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Attività stagionale TARI: la licenza è decisiva

Una società alberghiera, titolare di licenza annuale, ha contestato un avviso di accertamento TARI per l’intero anno, sostenendo la propria natura di attività stagionale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la chiusura volontaria non costituisce oggettiva impossibilità di utilizzo dei locali. Pertanto, in presenza di una licenza annuale, l’attività stagionale TARI è dovuta per l’intero periodo, non solo per i mesi di apertura. La Corte ha inoltre validato il ricalcolo della superficie imponibile effettuato dal Comune sulla base della documentazione fornita dalla stessa contribuente.

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Pubblicato il 27 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Attività Stagionale e TARI: la Licenza Annuale Obbliga al Pagamento per l’Intero Anno

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un dubbio comune a molti operatori del settore turistico: un’attività stagionale TARI va pagata solo per il periodo di apertura? La risposta, come vedremo, dipende in modo cruciale dal tipo di licenza posseduta. L’ordinanza in esame stabilisce che se un’azienda ha una licenza annuale, è tenuta a versare il tributo per l’intero anno, anche se opera solo per pochi mesi. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una società che gestisce una struttura alberghiera con stabilimento balneare in una nota località turistica ha impugnato un avviso di accertamento per la TARI relativa all’anno 2020. La società contestava due punti principali:
1. La superficie imponibile: Il Comune aveva calcolato la tassa su un’area di 1.282 mq, mentre la società sosteneva che in anni precedenti, sulla base degli stessi grafici, la superficie accertata era stata significativamente inferiore.
2. Il periodo di tassazione: Essendo un’attività prettamente estiva, la società riteneva di dover pagare la TARI solo per i mesi di effettiva apertura e non per l’intero anno solare.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado avevano respinto le ragioni della società, la quale ha quindi deciso di ricorrere in Cassazione.

La Questione della Superficie Imponibile

Sul primo punto, la Corte ha dichiarato il motivo inammissibile. I giudici hanno sottolineato che la determinazione della superficie era avvenuta sulla base di planimetrie e grafici trasmessi dalla stessa contribuente all’ente impositore. La Corte ha chiarito che non è possibile, in sede di legittimità, rimettere in discussione accertamenti di fatto già valutati nei gradi di merito. Inoltre, un accordo di mediazione raggiunto per un’annualità successiva (il 2021) non poteva avere efficacia retroattiva per l’anno in contestazione (il 2020).

Attività Stagionale TARI: la Licenza Annuale fa la Differenza

Il cuore della controversia risiede nel secondo motivo di ricorso. La società sosteneva di aver diligentemente comunicato i periodi di inizio e fine attività, chiedendo una riduzione del tributo per il periodo di inattività. Tuttavia, la Cassazione ha rigettato anche questa argomentazione, basandosi su un principio consolidato.

Il presupposto della TARI è l’occupazione o la detenzione di locali suscettibili di produrre rifiuti. L’esclusione dal tributo è possibile solo in caso di obiettiva impossibilità di utilizzo dell’immobile. La Corte ha specificato che la chiusura volontaria dell’attività per un certo periodo, legata a scelte imprenditoriali, non integra questa condizione. Si tratta di una decisione soggettiva dell’utente, non di un’impossibilità oggettiva.

L’elemento decisivo, secondo la Corte, è la licenza d’esercizio: la società era titolare di una licenza annuale, non stagionale. Questo implica che l’immobile era potenzialmente utilizzabile per l’intera annualità. Per ottenere una tassazione limitata al solo periodo di apertura, la società avrebbe dovuto essere in possesso di una licenza stagionale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha motivato la sua decisione ribadendo che, per ottenere una riduzione o esenzione dalla TARI, non è sufficiente la semplice denuncia di chiusura per alcuni mesi. È necessario fornire la prova della concreta inutilizzabilità della struttura, una condizione che non coincide con il mancato utilizzo di fatto per scelta aziendale. La licenza annuale preclude la possibilità di ridurre la tassa in relazione ai periodi di chiusura, poiché attesta la disponibilità del bene per tutto l’anno.

Inoltre, i giudici hanno evidenziato che la società non aveva assolto al proprio onere di comunicare l’inizio e la fine dell’occupazione in modo specifico e tempestivo, come richiesto dalla normativa per poter limitare il periodo di applicazione del tributo.

Conclusioni: Cosa Imparare da questa Ordinanza

Questa ordinanza offre importanti spunti pratici per tutte le imprese con operatività stagionale:

1. Verificare la propria licenza: Il tipo di licenza (annuale o stagionale) è fondamentale per determinare il periodo di tassazione ai fini TARI. Una licenza non allineata all’effettiva operatività può comportare costi fiscali imprevisti.
2. L’onere della prova è del contribuente: Spetta all’impresa dimostrare l’oggettiva impossibilità di utilizzare i locali per avere diritto a riduzioni o esenzioni.
3. Le comunicazioni sono essenziali: Denunce di variazione o di inizio/fine attività devono essere presentate in modo corretto e tempestivo secondo le norme vigenti, ma non bastano da sole se la licenza è annuale.

In conclusione, la scelta di chiudere un’attività per una parte dell’anno non esonera dal pagamento della TARI se l’immobile rimane, in base alla licenza, potenzialmente utilizzabile. Un’attenta pianificazione fiscale e amministrativa è quindi cruciale per evitare contestazioni.

Un’attività stagionale deve pagare la TARI per tutto l’anno?
Sì, deve pagare la TARI per l’intero anno se è in possesso di una licenza di esercizio annuale. La chiusura volontaria per una parte dell’anno è considerata una scelta soggettiva e non un’oggettiva impossibilità di utilizzo dei locali, che è l’unica condizione per l’esenzione dal tributo.

È sufficiente comunicare la chiusura periodica al Comune per ottenere la riduzione della TARI?
No, la sola comunicazione di chiusura temporanea non è sufficiente se l’attività possiede una licenza annuale. Per ottenere una tassazione limitata al periodo di effettiva apertura, l’impresa dovrebbe richiedere una licenza stagionale.

Il Comune può modificare la superficie tassabile ai fini TARI rispetto agli anni precedenti?
Sì, il Comune ha il diritto di rideterminare la superficie imponibile, specialmente se il nuovo calcolo si basa su documenti ufficiali, come planimetrie e grafici, forniti dallo stesso contribuente. Un accordo di mediazione relativo a un anno diverso non è vincolante per le annualità precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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