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Cessazione materia del contendere: la conciliazione

La Corte di Cassazione dichiara la cessazione della materia del contendere in un contenzioso fiscale. I ricorrenti, ex soci di una società, e l’Agenzia delle Entrate avevano raggiunto un accordo di conciliazione dopo l’avvio del ricorso. La Corte, preso atto dell’istanza congiunta e dell’accordo, ha terminato il procedimento, ritenendo superfluo l’esame dei motivi, e ha compensato le spese legali tra le parti.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessazione Materia del Contendere: Come un Accordo Chiude un Contenzioso Fiscale

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la cessazione della materia del contendere rappresenti uno strumento efficace per concludere una controversia tributaria. Anche quando il giudizio è giunto al suo grado più alto, un accordo tra contribuente e Amministrazione finanziaria può porre fine al processo, con vantaggi per entrambe le parti. Analizziamo come si è giunti a questa soluzione.

I Fatti del Caso: Dal Ricorso all’Accordo

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato a una società per maggiori imposte (Irap, Ires e Iva) relative all’anno 2013. La società ottenne una sentenza favorevole in primo grado presso la Commissione tributaria provinciale. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate propose appello e la Corte di Giustizia tributaria di secondo grado ribaltò la decisione, accogliendo integralmente le ragioni dell’erario.

Contro questa seconda sentenza, gli ex soci della società, ormai estinta, hanno proposto ricorso per cassazione. Prima che la Corte potesse esaminare nel merito i motivi del ricorso, le parti sono giunte a un punto di svolta: hanno definito il contenzioso attraverso un atto di conciliazione.

L’Accordo e la Cessazione della Materia del Contendere

L’accordo di conciliazione, raggiunto ai sensi dell’art. 48 del d.lgs. 546/1992, ha comportato la rideterminazione della pretesa fiscale sulla base di una proposta formulata dalla Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate e accettata formalmente dai contribuenti.

Una volta formalizzato l’accordo, entrambe le parti hanno depositato presso la Corte di Cassazione un’istanza congiunta, chiedendo di dichiarare la cessazione della materia del contendere. Questo istituto processuale interviene quando, per eventi sopravvenuti, viene a mancare l’interesse delle parti a ottenere una pronuncia del giudice, poiché la lite è stata risolta al di fuori del processo.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione, ricevuta l’istanza congiunta, ha accolto la richiesta. Le motivazioni della decisione sono dirette e consequenziali. L’avvenuto deposito di una richiesta comune di cessazione del contendere rende superfluo l’esame dei motivi del ricorso. Il contenzioso, infatti, non esiste più.

Il giudice non deve più stabilire chi ha torto e chi ha ragione, ma semplicemente prendere atto che le parti hanno trovato autonomamente una soluzione. La Corte ha quindi dichiarato cessata la materia del contendere, conformemente a quanto previsto dalla normativa sul processo tributario.

Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha disposto la loro integrale compensazione. Questa è una prassi comune in casi di accordo, poiché la risoluzione amichevole della lite fa sì che nessuna delle due parti possa essere considerata pienamente vincitrice o soccombente. Ciascuna parte, quindi, sostiene i propri costi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma l’importanza e l’efficacia degli strumenti deflattivi del contenzioso, come la conciliazione giudiziale. Anche in una fase avanzata del processo, come il giudizio di Cassazione, è possibile trovare un accordo con il fisco per chiudere la controversia.

La decisione sottolinea un principio fondamentale: il processo è uno strumento per risolvere le liti, ma se le parti trovano una soluzione alternativa e condivisa, il suo scopo viene meno. Per i contribuenti e i professionisti, ciò significa che la via del dialogo e dell’accordo con l’Amministrazione finanziaria rimane sempre aperta, rappresentando una valida alternativa per evitare i costi e le incertezze di un lungo iter giudiziario.

Cosa significa ‘cessazione della materia del contendere’ in un processo tributario?
Significa che il motivo per cui è iniziata la causa è venuto a mancare. Nel caso specifico, le parti hanno raggiunto un accordo (conciliazione), rendendo inutile una decisione da parte del giudice.

È possibile raggiungere un accordo con l’Agenzia delle Entrate anche durante un ricorso in Cassazione?
Sì, il provvedimento dimostra che è possibile definire il contenzioso con un atto di conciliazione anche in pendenza del giudizio di Cassazione, prima che la Corte si pronunci nel merito.

Cosa succede alle spese legali quando viene dichiarata la cessazione della materia del contendere?
In questo caso, la Corte ha deciso di compensare interamente le spese del giudizio tra le parti. Ciò significa che ogni parte sostiene le proprie spese legali, una soluzione comune quando la lite si conclude con un accordo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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