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Beneficiario effettivo dividendi: la Cassazione decide

Un fondo sovrano estero ha richiesto il rimborso di una ritenuta fiscale sui dividendi percepiti da una società italiana, invocando una convenzione contro le doppie imposizioni. I giudici di merito avevano negato il rimborso, dubitando che il fondo fosse il reale “beneficiario effettivo dividendi” a causa di una struttura di investimento che utilizzava fondi intermedi. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, specificando che per lo scambio di informazioni fiscali conta la sede legale del fondo intermedio (Regno Unito) e non quella operativa (Guernsey). Ha inoltre affermato che la prova della titolarità effettiva può essere fornita tramite la tracciabilità dei flussi finanziari, rinviando il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Beneficiario Effettivo Dividendi: La Cassazione Fa Chiarezza per i Fondi Sovrani

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 24077/2024 offre importanti chiarimenti sulla figura del beneficiario effettivo dividendi nel contesto degli investimenti internazionali effettuati da fondi sovrani. La decisione analizza in profondità i requisiti probatori e i criteri per l’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni, fornendo una guida preziosa per gli operatori del settore.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Rimborso di un Fondo Sovrano

Un fondo di investimento sovrano di uno Stato estero aveva richiesto all’amministrazione finanziaria italiana il rimborso delle ritenute applicate sui dividendi percepiti da una società italiana negli anni 2014 e 2015. La richiesta si basava su una specifica clausola del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro le doppie imposizioni tra l’Italia e lo Stato del fondo, che prevedeva una totale esenzione fiscale per gli investimenti del fondo in Italia.

L’investimento non era diretto, ma avveniva tramite due veicoli societari esteri: una Limited Partnership (LP) inglese e un Fonds Commun de Placement à Risque (FCPR) francese. L’Agenzia delle Entrate aveva negato il rimborso e la Commissione Tributaria Regionale aveva confermato la decisione, sollevando dubbi sulla reale titolarità del fondo sovrano.

Le Obiezioni dei Giudici di Merito

La Corte territoriale aveva respinto l’appello del fondo sulla base di tre argomentazioni principali:
1. Prova insufficiente: Le certificazioni bancarie prodotte non erano state ritenute sufficienti a dimostrare che il fondo fosse l’effettivo beneficiario finale dei dividendi.
2. Mancanza di trasparenza fiscale: I fondi intermedi (LP e FCPR) non potevano essere considerati fiscalmente trasparenti, poiché i loro dirigenti non avevano un obbligo tassativo di distribuire integralmente gli utili ai sottoscrittori.
3. Localizzazione in un paradiso fiscale: Il fatto che il plan of business dei fondi fosse localizzato a Guernsey, all’epoca inserita in una black list, precludeva un efficace scambio di informazioni fiscali, rendendo inapplicabile la Convenzione.

La Prova del Beneficiario Effettivo dei Dividendi secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del fondo, smontando le argomentazioni dei giudici di merito e stabilendo principi chiari per la valutazione del beneficiario effettivo dividendi.

Sede Legale vs. Sede Operativa

Il primo errore della sentenza impugnata è stato confondere la sede legale con quella operativa. La LP era un’entità di diritto inglese, costituita nel Regno Unito. La successiva localizzazione del suo principal place of business a Guernsey non ne alterava la natura giuridica. Di conseguenza, lo scambio di informazioni fiscali avrebbe dovuto e potuto avvenire con il Regno Unito, rendendo irrilevante la questione di Guernsey.

Come si Dimostra di Essere Beneficiario Effettivo

La Corte ha chiarito che la qualifica di beneficiario effettivo non discende solo da clausole contrattuali rigide, ma può essere provata anche attraverso “fatti e circostanze”. Le certificazioni bancarie che tracciano il flusso finanziario dei dividendi dalla società italiana, attraverso i fondi intermedi, fino al patrimonio del fondo sovrano ricorrente, costituiscono una prova rilevante che la corte di merito aveva illegittimamente ignorato. La discrezionalità dei gestori dei fondi intermedi sulla distribuzione degli utili non è di per sé sufficiente a escludere la natura di beneficiario effettivo del sottoscrittore finale.

Il Ruolo del Commentario OCSE

La Suprema Corte ha ribadito l’importanza del Commentario al Modello di Convenzione OCSE come strumento di soft law per interpretare le convenzioni fiscali. Tale commentario supporta un’analisi sostanziale, volta a verificare chi abbia effettivamente il “diritto di utilizzare e godere” dei dividendi, senza essere contrattualmente o legalmente obbligato a trasferirli a terzi.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha basato la sua decisione sul principio della prevalenza della sostanza sulla forma. Ha stabilito che, per identificare il beneficiario effettivo dividendi, il giudice deve condurre una valutazione complessiva, che non può fermarsi a elementi formali. Nel caso di un fondo sovrano, esiste una presunzione di corrispondenza tra la redditività degli investimenti e le finalità istituzionali del fondo stesso. Tale presunzione, supportata da prove documentali come i flussi finanziari, deve essere adeguatamente considerata.

I giudici di legittimità hanno ritenuto che la Corte territoriale avesse omesso questa valutazione essenziale, respingendo le prove del fondo senza un’adeguata disamina e fondando il proprio diniego su presupposti errati, come la localizzazione a Guernsey e un’interpretazione troppo rigida della trasparenza fiscale.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza rappresenta un punto fermo per gli investitori istituzionali esteri, in particolare i fondi sovrani. Le conclusioni della Corte offrono maggiore certezza giuridica, chiarendo che:
1. La sede legale di un veicolo di investimento è il riferimento per lo scambio di informazioni fiscali, non la sua sede operativa.
2. La prova della titolarità effettiva può essere fornita con un approccio sostanziale, tracciando i flussi di reddito.
3. L’utilizzo di veicoli di investimento intermedi con un certo grado di discrezionalità gestionale non esclude automaticamente la qualifica di beneficiario effettivo dell’investitore finale.

La Corte ha quindi cassato la sentenza e rinviato la causa alla Commissione Tributaria Regionale, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi enunciati, garantendo una corretta applicazione della convenzione fiscale.

Per ottenere un rimborso fiscale, la sede operativa di un fondo intermedio è più importante della sua sede legale?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, ai fini dell’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni e dello scambio di informazioni, è rilevante la sede legale dell’entità (nel caso di specie, il Regno Unito), non la localizzazione del suo “principal place of business” (Guernsey).

Come può un fondo sovrano dimostrare di essere il “beneficiario effettivo” dei dividendi se investe tramite altri fondi?
Può dimostrarlo fornendo prove che l’effettivo flusso finanziario dei dividendi è confluito nel suo patrimonio. La Corte ha ritenuto che le certificazioni bancarie che attestano tale flusso siano prove idonee. La natura di beneficiario effettivo non è esclusa dalla mera discrezionalità dei gestori del fondo intermedio nel distribuire gli utili.

La collocazione di un fondo in un’ex “black list” impedisce sempre l’applicazione di una convenzione fiscale?
Non necessariamente. In questo caso, la Corte ha superato l’ostacolo della localizzazione in Guernsey (all’epoca considerata a fiscalità privilegiata) perché l’entità intermediaria era legalmente costituita nel Regno Unito, un paese con cui lo scambio di informazioni era pienamente attuabile, rendendo irrilevante la localizzazione operativa ai fini dell’applicazione della Convenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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