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Canone Unico Patrimoniale: Cassazione rinvia la decisione

La Corte di Cassazione ha sospeso la sua decisione sulla giurisdizione in una controversia tra un Comune e una società autostradale riguardo il Canone Unico Patrimoniale. Il rinvio è stato disposto per coordinare la trattazione con un’altra questione pregiudiziale pendente sul medesimo argomento, al fine di garantire un’interpretazione uniforme sulla competenza del giudice (tributario, amministrativo o ordinario) a decidere su tale canone.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Canone Unico Patrimoniale: La Cassazione Sospende la Decisione sulla Giurisdizione

L’introduzione del Canone Unico Patrimoniale (CUP) ha generato notevoli incertezze interpretative, in particolare riguardo all’individuazione del giudice competente a decidere le relative controversie. Un’ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione mette in luce questa complessità, decidendo di rinviare la propria pronuncia per garantire un approccio coordinato e uniforme su una questione di massima importanza.

I Fatti: Un Canone Conteso tra Comune e Società Autostradale

Un Comune del Nord Italia ha emesso un avviso di accertamento nei confronti di una grande società di gestione autostradale, richiedendo il pagamento del Canone Unico Patrimoniale per l’anno 2023. La pretesa del Comune si fondava sull’attraversamento del proprio territorio da parte di un’autostrada, la quale interseca alcune strade comunali tramite viadotti. Secondo l’ente locale, tale situazione configura un’occupazione di suolo pubblico soggetta al CUP e, in assenza di una specifica concessione, anche a un’indennità e a sanzioni amministrative.

La società autostradale ha impugnato l’avviso di accertamento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.), contestandone la legittimità. Di fronte a questa iniziativa, il Comune si è costituito in giudizio e ha proposto un regolamento preventivo di giurisdizione alla Corte di Cassazione, chiedendo di fare chiarezza su quale fosse il giudice dotato del potere di decidere sulla materia.

La Questione di Giurisdizione sul Canone Unico Patrimoniale

Il nodo centrale della vicenda è stabilire a chi spetti la giurisdizione sulle controversie relative al Canone Unico Patrimoniale. Questo tributo, introdotto dalla Legge n. 160/2019, ha accorpato diverse entrate precedenti, come la tassa per l’occupazione di suolo pubblico (TOSAP), il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) e l’imposta comunale sulla pubblicità.

La natura ibrida del CUP, che unisce elementi di natura tributaria (come nel caso della pubblicità) e patrimoniale (come per l’occupazione di suolo), rende complessa l’identificazione del giudice competente. Le opzioni in campo sono principalmente tre:

1. Il Giudice Amministrativo: Competente per le questioni relative a concessioni e autorizzazioni all’uso di beni pubblici.
2. Il Giudice Tributario: Competente per le controversie in materia di tributi.
3. Il Giudice Ordinario: Competente in via residuale per le questioni di natura patrimoniale non attribuite ad altre giurisdizioni.

Nel caso specifico, il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione aveva concluso per la giurisdizione del giudice amministrativo, ma la questione rimaneva aperta e dibattuta.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite, con l’ordinanza in esame, non hanno risolto il quesito sulla giurisdizione. Hanno invece deciso di rinviare la causa a nuovo ruolo, sospendendo di fatto la decisione. La ragione di tale scelta risiede in un’esigenza di coordinamento processuale. La Corte ha rilevato che, su una questione identica, una Corte di Giustizia Tributaria di primo grado aveva già sollevato una questione pregiudiziale ai sensi dell’art. 363-bis c.p.c., sottoponendo direttamente alle Sezioni Unite il medesimo problema interpretativo sul riparto di giurisdizione per il Canone Unico Patrimoniale.

Poiché tale rinvio pregiudiziale era già stato dichiarato ammissibile e assegnato alle Sezioni Unite, la Corte ha ritenuto opportuno e necessario trattare congiuntamente i due procedimenti. Questa scelta mira a evitare pronunce contrastanti e a fornire un principio di diritto chiaro e univoco, data la rilevanza della questione per un numero potenzialmente elevato di controversie simili in tutto il territorio nazionale. La decisione di rinviare, quindi, non è una negazione di giustizia, ma un atto di prudenza e buona amministrazione processuale, volto a garantire la coerenza e la certezza del diritto.

Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite lascia ancora irrisolta la questione sulla giurisdizione per le liti relative al Canone Unico Patrimoniale. Tuttavia, la decisione di rinviare la trattazione per coordinarla con un rinvio pregiudiziale sulla stessa materia è un segnale importante. Significa che la Corte di Cassazione è consapevole della portata della questione e intende affrontarla in modo organico per fornire una guida definitiva a giudici, enti locali e contribuenti. L’esito di questa futura pronuncia sarà determinante per definire il perimetro delle competenze giurisdizionali e per orientare il contenzioso futuro in materia di CUP.

Qual era l’oggetto della controversia?
La controversia riguardava la richiesta di pagamento del Canone Unico Patrimoniale da parte di un Comune a una società autostradale per l’occupazione di suolo pubblico derivante da viadotti che attraversano strade comunali.

Quale questione è stata sottoposta alla Corte di Cassazione?
È stata posta la questione su quale giudice (amministrativo, tributario o ordinario) abbia la giurisdizione per decidere le controversie relative all’applicazione del Canone Unico Patrimoniale.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito sulla giurisdizione?
La Corte ha rinviato la decisione perché era già pendente un’altra causa, sollevata tramite rinvio pregiudiziale da una Corte di Giustizia Tributaria, che poneva la stessa identica questione. Per garantire coerenza ed evitare decisioni contrastanti, ha deciso di trattare i due casi in modo coordinato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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