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Avviso accertamento socio: nullo se manca l’atto

La Corte di Cassazione ha stabilito che un avviso accertamento socio è nullo se non viene allegato l’atto impositivo presupposto emesso nei confronti della società, specialmente se questa è stata cancellata dal registro delle imprese. La motivazione ‘per relationem’ non è sufficiente a garantire il diritto di difesa del contribuente, il quale, dopo la cessazione della società, perde il potere di consultare la documentazione sociale. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria ha l’obbligo di fornire tutti gli elementi necessari per una piena comprensione della pretesa tributaria.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Avviso Accertamento Socio: Nullità se Manca l’Atto della Società

Un avviso accertamento socio basato sulla presunzione di distribuzione di utili da una società a ristretta base sociale deve garantire il pieno diritto di difesa del contribuente. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: se la società è stata cancellata, l’avviso notificato al socio è nullo qualora non alleghi l’accertamento presupposto o non ne riproduca il contenuto essenziale. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: L’accertamento al socio della società cancellata

Un contribuente, socio al 45% di una società a responsabilità limitata, riceveva tre avvisi di accertamento IRPEF per gli anni 2013, 2014 e 2015. L’Agenzia delle Entrate gli attribuiva, in proporzione alla sua quota, i maggiori redditi che erano stati accertati nei confronti della società, la quale si trovava in liquidazione e successivamente era stata cancellata dal registro delle imprese nel 2016.

L’accertamento originario nei confronti della società era stato notificato al liquidatore presso la sede sociale, ormai inesistente, con il rito degli irreperibili. L’avviso al socio, invece, si limitava a richiamare tale accertamento senza allegarlo.

Il Percorso Giudiziario: Dalle Commissioni Tributarie alla Cassazione

La Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso del contribuente, annullando gli avvisi. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, ritenendo valida la notifica alla società (in virtù della sopravvivenza quinquennale ai fini fiscali dopo la cancellazione) e sufficiente la motivazione per relationem.

Il contribuente, ritenendo leso il proprio diritto di difesa, si rivolgeva alla Corte di Cassazione, sostenendo la nullità degli avvisi per due motivi principali: l’invalidità della notifica alla società e, soprattutto, il difetto di motivazione dovuto alla mancata allegazione dell’atto presupposto.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché l’avviso accertamento socio è nullo

La Suprema Corte ha accolto le ragioni del contribuente, cassando la sentenza d’appello e decidendo nel merito a favore di quest’ultimo. Le motivazioni della Corte si concentrano sulla tutela del diritto di difesa.

Il Difetto di Motivazione ‘per relationem’

Il punto centrale della decisione riguarda l’obbligo di motivazione. La Cassazione chiarisce che la presunzione di conoscenza degli atti societari da parte del socio, prevista dall’art. 2476 c.c., viene meno nel momento in cui la società cessa di esistere. Con la cancellazione, l’ex socio perde il potere di consultare la documentazione sociale e, di conseguenza, non può essere a conoscenza dei dettagli di un accertamento notificato alla società estinta.

Per questo motivo, un avviso accertamento socio che si limita a rinviare a un altro atto (per relationem) senza renderlo disponibile è illegittimo. Per essere valido, l’avviso deve:
1. Allegare l’atto di accertamento presupposto (quello notificato alla società).
2. In alternativa, riprodurre il contenuto essenziale di tale atto, in modo da mettere il socio nelle condizioni di comprendere pienamente le ragioni della pretesa tributaria e di potersi difendere adeguatamente.

L’Invalidità della Presunzione di Conoscenza

La Corte ha inoltre demolito la tesi della ‘verosimiglianza’ della conoscenza dell’atto da parte del socio. Una notifica effettuata al liquidatore di una società estinta, presso una sede non più esistente e con il rito degli irreperibili, non può in alcun modo fondare la presunzione che il socio ne sia venuto a conoscenza. Tale modalità di notifica rende ancora più evidente la necessità di fornire al socio tutti gli elementi della pretesa direttamente nell’atto a lui destinato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza rafforza in modo significativo la tutela del contribuente nei casi di accertamenti a catena, che partono dalla società per arrivare ai soci. Le implicazioni pratiche sono chiare:
* Onere rafforzato per l’Amministrazione Finanziaria: L’Agenzia delle Entrate non può limitarsi a un mero rinvio documentale quando notifica un avviso accertamento socio derivante da una società cancellata. Ha l’onere di allegare o di esporre compiutamente i presupposti dell’atto originario.
* Prevalenza del diritto di difesa: Il diritto del contribuente a una difesa informata prevale sulle presunzioni legali di conoscenza, soprattutto quando i presupposti di tali presunzioni (come l’esistenza della società) vengono a mancare.
* Maggiore certezza giuridica: La decisione offre maggiore certezza ai soci di società cessate, proteggendoli da pretese fiscali basate su atti che non hanno avuto la possibilità di conoscere e contestare.

Un avviso di accertamento notificato a un socio può basarsi solo su un rinvio all’accertamento della società?
No. Se la società è stata cancellata dal registro delle imprese, il socio ha perso il diritto di accedere alla documentazione sociale. Pertanto, l’avviso a lui destinato deve allegare l’accertamento presupposto o riprodurne i contenuti essenziali per garantire il suo diritto alla difesa.

La notifica dell’accertamento al liquidatore di una società cancellata è sempre valida nei confronti del socio?
Non necessariamente, soprattutto se la notifica avviene con modalità, come il rito degli irreperibili presso la sede ormai cessata, che non garantiscono la conoscenza effettiva. La Corte ha ritenuto che tale notifica non possa fondare una presunzione di conoscenza da parte del socio.

Cosa succede al diritto del socio di ispezionare i documenti sociali dopo la cancellazione della società?
Secondo la Cassazione, con la cessazione della società, il socio perde i poteri di controllo e consultazione della documentazione previsti dall’art. 2476 c.c. Questa perdita è fondamentale per ritenere insufficiente la motivazione per relationem dell’avviso di accertamento a lui notificato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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