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Cessione credito garanzia leasing: no imposta sostitutiva

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23896/2024, ha stabilito che la cessione di un credito a garanzia di un contratto di leasing non è un’operazione di finanziamento e quindi non può beneficiare del regime fiscale di favore dell’imposta sostitutiva. Tale operazione, avendo una mera funzione di garanzia e non apportando nuova liquidità all’impresa, deve essere assoggettata all’imposta di registro proporzionale. La decisione chiarisce che la `cessione credito garanzia leasing` è fiscalmente distinta dall’operazione di finanziamento principale.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessione Credito a Garanzia di un Leasing: No all’Imposta Sostitutiva

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza per le imprese: il corretto trattamento fiscale della cessione credito garanzia leasing. La pronuncia n. 23896 del 2024 chiarisce definitivamente che tale operazione non può usufruire del regime agevolato dell’imposta sostitutiva, in quanto non costituisce un’operazione di finanziamento volta a immettere nuova liquidità nel sistema economico.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla richiesta di rimborso di un’imposta di registro versata da una società. Quest’ultima aveva stipulato un contratto di locazione finanziaria (leasing) e, per garantire il corretto adempimento dei pagamenti dei canoni, aveva ceduto pro solvendo alcuni suoi crediti alla società di leasing. Inizialmente, la società aveva assoggettato l’atto di cessione all’imposta di registro proporzionale. Successivamente, ritenendo di aver diritto a un trattamento più favorevole, aveva chiesto il rimborso, sostenendo che l’operazione dovesse rientrare nel campo di applicazione dell’imposta sostitutiva sui finanziamenti, prevista dall’art. 15 del D.P.R. 601/1973.

La Commissione tributaria regionale aveva dato ragione alla società, ma l’Agenzia delle Entrate ha impugnato la decisione, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Analisi della Corte sulla Cessione Credito Garanzia Leasing

La Corte Suprema ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ribaltando la decisione di merito. Il fulcro del ragionamento dei giudici si è concentrato sulla ratio legis della norma che prevede l’imposta sostitutiva. L’obiettivo del legislatore è quello di agevolare le operazioni che forniscono nuova provvista di disponibilità finanziarie alle imprese, ovvero quelle operazioni che permettono di attingere a nuovo denaro da impiegare in investimenti produttivi per favorire lo sviluppo economico.

Secondo la Corte, una cessione di credito posta in essere con una mera finalità di garanzia non risponde a tale scopo. L’operazione non crea nuova ricchezza né mette a disposizione dell’impresa nuove risorse finanziarie. Al contrario, essa si limita a garantire un’obbligazione già esistente, quella derivante dal contratto di leasing.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha chiarito che le norme agevolative in materia fiscale sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate per analogia. La cessione credito garanzia leasing, pur essendo collegata a un’operazione finanziaria, mantiene una sua autonomia causale e funzionale. La sua causa non è il finanziamento, ma la garanzia. Il negozio in questione non ha per oggetto l’erogazione di un finanziamento, bensì la tutela del creditore (la società di leasing) contro il rischio di inadempimento.

Di conseguenza, stante l’assenza di una natura creditizia o finanziaria intrinseca, l’atto di cessione non può beneficiare del regime dell’imposta sostitutiva. Deve, invece, essere assoggettato al suo regime fiscale ordinario, ovvero all’imposta di registro in misura proporzionale dello 0,50%, come previsto per le cessioni di crediti dall’art. 6 della Tariffa allegata al Testo Unico sull’Imposta di Registro (D.P.R. 131/1986).

Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale: per accedere al regime fiscale di favore dell’imposta sostitutiva, non è sufficiente che un atto sia collegato a un’operazione di finanziamento, ma è necessario che l’atto stesso costituisca una forma di erogazione di nuove risorse finanziarie. La cessione di un credito a scopo di garanzia non soddisfa questo requisito oggettivo. Questa decisione offre un importante chiarimento per le imprese e gli operatori finanziari, delineando con precisione i confini applicativi delle agevolazioni fiscali sui finanziamenti ed evitando interpretazioni estensive che snaturerebbero la finalità della norma.

Una cessione di credito a garanzia di un contratto di leasing può beneficiare dell’imposta sostitutiva?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la cessione di credito effettuata a scopo di garanzia per le obbligazioni di un contratto di leasing non rientra tra le operazioni di finanziamento agevolabili con l’imposta sostitutiva, in quanto non fornisce nuova liquidità all’impresa.

Qual è la ratio legis della norma sull’imposta sostitutiva per i finanziamenti?
La ratio legis è quella di favorire le operazioni che si traducono in una provvista di nuove disponibilità finanziarie da impiegare in investimenti produttivi, incentivando così la crescita economica.

Quale imposta si applica alla cessione di credito a garanzia di un leasing?
Si applica l’imposta di registro in misura proporzionale dello 0,50%, come previsto dall’art. 6 della Tariffa, parte prima, allegata al D.P.R. n. 131/1986, poiché l’atto ha un’autonoma funzione di garanzia e non di finanziamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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