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Cessione cubatura: tassabile la plusvalenza

La Corte di Cassazione, correggendo un proprio errore sulla data di una notifica, ha revocato una precedente ordinanza di inammissibilità. Nel merito, ha stabilito che la plusvalenza derivante da una cessione di cubatura è tassabile, in quanto l’operazione costituisce una cessione onerosa a contenuto patrimoniale, i cui proventi concorrono a formare il reddito imponibile del contribuente.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessione di Cubatura: la Cassazione Conferma la Tassabilità della Plusvalenza

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema di grande interesse per il settore immobiliare e fiscale: la cessione di cubatura. La decisione non solo chiarisce in modo definitivo la natura di tale operazione e le sue conseguenze fiscali, ma illustra anche un interessante caso di revocazione di una precedente ordinanza a causa di un errore di fatto. Analizziamo i dettagli della vicenda e i principi di diritto affermati.

I Fatti di Causa: Dall’Accertamento Fiscale all’Errore Giudiziario

Un contribuente aveva realizzato diverse operazioni di cessione di cubatura, consentendo ad altri soggetti di realizzare una maggiore volumetria edificatoria sui loro terreni. L’Agenzia delle Entrate, ritenendo che tali operazioni avessero generato una plusvalenza tassabile ai sensi del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (d.P.R. 917/1986), emetteva i relativi atti impositivi.

Il contribuente impugnava con successo tali atti nei gradi di merito. L’Amministrazione Finanziaria proponeva quindi ricorso per cassazione, ma la Corte, con una prima ordinanza, lo dichiarava inammissibile per tardività. L’Agenzia, tuttavia, non si arrendeva e presentava un’istanza di revocazione, sostenendo che la Corte fosse incorsa in un palese errore di fatto.

La Revocazione: Quando la Corte Annulla Sé Stessa

Il fulcro della vicenda processuale risiede nell’istituto della revocazione per errore di fatto. L’Agenzia delle Entrate ha dimostrato che la Corte, nel dichiarare tardivo il ricorso, aveva erroneamente considerato una notifica postale effettuata alla parte l’8 maggio, anziché la precedente e tempestiva notifica telematica (PEC) inviata al difensore il 7 maggio.

La Suprema Corte ha riconosciuto il proprio errore percettivo, definendolo come una “falsa supposizione dell’inesistenza di un fatto incontrastabilmente esclusa dalla presenza negli atti processuali del relativo documento”. Accolta l’istanza di revocazione e annullata la precedente ordinanza, la Corte ha quindi proceduto all’esame del merito del ricorso originario.

Il Principio di Diritto sulla Cessione di Cubatura

Superato lo scoglio processuale, la Cassazione ha affrontato la questione centrale: la natura e la tassabilità della cessione di cubatura.

La Natura Giuridica dell’Operazione

Riprendendo un orientamento consolidato, culminato in una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 16080/2021), la Corte ha stabilito che la cessione di cubatura è un atto immediatamente traslativo di un diritto edificatorio. Questo diritto, pur non essendo un diritto reale classico, ha una natura non reale ma un indubbio contenuto patrimoniale. Con questo negozio, il proprietario di un fondo distacca una facoltà inerente al suo diritto di proprietà (quella di costruire) e la trasferisce a titolo oneroso al proprietario di un altro fondo.

Le Implicazioni Fiscali: La Tassabilità della Plusvalenza

Sulla base di questa qualificazione giuridica, la Corte ha tratto le dovute conseguenze fiscali. Essendo un contratto “a contenuto patrimoniale” che dà luogo a una cessione onerosa, i proventi che ne derivano rientrano a pieno titolo tra i “redditi diversi” contemplati dagli articoli 67 e 68 del d.P.R. 917/1986. Pertanto, la plusvalenza generata da tale operazione è soggetta a tassazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione fondandosi sulla necessità di coerenza interpretativa con i principi espressi dalle Sezioni Unite. L’operazione di cessione di cubatura, sebbene non trasferisca un diritto reale immobiliare nel senso tradizionale, comporta il trasferimento di una facoltà economicamente valutabile, che è parte integrante del diritto di proprietà. Questo trasferimento, avvenendo a fronte di un corrispettivo, genera un arricchimento per il cedente che deve essere assoggettato a imposizione fiscale. La Corte ha quindi ritenuto che il ricorso dell’Agenzia delle Entrate fosse fondato, cassando la sentenza della Commissione Tributaria Regionale che aveva dato ragione al contribuente.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame ha due importanti implicazioni. Dal punto di vista processuale, ribadisce che l’errore di fatto, anche se commesso dalla stessa Corte di Cassazione, può e deve essere corretto attraverso lo strumento della revocazione, a garanzia della giustizia sostanziale. Dal punto di vista sostanziale, consolida definitivamente il principio secondo cui i proventi derivanti dalla cessione di cubatura non sono fiscalmente neutri. Chi cede volumetria edificatoria realizza una plusvalenza che deve essere dichiarata e tassata come reddito diverso, con tutte le conseguenze del caso in termini di pianificazione fiscale e adempimenti dichiarativi.

La plusvalenza derivante da una cessione di cubatura è tassabile?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che i proventi derivanti da tale operazione concorrono a formare l’imponibile tassabile ai sensi degli articoli 67 e 68 del d.P.R. n. 917/1986.

Qual è la natura giuridica del contratto di cessione di cubatura?
Secondo la Corte, si tratta di un atto immediatamente traslativo di un diritto edificatorio. Tale diritto, pur non essendo un diritto reale, ha un contenuto patrimoniale ed è una facoltà che viene distaccata dal diritto di proprietà e trasferita a titolo oneroso.

È possibile chiedere la revocazione di un’ordinanza della Cassazione per un errore sulla data di notifica?
Sì. Se la Corte incorre in un errore percettivo (errore di fatto), come scambiare una notifica tardiva con una tempestiva presente agli atti, e dichiara erroneamente un ricorso inammissibile, la parte interessata può chiedere e ottenere la revocazione di tale decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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