LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Base imponibile IRAP: la derivazione dal bilancio

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito i criteri per la determinazione della base imponibile IRAP. La Corte ha stabilito che, per le società di capitali, vige il principio di derivazione dal conto economico. Pertanto, un costo correttamente imputato a bilancio secondo i principi civilistici è deducibile, anche se la sua manifestazione finanziaria (es. fattura) si riferisce a un esercizio precedente. L’ordinanza ribadisce che il concetto di inerenza dei costi ai fini IRAP va valutato secondo le norme civilistiche e non quelle, più restrittive, previste per l’IRES. La decisione ha accolto il ricorso di una società contro l’Agenzia delle Entrate, annullando l’avviso di accertamento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Base imponibile IRAP: la Cassazione conferma la supremazia del bilancio

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un’importante chiave di lettura sulla determinazione della base imponibile IRAP, rafforzando il principio di derivazione dal bilancio civilistico. Questa decisione chiarisce come trattare i costi emersi in un esercizio successivo a quello di competenza, ma prima dell’approvazione del bilancio, e ridefinisce i contorni del principio di inerenza ai fini di questa imposta.

I fatti di causa

Una società si vedeva notificare un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità di alcuni costi ai fini IRAP per l’anno d’imposta 2014. I rilievi principali riguardavano:

1. Un costo relativo a maggiori consumi di gas del 2013, fatturato nel giugno 2014, quando il bilancio 2013 era già stato approvato. La società aveva dedotto il costo nel 2014, ma l’Agenzia lo riteneva di competenza del 2013.
2. La contabilizzazione di una sopravvenienza passiva derivante da una transazione, avvenuta dopo la chiusura dell’esercizio ma prima dell’approvazione del bilancio 2014.
3. La deduzione di altri costi considerati dall’ufficio come non inerenti all’attività d’impresa.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia delle Entrate, spingendo la società a ricorrere in Cassazione.

La determinazione della Base imponibile IRAP secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza impugnata e fornendo indicazioni precise sul calcolo della base imponibile IRAP. I giudici hanno sottolineato come, a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge Finanziaria 2008 (L. 244/2007), la determinazione della base imponibile IRAP per le società di capitali sia stata nettamente separata da quella dell’IRES.

le motivazioni

Il fulcro della decisione risiede nel cosiddetto principio di derivazione rafforzata. Per l’IRAP, la base imponibile è data dalla differenza tra il valore (voce A del conto economico) e i costi della produzione (voce B), così come risultano dal bilancio redatto secondo le norme civilistiche e i principi contabili.

Sul primo motivo di ricorso, la Corte ha affermato che la Commissione Tributaria Regionale ha errato nel dare rilevanza all’anno di consumo del gas (2013) e al fatto che la fattura fosse arrivata prima della presentazione della dichiarazione. Essendo il bilancio 2013 già approvato, era corretto, secondo i principi contabili (in particolare l’art. 2423-bis c.c. che impone di tener conto dei rischi e delle perdite di competenza anche se conosciuti dopo la chiusura dell’esercizio), considerare tale costo come una sopravvenienza e imputarlo al conto economico del 2014. Se la voce è correttamente appostata in bilancio in voci rilevanti ai fini IRAP, la deduzione deve essere riconosciuta.

Anche riguardo al secondo motivo, relativo a una sopravvenienza passiva, la Corte ha ribadito la correttezza della contabilizzazione secondo le norme civilistiche.

Infine, sul terzo motivo, relativo all’inerenza, la Cassazione ha chiarito un punto cruciale: il controllo sull’inerenza dei costi ai fini IRAP non deve basarsi sui criteri fiscali previsti per l’IRES, ma sulla corretta collocazione del costo nel conto economico secondo i principi civilistici e contabili. L’Amministrazione Finanziaria può contestare un costo solo dimostrando la sua errata appostazione contabile, non semplicemente invocando una generica carenza di inerenza fiscale. Nel caso di specie, l’Agenzia non aveva mosso contestazioni sotto il profilo contabile, rendendo il suo rilievo infondato.

le conclusioni

La decisione della Cassazione consolida un orientamento fondamentale per le imprese: per il calcolo della base imponibile IRAP, ciò che conta è la corretta applicazione delle norme del codice civile e dei principi contabili nella redazione del bilancio. Il principio di derivazione dal conto economico non è una mera formalità, ma la regola cardine che governa l’imposta. Questo implica che, se un costo è legittimamente e correttamente iscritto nel conto economico in una delle voci rilevanti, la sua deducibilità ai fini IRAP è garantita, salvo le specifiche esclusioni previste dalla legge. La sentenza riduce l’ambito di discrezionalità dell’Amministrazione Finanziaria, che non può applicare all’IRAP i concetti fiscali (come l’inerenza) propri di altre imposte.

Per la base imponibile IRAP, prevale il principio di competenza fiscale o quello di derivazione dal bilancio?
Per le società di capitali, prevale il principio di derivazione dal bilancio. La base imponibile è determinata dai valori iscritti nel conto economico redatto secondo le norme civilistiche, anche se ciò comporta l’imputazione di un costo a un esercizio diverso da quello di stretta competenza economica.

Come va trattato un costo di competenza di un esercizio precedente, ma scoperto solo dopo l’approvazione del relativo bilancio?
Secondo la Corte, se la conoscenza del costo avviene dopo l’approvazione del bilancio dell’esercizio di competenza, esso deve essere correttamente contabilizzato come sopravvenienza passiva nell’esercizio successivo. Se tale contabilizzazione rispetta i principi civilistici, il costo è deducibile ai fini IRAP nell’anno in cui è stato iscritto a conto economico.

Il controllo di inerenza dei costi per l’IRAP è lo stesso previsto per l’IRES?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’inerenza ai fini IRAP va valutata secondo i criteri civilistici e contabili, verificando la corretta collocazione del costo nel conto economico. L’Amministrazione Finanziaria non può disconoscere un costo basandosi sul concetto di inerenza fiscale valido per l’IRES, ma deve dimostrare un’errata applicazione dei principi contabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati