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Cessata materia del contendere: accordo e spese legali

Una società agricola aveva impugnato un avviso di accertamento IMU emesso da un Comune. Durante il giudizio in Cassazione, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. La Suprema Corte ha quindi dichiarato la cessata materia del contendere, un esito che fa perdere efficacia alla sentenza impugnata, e ha disposto la compensazione integrale delle spese legali, come richiesto congiuntamente dalle parti.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessata Materia del Contendere: Cosa Succede Quando le Parti Trovano un Accordo in Cassazione?

La cessata materia del contendere è un istituto giuridico che pone fine a un processo quando l’interesse delle parti a ottenere una sentenza viene meno. Questo accade spesso quando le parti raggiungono un accordo transattivo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, chiarisce gli effetti di tale accordo sul giudizio pendente e sulla sentenza impugnata, offrendo importanti spunti pratici sulla gestione delle spese legali.

Il Contesto: Una Disputa Fiscale tra Impresa Agricola e Comune

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento IMU per l’anno 2012 emesso da un Comune nei confronti di una società agricola. Il Comune non aveva riconosciuto le agevolazioni fiscali previste per gli imprenditori agricoli professionali. La società aveva impugnato l’atto e, dopo vari gradi di giudizio, la controversia era approdata in Corte di Cassazione. Durante il giudizio di legittimità, le parti sono riuscite a trovare una soluzione concordata, formalizzando un accordo transattivo e chiedendo congiuntamente alla Corte di dichiarare la fine del contenzioso.

L’Accordo Transattivo e la Cessata Materia del Contendere

L’intervento di un accordo tra le parti modifica radicalmente lo scenario processuale. Invece di attendere una decisione della Corte che stabilisca chi ha torto e chi ha ragione, le parti stesse definiscono la loro controversia. La richiesta congiunta di dichiarare la cessata materia del contendere rappresenta la presa d’atto formale di questo nuovo assetto di interessi. La Corte non entra più nel merito dei motivi del ricorso, ma si limita a constatare che la lite è stata risolta in via negoziale.

La Decisione della Corte di Cassazione

Accogliendo la richiesta congiunta, la Suprema Corte ha dichiarato la cessata materia del contendere. Questa decisione ha due conseguenze fondamentali, come chiarito nell’ordinanza.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte, richiamando un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, ha spiegato che la pronuncia di cessazione della materia del contendere non è una semplice dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Al contrario, essa comporta ‘la constatazione dell’automatica perdita di efficacia della sentenza impugnata’. Questo perché le parti, regolando autonomamente la vicenda con l’accordo, hanno deciso di non avvalersi più degli effetti di quella sentenza, affidando la disciplina del loro rapporto esclusivamente al nuovo patto. Il fenomeno, quindi, non è una ‘cassazione’ della sentenza, ma l’accertamento che essa ha perso efficacia per volontà delle parti.

Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha disposto la loro integrale compensazione. Questa scelta è stata una diretta conseguenza della richiesta congiunta delle parti, che nell’accordo avevano evidentemente previsto anche questo aspetto. Infine, i giudici hanno specificato che, in caso di cessazione della materia del contendere, non si applica il versamento dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato, previsto per i ricorsi respinti o dichiarati inammissibili, poiché si tratta di una misura sanzionatoria non estensibile a questa ipotesi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza conferma un principio fondamentale: l’accordo transattivo in pendenza di giudizio di Cassazione è uno strumento efficace per chiudere definitivamente una controversia. La dichiarazione di cessata materia del contendere non solo pone fine al processo, ma neutralizza gli effetti della sentenza precedente, sostituendola con quanto stabilito dalle parti. Questo offre certezza e controllo alle parti stesse, che possono definire autonomamente i termini della risoluzione, incluse le spese legali, evitando i rischi e i tempi di una decisione giudiziale. La decisione sottolinea l’importanza della volontà delle parti come motore della risoluzione delle liti, anche al più alto livello della giurisdizione.

Cosa succede se le parti raggiungono un accordo mentre un ricorso è pendente in Cassazione?
La Corte di Cassazione, su richiesta delle parti, dichiara la ‘cessata materia del contendere’, ponendo formalmente fine al giudizio senza esaminare i motivi del ricorso.

L’accordo tra le parti annulla la sentenza del grado precedente?
Sì. La dichiarazione di cessata materia del contendere comporta la perdita automatica di efficacia della sentenza impugnata, poiché le parti hanno scelto di regolare la loro controversia tramite il nuovo accordo negoziale.

In caso di cessata materia del contendere per accordo, chi paga le spese legali?
Le parti possono stabilire la ripartizione delle spese nel loro accordo. In questo caso, conformemente alla richiesta congiunta, la Corte ha disposto la compensazione integrale, il che significa che ciascuna parte ha sostenuto i propri costi legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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