LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Avviso accertamento digitale: valido se notificato cartaceo

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16846/2024, ha stabilito la piena validità di un avviso di accertamento digitale notificato al contribuente tramite una copia cartacea conforme all’originale. La Corte ha chiarito che l’esclusione prevista dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) per le attività di controllo fiscale non si estende agli atti impositivi, come l’avviso di accertamento. Pertanto, la firma digitale è legittima. Inoltre, la notifica di una copia analogica, attestata conforme da un pubblico ufficiale, è una procedura valida e non è obbligatoriamente legata alla notifica via PEC, soprattutto per gli atti antecedenti al luglio 2017.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Avviso Accertamento Digitale: Sì alla Notifica Cartacea

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 16846 del 19 giugno 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla validità dell’avviso accertamento digitale. La pronuncia stabilisce che un atto impositivo, firmato digitalmente dall’Agenzia delle Entrate, è pienamente legittimo anche se notificato al contribuente tramite una copia cartacea conforme. Questa decisione ribalta le precedenti sentenze di merito e delinea con precisione i confini applicativi del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) in materia fiscale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento relativo all’anno d’imposta 2013, emesso nei confronti di una società. L’atto, firmato digitalmente, era stato notificato in formato cartaceo a mezzo del servizio postale. La società contribuente aveva impugnato l’avviso, sostenendone la nullità per difetto di sottoscrizione. Secondo la tesi della società, accolta sia in primo che in secondo grado, le norme del CAD sulla documentazione digitale non sarebbero state applicabili agli atti di controllo fiscale, in virtù di un’esplicita esclusione contenuta nell’art. 2, comma 6, del D.Lgs. n. 82/2005. I giudici di merito avevano inoltre ritenuto che la combinazione tra firma digitale e notifica cartacea non garantisse al contribuente un controllo immediato sull’autenticità dell’atto. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione.

La Decisione dell’Avviso Accertamento Digitale in Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza d’appello e affermando due principi di diritto di notevole importanza pratica. In primo luogo, ha chiarito che l’esclusione prevista dal CAD riguarda esclusivamente le ‘attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale’ (come accessi, ispezioni e verifiche), e non gli ‘atti impositivi’ (come gli avvisi di accertamento) che ne possono scaturire. In secondo luogo, ha confermato che la notifica di una copia cartacea conforme a un originale digitale è una procedura perfettamente valida.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un’attenta interpretazione letterale e sistematica delle norme vigenti all’epoca dei fatti (nello specifico, il periodo tra il 14 settembre 2016 e il 26 gennaio 2018).

La Distinzione tra Attività Ispettiva e Atto Impositivo

Il fulcro del ragionamento della Corte risiede nella netta distinzione tra la fase preliminare di controllo e la fase successiva di accertamento. Le attività ispettive richiedono un’interlocuzione diretta con il contribuente, il quale potrebbe non essere dotato di firma digitale. L’esclusione dal CAD per questa fase mira quindi a non aggravare la posizione del cittadino. L’avviso accertamento digitale, invece, è l’atto finale con cui l’Amministrazione formalizza la propria pretesa. Questo atto non rientra nell’attività ispettiva, ma ne è l’eventuale esito. Di conseguenza, può legittimamente essere formato come documento informatico e sottoscritto digitalmente, in linea con il principio generale di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Validità della Notifica con Copia Cartacea

La Corte ha poi smontato la tesi secondo cui un documento digitale debba essere notificato esclusivamente con mezzi digitali (come la PEC). Ai sensi dell’art. 23 del CAD, ‘le copie su supporto analogico di documento informatico… hanno la stessa efficacia probatoria dell’originale’ se la loro conformità è attestata da un pubblico ufficiale. Nel caso di specie, l’atto notificato in cartaceo presentava tale attestazione di conformità, rendendola una copia valida a tutti gli effetti legali. La possibilità di notifica via PEC per gli atti impositivi è stata introdotta solo successivamente (dal 1° luglio 2017), ma ciò non ha mai reso illegittime le modalità di notifica ordinarie, come quella postale.

Conclusioni

La sentenza stabilisce con chiarezza che un avviso accertamento digitale firmato elettronicamente è valido e legittimo, anche nel regime normativo previgente alle modifiche del 2017. L’esclusione dal CAD si applica solo alla fase di indagine e non all’atto impositivo finale. Inoltre, viene confermato che non esiste un legame indissolubile tra documento digitale e notifica digitale: una copia cartacea, se dichiarata conforme all’originale informatico da un pubblico ufficiale, può essere validamente notificata con i mezzi tradizionali, come il servizio postale. Questo garantisce certezza giuridica e convalida le procedure di notifica adottate dall’Amministrazione finanziaria.

Un avviso di accertamento firmato digitalmente è nullo per difetto di sottoscrizione?
No. Secondo la Corte, l’avviso di accertamento firmato digitalmente non è nullo, in quanto l’esclusione prevista dall’art. 2, comma 6, del d.lgs. 82/2005 (CAD), nel regime applicabile dal 14 settembre 2016 al 26 gennaio 2018, riguarda la sola attività di controllo fiscale (ispettiva) e non si estende agli atti impositivi come gli avvisi di accertamento.

Se un avviso di accertamento nasce come documento digitale, può essere notificato tramite una copia cartacea?
Sì. La copia analogica (cartacea) di un avviso di accertamento, sottoscritta digitalmente dal funzionario e dichiarata conforme all’originale informatico ai sensi dell’art. 23 del d.lgs. 82/2005, tiene luogo dell’originale ed è validamente notificata al contribuente anche a mezzo del servizio postale, oltre che a mezzo PEC.

C’è un collegamento obbligatorio tra la creazione di un documento informatico e la sua notifica via PEC?
No. La Corte ha chiarito che non sussiste alcun indispensabile o necessario collegamento tra la natura informatica del documento e la modalità di notifica via PEC. La notifica di una copia analogica conforme all’originale secondo le regole ordinarie (es. a mezzo posta) è una procedura del tutto legittima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati