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Cessata materia del contendere: accordo e fine lite

Un comune e una società agricola, in lite per questioni fiscali relative all’IMU, hanno raggiunto un accordo transattivo mentre la causa era pendente in Cassazione. La Corte ha quindi dichiarato la cessata materia del contendere, specificando che l’accordo tra le parti prevale e annulla l’efficacia della sentenza impugnata, ponendo così fine al giudizio.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Cessata Materia del Contendere: Cosa Succede se le Parti si Accordano in Cassazione?

Quando una controversia legale arriva fino alla Corte di Cassazione, l’esito sembra dipendere unicamente da una decisione dei giudici. Tuttavia, non è sempre così. Le parti possono ancora trovare un accordo e porre fine alla lite. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce le conseguenze di un accordo transattivo in questa fase, introducendo il concetto di cessata materia del contendere e le sue importanti implicazioni pratiche.

I Fatti della Controversia

Il caso nasce da un contenzioso tributario tra un Comune e una Società Agricola. L’ente locale aveva emesso avvisi di accertamento per l’IMU relativa agli anni 2014 e 2015, negando alla società le agevolazioni previste per i terreni agricoli. La società aveva impugnato gli avvisi, ottenendo una vittoria solo parziale in primo grado. In appello, però, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado aveva accolto pienamente le ragioni della contribuente.

Insoddisfatto della decisione, il Comune ha presentato ricorso per cassazione, contestando la sentenza di secondo grado. La Società Agricola si è difesa con un controricorso. Tuttavia, mentre la causa era pendente davanti alla Suprema Corte, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo per definire la controversia.

L’Accordo e la Cessata Materia del Contendere in Cassazione

Con una nota congiunta, le parti hanno comunicato alla Corte l’avvenuto accordo, chiedendo di dichiarare la cessata materia del contendere e di compensare le spese legali. Questo evento ha cambiato radicalmente il corso del giudizio, spostando il focus dalla valutazione dei motivi di ricorso all’analisi degli effetti dell’accordo stesso sul processo.

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta delle parti, spiegando un principio fondamentale: quando le parti regolano autonomamente la controversia con un accordo, la Corte non deve né respingere né accogliere il ricorso, ma semplicemente prendere atto che l’oggetto del giudizio è venuto meno. Questa non è una declaratoria di inammissibilità, che lascerebbe in vita la sentenza impugnata, ma una vera e propria dichiarazione di estinzione del contendere.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte, richiamando precedenti pronunce delle Sezioni Unite (in particolare la n. 8980/2018), ha chiarito che la dichiarazione di cessata materia del contendere comporta un effetto ben preciso: la perdita automatica di efficacia della sentenza impugnata. Le parti, scegliendo di regolare la loro vicenda tramite un accordo, hanno di fatto rinunciato a valersi della decisione del giudice di secondo grado.

In altre parole, l’accordo negoziale si sostituisce alla sentenza. Non si tratta di una ‘cassazione’ della sentenza, ma della constatazione che essa è diventata inefficace per volontà delle parti. Di conseguenza, il giudizio si chiude senza un vincitore o un vinto in sede di legittimità, ma con la presa d’atto che la lite è stata risolta al di fuori delle aule di giustizia.

In coerenza con la natura consensuale della chiusura del processo, la Corte ha disposto l’integrale compensazione delle spese legali, così come richiesto dalle parti stesse nel loro accordo.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio importante per la gestione delle controversie legali. Dimostra che la via della transazione è percorribile fino all’ultimo grado di giudizio e che l’accordo tra le parti ha una forza tale da ‘svuotare’ di efficacia le sentenze precedenti. Per le parti in causa, ciò significa avere il pieno controllo sull’esito finale della lite, evitando le incertezze di una decisione giudiziale. Per gli avvocati, sottolinea l’importanza di considerare sempre aperta la porta della negoziazione, anche nelle fasi più avanzate del contenzioso, come strumento efficace per la risoluzione dei conflitti.

Cosa succede a un ricorso in Cassazione se le parti raggiungono un accordo?
La Corte di Cassazione non decide nel merito del ricorso, ma dichiara la ‘cessata materia del contendere’, prendendo atto che la lite è stata risolta privatamente dalle parti.

La sentenza impugnata rimane valida dopo la dichiarazione di cessata materia del contendere?
No, la dichiarazione di cessata materia del contendere a seguito di un accordo comporta la perdita automatica di efficacia della sentenza impugnata. L’accordo tra le parti si sostituisce ad essa.

Come vengono regolate le spese legali in caso di cessata materia del contendere per accordo?
Le spese vengono interamente compensate tra le parti, in conformità a quanto richiesto congiuntamente dalle stesse. Ogni parte sostiene i propri costi legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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