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Cessione di cubatura: il valore al momento dell’atto

L’Agenzia delle Entrate contestava il calcolo di una plusvalenza su una vendita immobiliare, sostenendo che il valore derivante da una cessione di cubatura dovesse essere considerato solo dopo il rilascio del permesso di costruire. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la cessione di cubatura è un atto con effetti traslativi immediati. Di conseguenza, il suo valore economico deve essere incluso nel costo iniziale del bene dal momento dell’accordo, riducendo così la plusvalenza tassabile.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessione di Cubatura e Plusvalenza: Quando si Realizza il Valore?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5072/2024, ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di plusvalenze immobiliari e cessione di cubatura. La pronuncia stabilisce un principio cardine: il valore derivante dal trasferimento di diritti edificatori si acquisisce al momento dell’atto di cessione e non al successivo rilascio del permesso di costruire. Questa decisione ha importanti implicazioni fiscali per chi vende terreni il cui valore è stato incrementato da tali accordi.

I Fatti del Caso: La Controversia sulla Plusvalenza

Il caso trae origine da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate contestava a un contribuente una maggiore plusvalenza derivante dalla vendita di un terreno. Il contribuente aveva acquisito il terreno in parte per eredità e in parte per donazione della nuda proprietà, a cui si era poi aggiunto l’usufrutto. Successivamente, aveva trasferito sulla porzione di terreno poi venduta anche la capacità edificatoria (cubatura) di un’altra porzione di sua proprietà, rimasta invenduta.

L’Agenzia riteneva che il valore di acquisto del terreno dovesse essere considerato quello di un terreno agricolo, e che il valore aggiunto dalla cessione di cubatura dovesse essere calcolato solo dal momento del rilascio del permesso di costruire, avvenuto dopo la vendita. La Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva invece dato ragione al contribuente, ricalcolando il valore iniziale del terreno tenendo conto sin da subito del suo carattere edificabile e del valore trasferito con l’atto di asservimento della cubatura.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla cessione di cubatura

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione della CTR. I giudici hanno respinto entrambi i motivi di ricorso dell’amministrazione finanziaria, fornendo una chiara interpretazione sulla natura e gli effetti della cessione di cubatura.

L’Immediato Effetto Traslativo della Cessione

Il punto centrale della decisione riguarda il momento in cui il trasferimento di cubatura produce i suoi effetti economici. Contrariamente a quanto sostenuto dall’Agenzia, la Corte ha ribadito, richiamando una precedente pronuncia delle Sezioni Unite (n. 16801/2021), che la cessione di cubatura è un atto con effetti traslativi immediati. Si tratta di un negozio giuridico che trasferisce un diritto edificatorio di natura non reale ma a contenuto patrimoniale, che esiste e ha un valore economico dal momento stesso della stipula dell’accordo tra le parti.

Il Ruolo del Permesso di Costruire

Di conseguenza, il successivo rilascio del permesso di costruire da parte della Pubblica Amministrazione non è l’atto che ‘crea’ il valore, ma solo un atto autorizzatorio che ne regola l’esercizio. Il diritto di edificare è intrinsecamente connesso alla proprietà del suolo, e il suo trasferimento è un’operazione economica che si perfeziona con l’accordo delle parti. Pertanto, il valore aggiunto dalla cubatura non può essere riferito a un momento successivo alla vendita, ma deve essere considerato già presente al momento dell’atto di asservimento.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la CTR aveva correttamente tenuto conto di tutti gli elementi per determinare il valore iniziale del terreno. La sentenza di secondo grado non era affetta da ‘motivazione parvente’, come lamentato dall’Agenzia, poiché aveva chiaramente spiegato le ragioni per cui il bene doveva considerarsi edificabile fin dall’origine, basandosi sulla documentazione prodotta e sull’atto di asservimento della cubatura.

I giudici hanno chiarito che l’orientamento secondo cui gli effetti della cessione di cubatura sarebbero sospesi fino al rilascio del provvedimento amministrativo è stato superato. L’attuale ordinamento riconosce il diritto di edificare come una facoltà insita nel diritto di proprietà, che l’amministrazione si limita a regolare. La cessione di tale facoltà è dunque un atto dispositivo con efficacia immediata tra le parti, che incide direttamente e sin da subito sul valore del bene.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame consolida un principio di fondamentale importanza per il settore immobiliare e per la fiscalità delle plusvalenze. In sintesi, il valore di un terreno ai fini del calcolo del capital gain deve tenere conto di eventuali accordi di cessione di cubatura dal momento in cui questi vengono stipulati. Questo implica che il costo ‘fiscale’ di acquisto del bene è più alto, e di conseguenza la plusvalenza tassabile derivante dalla successiva vendita sarà inferiore. Per i contribuenti, ciò significa una maggiore certezza giuridica nel calcolo delle imposte dovute e la possibilità di valorizzare correttamente gli accordi urbanistici sin dalla loro conclusione.

Quando acquista valore la cessione di cubatura ai fini del calcolo della plusvalenza?
Secondo la Corte di Cassazione, il valore derivante dalla cessione di cubatura si acquisisce economicamente al momento della stipula dell’atto di trasferimento tra le parti, e non al successivo rilascio del permesso di costruire da parte dell’ente pubblico.

Il trasferimento della cubatura è un atto con effetti immediati?
Sì. La Corte, richiamando un precedente delle Sezioni Unite, ha affermato che la cessione di cubatura è un atto immediatamente traslativo di un diritto a contenuto patrimoniale, che si perfeziona con l’accordo tra i proprietari dei fondi.

Il giudice tributario può basare la sua quantificazione sui calcoli forniti dal contribuente?
Sì, a condizione che la decisione sia supportata da una motivazione adeguata che spieghi perché tali calcoli sono stati ritenuti corretti. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la decisione fosse ben motivata, in quanto basata sulla corretta considerazione della natura edificabile del terreno fin dall’inizio, grazie anche all’atto di asservimento della cubatura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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