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Cessione Credito d’Imposta: Diritti del Cessionario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25521/2025, ha stabilito che nella cessione credito d’imposta, il soggetto che acquista il credito (cessionario) ha pieno diritto di impugnare gli atti fiscali che ne pregiudicano l’esistenza, anche se non ne è il diretto destinatario. La Corte ha inoltre chiarito che le controversie relative all’escussione di una polizza fideiussoria a garanzia del credito rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello tributario.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessione Credito d’Imposta: la Cassazione tutela il Cessionario

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per le operazioni di cessione credito d’imposta, delineando con chiarezza i diritti e le tutele del soggetto che acquista il credito. La pronuncia stabilisce due principi fondamentali: il cessionario ha il diritto di contestare gli atti fiscali che minano il suo credito, e le dispute sulle garanzie fideiussorie associate esulano dalla competenza delle commissioni tributarie. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una società finanziaria aveva acquistato un credito IVA da un’azienda di moda, la quale lo aveva ottenuto a rimborso dall’Agenzia Fiscale. Tale rimborso era assistito da una polizza fideiussoria stipulata con una compagnia assicurativa. Successivamente, l’Agenzia Fiscale notificava all’azienda di moda (la cedente) degli avvisi di accertamento con cui recuperava il credito, ritenendolo non spettante, e procedeva a escutere la polizza fideiussoria per recuperare le somme.

La società finanziaria (cessionaria del credito), vedendo leso il proprio diritto, impugnava sia gli avvisi di accertamento sia il provvedimento di escussione della garanzia. Mentre in primo grado i giudici tributari le davano ragione, riconoscendo il suo diritto ad agire, in appello la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, negandole la legittimazione attiva in quanto non era la destinataria diretta degli atti impositivi. La questione è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto sia il ricorso della società finanziaria sia quello incidentale dell’Agenzia delle Entrate, chiarendo i confini della tutela e della giurisdizione in materia.

Legittimazione ad Agire e Cessione Credito d’Imposta

La Corte ha affermato un principio cardine: la cessione credito d’imposta comporta il subingresso del cessionario nella stessa posizione del contribuente originario (cedente). Di conseguenza, il cessionario acquisisce non solo il credito, ma anche tutti i diritti e le azioni per realizzarlo e proteggerlo. Questo include il diritto di impugnare gli atti dell’amministrazione finanziaria che, come gli avvisi di accertamento in questo caso, hanno l’effetto di annullare o ridurre il credito acquistato.

Negare al cessionario la possibilità di difendersi in giudizio significherebbe vanificare il suo diritto, in violazione dei principi costituzionali. Pertanto, la Commissione Tributaria Regionale ha errato nell’escludere la sua legittimazione ad agire.

La Giurisdizione sulla Polizza Fideiussoria

Contestualmente, la Corte ha accolto il motivo sollevato dall’Agenzia Fiscale, stabilendo che la controversia sull’escussione della polizza fideiussoria non appartiene alla giurisdizione del giudice tributario, bensì a quella del giudice ordinario (civile). La Corte ha ribadito che il rapporto di garanzia tra l’ente creditore e il fideiussore è un rapporto autonomo e distinto dal debito tributario principale. L’atto di escussione della polizza non è un’espressione del potere impositivo dello Stato, ma l’esercizio di un diritto derivante da un contratto di natura privatistica.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una logica giuridica precisa. Per quanto riguarda la legittimazione attiva del cessionario, la Cassazione spiega che la cessione del credito lascia inalterato il rapporto sostanziale da cui il credito stesso trae origine. Il debitore (in questo caso, l’Erario) è obbligato verso il cessionario nello stesso modo in cui lo era verso il creditore originario. Ne deriva che il cessionario acquisisce tutti gli strumenti processuali per tutelare il proprio diritto, compresa l’azione di impugnazione degli atti che lo pregiudicano. L’acquirente del credito vanta una ‘posizione sostanziale autonoma’ che merita piena tutela giurisdizionale.

In merito alla giurisdizione, la Corte richiama un suo consolidato orientamento, confermato anche dalle Sezioni Unite. La facoltà di escutere una garanzia non è espressione del potere impositivo, ma si basa su un rapporto contrattuale distinto. Di conseguenza, le relative controversie hanno natura civilistica e devono essere decise dal giudice ordinario, anche se la garanzia è prestata per un debito di natura fiscale.

Le conclusioni

Questa ordinanza offre importanti certezze agli operatori economici. Innanzitutto, rafforza la posizione di chi acquista crediti fiscali, garantendo loro il diritto di difendersi attivamente contro eventuali azioni dell’amministrazione finanziaria che possano pregiudicare il valore dell’investimento. In secondo luogo, traccia una linea netta tra la giurisdizione tributaria, competente per il merito del rapporto d’imposta, e quella ordinaria, competente per le questioni relative ai contratti di garanzia. Questa distinzione è fondamentale per incardinare correttamente le cause, evitando eccezioni di difetto di giurisdizione che possono ritardare la risoluzione delle liti.

Chi ha acquistato un credito d’imposta può contestare un accertamento fiscale notificato a chi glielo ha venduto?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il cessionario del credito subentra nella posizione del cedente e acquista il diritto di impugnare tutti gli atti che hanno una portata lesiva nei suoi confronti, anche se non ne è il diretto destinatario.

Quale giudice è competente a decidere sulla richiesta di annullare l’escussione di una polizza fideiussoria data in garanzia di un rimborso fiscale?
Il giudice competente è il giudice ordinario (civile). L’escussione della garanzia deriva da un rapporto contrattuale autonomo e non è un atto di natura impositiva, pertanto esula dalla giurisdizione delle commissioni tributarie.

La cessione di un credito d’imposta modifica il rapporto tra il contribuente originario e il Fisco?
No, la cessione del credito lascia inalterati i termini e le modalità del rapporto sostanziale da cui il credito trae origine. Il cessionario si sostituisce semplicemente al creditore originario, ma il debito e le sue caratteristiche rimangono gli stessi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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