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Categoria catastale F4: la Cassazione decide le imposte

La Cassazione analizza la tassazione di un immobile in categoria catastale F4, in corso di ristrutturazione da strumentale a abitativo. La Corte cassa la decisione di merito, stabilendo che per le imposte ipotecarie e catastali è decisiva la verifica della natura strumentale del bene al momento del rogito, non potendosi fare riferimento alla classificazione originaria.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione immobili e categoria catastale F4: la parola alla Cassazione

La compravendita di immobili in corso di ristrutturazione presenta spesso complessità fiscali, specialmente quando la trasformazione comporta un cambio di destinazione d’uso, da strumentale ad abitativo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato il tema della corretta imposizione fiscale per un immobile censito nella categoria catastale F4, fornendo criteri interpretativi cruciali per operatori e contribuenti.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un avviso di liquidazione emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un notaio per un atto di compravendita di un’unità immobiliare. L’immobile, originariamente accatastato come bene strumentale (categoria D/8), era stato riclassificato in categoria catastale F4 (unità in corso di definizione) a seguito dell’avvio di lavori di ristrutturazione volti a trasformarlo in un’abitazione. Al momento del rogito, il notaio aveva applicato l’IVA e le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa, ritenendo che si trattasse di un immobile destinato a uso abitativo e assimilabile a un ‘fabbricato non ultimato’.

L’Agenzia delle Entrate, al contrario, sosteneva che, non essendo i lavori ultimati, si dovesse fare riferimento all’unica classificazione ‘certa’, ovvero quella originaria di bene strumentale. Di conseguenza, aveva riqualificato l’atto, applicando le imposte ipotecarie e catastali in misura proporzionale (3% e 1%), significativamente più onerose. La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione al contribuente, ma l’Agenzia ha proposto ricorso in Cassazione.

La Tassazione di un Immobile in Categoria Catastale F4

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa al giudice di merito per una nuova valutazione. La decisione si fonda su un principio cardine: per stabilire il regime fiscale (imposte fisse o proporzionali) di un immobile in categoria catastale F4, è necessario accertare la sua natura – strumentale o meno – al momento del trasferimento.

Le Motivazioni

I giudici di legittimità hanno chiarito che la categoria catastale F4 ha una natura fittizia e transitoria. Essa serve a identificare un bene la cui consistenza è cambiata rispetto all’origine ma non ha ancora raggiunto la sua forma definitiva. Proprio per questa sua funzione, non è corretto ignorarla per fare riferimento alla classificazione catastale precedente all’inizio dei lavori, come preteso dall’Agenzia. Farlo significherebbe ‘sterilizzare’ la funzione stessa della categoria F/4.

Il discrimine fondamentale, secondo la Corte, risiede nella verifica della ‘natura strumentale’ del bene. Un bene è strumentale ‘per natura’ quando, per le sue caratteristiche, non è suscettibile di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni. Il giudice di merito, pertanto, avrebbe dovuto indagare se l’immobile, al momento del rogito, conservasse ancora le caratteristiche di un bene strumentale o se la trasformazione in atto fosse tale da avergli già fatto perdere tale natura.

La Corte ha ritenuto errata la decisione della Commissione Tributaria Regionale perché non ha ancorato la sua valutazione all’effettiva categoria catastale del bene al momento della vendita (F/4) e, soprattutto, ha omesso di verificare se la futura destinazione residenziale presupponesse lavori di ristrutturazione così radicali da incidere sulla natura stessa del bene. La semplice esistenza di un progetto di trasformazione non è sufficiente, poiché non vi è garanzia che venga realizzato.

Le Conclusioni

L’ordinanza stabilisce un principio guida per la tassazione degli immobili in categoria catastale F4. La decisione non può basarsi né sulla categoria catastale originaria, ormai superata dai fatti, né sulla futura e incerta destinazione d’uso. È invece necessario un accertamento in concreto, da parte del giudice, sulla natura strumentale (o meno) del bene nello stato in cui si trova al momento della compravendita. Il giudice del rinvio dovrà quindi riesaminare il caso per stabilire se, al momento del rogito, l’immobile avesse ancora i connotati di un bene strumentale, applicando di conseguenza il corretto regime di imposte ipotecarie e catastali, proporzionale in caso di natura strumentale, fisso in caso contrario.

Qual è il criterio decisivo per tassare un immobile venduto in categoria catastale F4?
Il criterio decisivo non è la classificazione catastale originaria né quella futura, ma la verifica della natura strumentale o meno del bene al momento effettivo della compravendita. Il giudice deve accertare se l’immobile, nello stato in cui si trova, possieda ancora le caratteristiche di un bene strumentale per natura.

La categoria catastale F4 è sufficiente per escludere la natura strumentale di un immobile?
No, di per sé non è sufficiente. La categoria F/4 indica solo che l’immobile è in uno stato di trasformazione. La sua funzione è quella di segnalare che la vecchia classificazione non è più valida, ma non definisce la natura attuale del bene. È necessario un esame fattuale per determinare se la sua strumentalità originaria sia venuta meno.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la decisione del giudice regionale?
La Corte ha annullato la decisione perché il giudice regionale non ha correttamente valutato la questione. Invece di verificare la natura strumentale del bene al momento del rogito, si è limitato a equiparare l’immobile in F/4 a un ‘fabbricato non ultimato’, omettendo l’indagine cruciale sulla persistenza o meno delle caratteristiche strutturali che lo rendevano un bene strumentale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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