contenuta nel Codice Doganale dell’Unione e, in particolare, nel Regolamento Delegato (UE) 2015/2446. L’articolo 212 di tale regolamento fissa le condizioni per ottenere l’esenzione totale dai dazi all’importazione per i mezzi di trasporto. I requisiti principali sono due e devono essere presenti contemporaneamente:
1. Il veicolo deve essere immatricolato fuori dal territorio doganale dell’Unione a nome di una persona (fisica o giuridica) stabilita fuori da tale territorio.
2. Il veicolo deve essere utilizzato da una persona stabilita fuori dal territorio doganale dell’Unione.

Esistono poi delle eccezioni, come quelle previste dall’articolo 215, che consentono a persone residenti nell’UE di utilizzare un veicolo extra UE, ad esempio se sono dipendenti del proprietario stabilito fuori dall’Unione. I ricorrenti hanno tentato di far valere proprio queste norme a loro favore.

le motivazioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, fornendo una interpretazione restrittiva e rigorosa della normativa, volta a contrastare l’abuso dell’agevolazione doganale. I giudici hanno affermato due principi di diritto fondamentali.

In primo luogo, il requisito secondo cui l’utilizzatore del veicolo debba essere ‘stabilito’ al di fuori del territorio doganale dell’Unione non può essere aggirato. Nel caso di specie, il conducente era pacificamente un cittadino italiano residente in Italia. Il fatto che fosse anche il legale rappresentante della società svizzera proprietaria del mezzo non è sufficiente a soddisfare la condizione. La Corte ha specificato che la ratio legis è proprio quella di evitare che residenti UE utilizzino veicoli immatricolati all’estero (spesso intestati a società offshore o estere) per circolare stabilmente nell’Unione senza pagare i dazi dovuti.

In secondo luogo, la Corte ha escluso l’applicabilità dell’eccezione prevista per i lavoratori dipendenti. I giudici hanno chiarito che la nozione di ‘dipendente’, ai fini di questa specifica normativa doganale, non coincide con quella di legale rappresentante di una persona giuridica. Il regolamento stesso prevede che la prova del rapporto di lavoro debba essere fornita tramite un ‘contratto di lavoro’, documento che definisce un rapporto di subordinazione diverso da quello che lega un amministratore alla propria società. Pertanto, il legale rappresentante non può essere considerato ‘dipendente’ per beneficiare dell’esenzione.

le conclusioni

La sentenza consolida un orientamento rigoroso sulla circolazione di veicoli extra UE e lancia un chiaro monito a persone fisiche e giuridiche. Le implicazioni pratiche sono significative:
* Un residente in Italia (o in altro Stato UE) non può guidare un veicolo immatricolato fuori dall’UE per un periodo superiore a sei mesi, anche se ne è il legale rappresentante della società proprietaria.
* Per beneficiare delle esenzioni, è indispensabile che sia il proprietario sia l’utilizzatore abituale del veicolo siano stabiliti al di fuori del territorio doganale dell’Unione.
* Le eccezioni previste dalla normativa sono interpretate in modo restrittivo e richiedono prove specifiche, come un contratto di lavoro subordinato, che non possono essere sostituite da altre qualifiche giuridiche come quella di amministratore. Chiunque si trovi in una situazione simile rischia sanzioni pecuniarie molto elevate e la confisca del veicolo.

Un residente in Italia può guidare un’auto intestata a una società extra-UE di cui è legale rappresentante senza pagare dazi?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’esenzione totale dai dazi non si applica se il conducente del veicolo è una persona ‘stabilita’, ovvero residente, nel territorio doganale dell’Unione, indipendentemente dal suo ruolo di legale rappresentante della società estera proprietaria.

Quali sono le condizioni principali per ottenere l’esenzione totale dai dazi per la circolazione di veicoli extra UE?
Le due condizioni essenziali, che devono coesistere, sono: 1) il veicolo deve essere immatricolato a nome di una persona stabilita fuori dal territorio doganale dell’Unione; 2) il veicolo deve essere utilizzato da una persona stabilita fuori da tale territorio.

Il legale rappresentante di una società extra-UE è considerato ‘dipendente’ ai fini delle eccezioni doganali?
No. La Corte ha stabilito che la qualifica di legale rappresentante non coincide con quella di ‘dipendente’ ai fini della normativa doganale. Per beneficiare dell’eccezione, è necessario dimostrare un rapporto di lavoro subordinato tramite un apposito contratto, cosa diversa dal ruolo di amministratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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