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Avviso bonario: quando è obbligatorio per l’Agenzia?

Un professionista ha impugnato una cartella di pagamento per omesso versamento di imposte, lamentando la mancata ricezione del preventivo avviso bonario. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che in caso di controllo automatizzato su una dichiarazione corretta ma non pagata, l’avviso bonario non è obbligatorio se non sussistono incertezze sugli aspetti rilevanti della dichiarazione stessa. La motivazione della cartella è ritenuta sufficiente se richiama la dichiarazione del contribuente.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Avviso Bonario e Controlli Automatizzati: La Cassazione Fa Chiarezza

L’invio di un avviso bonario da parte dell’Agenzia delle Entrate è un passaggio cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente, ma è sempre obbligatorio? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali, specialmente nei casi di controlli automatizzati che rilevano un semplice omesso versamento di imposte correttamente dichiarate. Vediamo insieme cosa ha deciso la Corte e quali sono le implicazioni pratiche per tutti i contribuenti.

I Fatti del Caso

Un avvocato si è visto notificare una cartella di pagamento relativa all’omesso versamento di IRPEF e IVA per l’anno d’imposta 2015. La pretesa del Fisco nasceva da un controllo automatizzato (ai sensi dell’art. 36-bis del D.P.R. 600/1973) sulle dichiarazioni presentate dallo stesso professionista.

Il contribuente ha deciso di impugnare la cartella, sostenendo due principali motivi di nullità:
1. La mancata notifica del preventivo avviso bonario, ritenuto necessario in quanto, a suo dire, sussistevano incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione.
2. La carenza di motivazione della cartella per la mancata indicazione delle modalità di calcolo degli interessi.

Sia in primo che in secondo grado, i giudici tributari hanno respinto le doglianze del professionista, confermando la legittimità della cartella. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha rigettato integralmente il ricorso del contribuente, confermando la validità della cartella di pagamento. I giudici hanno chiarito i confini dell’obbligo di comunicazione preventiva da parte dell’Amministrazione Finanziaria, distinguendo nettamente le diverse tipologie di controllo.

Le Motivazioni: L’obbligo dell’avviso bonario non è assoluto

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra le diverse situazioni che possono emergere da un controllo fiscale. La Corte ha spiegato che il cosiddetto ‘controllo automatizzato’ previsto dall’art. 36-bis è una procedura puramente formale. Esso si limita a verificare la corrispondenza tra i dati dichiarati dal contribuente e quelli in possesso dell’anagrafe tributaria, nonché la correttezza dei versamenti effettuati.

In questo contesto, la comunicazione preventiva all’iscrizione a ruolo (l’avviso bonario) è necessaria solo quando emergono errori o incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione. L’obiettivo è consentire un dialogo preventivo per correggere eventuali discrepanze.

Tuttavia, la situazione cambia radicalmente quando la dichiarazione è formalmente corretta e le imposte sono state liquidate correttamente dal contribuente stesso, ma semplicemente non sono state versate. In questo caso, secondo la Corte, non sussiste alcuna incertezza. Il contribuente è già perfettamente a conoscenza del suo debito. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria non ha alcun obbligo di inviare l’avviso bonario prima di procedere con l’iscrizione a ruolo e la notifica della cartella di pagamento.

Per quanto riguarda la motivazione della cartella, i giudici hanno ribadito un principio consolidato: quando la pretesa si basa esclusivamente sui dati forniti dallo stesso contribuente nella sua dichiarazione, il semplice richiamo a tale dichiarazione è sufficiente a soddisfare l’obbligo di motivazione. Il contribuente, infatti, conosce già i presupposti di fatto e di diritto che hanno generato il debito tributario.

Le Conclusioni: Implicazioni per i Contribuenti

Questa pronuncia offre importanti indicazioni pratiche:
1. Attenzione ai versamenti: La sentenza sottolinea che la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi non esaurisce gli obblighi del contribuente. È fondamentale procedere anche al tempestivo versamento di quanto dovuto.
2. L’avviso bonario non è sempre garantito: Non bisogna attendersi la notifica di un avviso di irregolarità in caso di mero omesso versamento. Il Fisco può legittimamente procedere direttamente con la cartella esattoriale, con l’aggravio di sanzioni e interessi.
3. La difesa si concentra sulla sostanza: La difesa del contribuente, in questi casi, non può basarsi su vizi procedurali come la mancata comunicazione preventiva, ma deve, se possibile, contestare la sussistenza stessa del debito tributario.

È sempre obbligatorio ricevere l’avviso bonario prima di una cartella di pagamento?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’avviso bonario non è obbligatorio quando la pretesa del Fisco deriva da un controllo automatizzato che rileva il semplice mancato versamento di imposte correttamente dichiarate dal contribuente, a condizione che non sussistano incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione stessa.

Quando una cartella di pagamento derivante da controllo automatizzato è sufficientemente motivata?
Una cartella di pagamento emessa a seguito di liquidazione basata sulla dichiarazione del contribuente è considerata sufficientemente motivata se contiene un mero richiamo a tale dichiarazione. Essendo il contribuente già a conoscenza dei dati da lui stesso forniti, non è necessario che l’atto indichi nuovamente i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche della pretesa.

Cosa succede se il contribuente dichiara correttamente le imposte ma non le paga?
Se un contribuente liquida correttamente le imposte nella propria dichiarazione ma omette di versarle, l’Agenzia delle Entrate può procedere direttamente all’iscrizione a ruolo e alla notifica della cartella di pagamento, senza essere tenuta a inviare una comunicazione preventiva (avviso bonario), in quanto non vi sono incertezze da chiarire.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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