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Base imponibile immobili strumentali: vale il prezzo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21318/2024, ha chiarito un punto cruciale sulla determinazione della base imponibile per immobili strumentali. Nel caso di una cessione soggetta a IVA, la base per calcolare le imposte ipotecaria e catastale non è il prezzo pattuito, bensì il valore venale del bene. La Corte ha stabilito che la normativa speciale deroga al principio generale di alternatività IVA/Registro, legittimando la rettifica del valore da parte dell’Agenzia delle Entrate quando il prezzo dichiarato sia inferiore a quello di mercato.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Base imponibile immobili strumentali: Prezzo o Valore di Mercato?

La determinazione della base imponibile per gli immobili strumentali è un tema che genera spesso contenziosi tra contribuenti e Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo che, per il calcolo delle imposte ipotecaria e catastale, si deve fare riferimento al valore venale del bene, anche se la compravendita è soggetta a IVA. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I fatti del caso: la cessione dell’immobile strumentale

Una società acquistava da una società di leasing un immobile a uso ufficio al prezzo di 460.000 euro, oltre IVA. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di rettifica e liquidazione, rideterminando il valore dell’immobile a 573.000 euro. Secondo l’Ufficio, ai fini delle imposte ipotecaria e catastale, la base imponibile non doveva essere il prezzo pagato, ma il maggior valore di mercato (valore venale) del bene.

La società acquirente impugnava l’atto, sostenendo che, essendo l’operazione soggetta a IVA, la base imponibile per tutte le imposte collegate dovesse coincidere con il corrispettivo dichiarato. La Commissione Tributaria Regionale accoglieva la tesi del contribuente, ritenendo incongrua la possibilità di attribuire valori diversi allo stesso bene nell’ambito del medesimo atto. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, ricorreva in Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione e la base imponibile immobili strumentali

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione di merito, accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Il Collegio ha affermato che la tesi dei giudici regionali è erronea in diritto, poiché non tiene conto della normativa specifica che regola la tassazione delle cessioni di immobili strumentali.

Il quadro normativo di riferimento

La Corte ha richiamato l’articolo 35, comma 10-bis, del D.L. n. 223/2006, che ha introdotto una disciplina specifica per le imposte ipotecaria e catastale relative a trasferimenti di immobili strumentali. Tale norma stabilisce che queste imposte si applicano in misura proporzionale (rispettivamente 3% e 1%) anche se le operazioni sono soggette all’imposta sul valore aggiunto.

Questo rappresenta una chiara deroga al principio generale di alternatività tra IVA e imposta di registro, secondo cui un’operazione imponibile IVA sconta le altre imposte indirette in misura fissa. Per gli immobili strumentali, invece, il legislatore ha previsto un regime diverso, dove le imposte ipotecaria e catastale si applicano in misura proporzionale.

L’erroneità della tesi del contribuente

La difesa della società si fondava sull’idea che dovesse esistere una necessaria corrispondenza tra la base imponibile dell’imposta principale (l’IVA, calcolata sul prezzo) e quella delle imposte accessorie (ipotecaria e catastale). La Cassazione ha smontato questa tesi, chiarendo che le imposte ipotecaria e catastale, pur collegate all’atto, hanno una natura diversa, essendo correlate ai servizi resi per la circolazione giuridica dei beni (trascrizione e voltura). La legge, attraverso il combinato disposto di diverse norme (in particolare il D.Lgs. 347/1990 e il D.P.R. 131/1986), impone di utilizzare come base di calcolo il valore venale in comune commercio.

Le motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la normativa introdotta nel 2006 ha lo scopo specifico di assoggettare a tassazione proporzionale i trasferimenti di immobili strumentali, indipendentemente dal loro assoggettamento a IVA. Il riferimento normativo agli immobili “di cui all’articolo 10, primo comma, numero 8-ter), del d.P.R. n. 633/1972” serve a identificare la categoria di beni (i fabbricati strumentali) e non a subordinare l’applicazione delle imposte proporzionali all’effettivo regime IVA dell’operazione. Di conseguenza, la base imponibile per gli immobili strumentali ai fini delle imposte ipotecarie e catastali deve essere determinata sulla scorta del valore venale del bene, e non del corrispettivo pattuito. La possibilità per l’Ufficio di rettificare il valore dichiarato è quindi pienamente legittima.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: nella compravendita di un immobile strumentale, anche se soggetta a IVA, l’Amministrazione Finanziaria ha il potere-dovere di verificare la congruità del prezzo dichiarato rispetto al valore di mercato e, se necessario, di rettificarlo ai fini dell’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale. Per le imprese, ciò significa che la determinazione del prezzo di cessione deve tenere conto non solo delle dinamiche di mercato e degli accordi commerciali, ma anche del potenziale rischio di accertamento fiscale sul valore dell’immobile, che rimane ancorato a un parametro oggettivo come il valore venale.

Nella cessione di un immobile strumentale soggetta a IVA, come si calcola la base imponibile per le imposte ipotecaria e catastale?
Secondo la Corte di Cassazione, la base imponibile si calcola sul valore venale (o valore di mercato) del bene, e non sul corrispettivo pattuito tra le parti, anche se l’operazione è soggetta a IVA.

Il principio di alternatività tra IVA e imposta di registro si applica alle imposte ipotecaria e catastale per gli immobili strumentali?
No, la normativa specifica (art. 35, comma 10-bis, D.L. 223/2006) introduce una deroga a tale principio. Per i trasferimenti di immobili strumentali, le imposte ipotecaria e catastale si applicano in misura proporzionale basata sul valore venale, anche se la cessione è soggetta a IVA.

È legittimo che lo stesso immobile abbia valori fiscali diversi per imposte differenti applicate allo stesso atto di cessione?
Sì, la Corte lo ha confermato. Per la stessa operazione, la base imponibile ai fini IVA è il prezzo pagato, mentre la base imponibile ai fini delle imposte ipotecaria e catastale è il valore venale del bene, che può essere rettificato dall’Agenzia delle Entrate se ritenuto incongruo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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