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Assoluzione penale e Fisco: rinvio alle Sezioni Unite

Una contribuente, destinataria di un avviso di accertamento per redditi da scommesse non autorizzate, è stata assolta in sede penale con la formula “perché il fatto non sussiste”. La Corte di Cassazione, investita del ricorso fiscale, ha sospeso il giudizio. L’ordinanza interlocutoria rinvia la causa a nuovo ruolo, in attesa che le Sezioni Unite si pronuncino sulla questione di massima riguardante gli effetti vincolanti dell’assoluzione penale nel processo tributario.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Assoluzione Penale: Quali Effetti sull’Accertamento Fiscale? La Cassazione Interpella le Sezioni Unite

L’interazione tra il processo penale e quello tributario rappresenta da sempre un terreno complesso e denso di interrogativi. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione getta nuova luce su una questione fondamentale: quali sono le conseguenze di un’assoluzione penale definitiva su un accertamento fiscale basato sui medesimi fatti? La Suprema Corte ha deciso di non decidere, per ora, rinviando la causa in attesa di un pronunciamento delle Sezioni Unite, chiamato a fare chiarezza su un punto di diritto di eccezionale rilevanza.

Il Caso: Dalle Scommesse Illecite all’Accertamento Fiscale

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate alla titolare di un’impresa individuale. L’Amministrazione Finanziaria contestava ricavi non dichiarati per oltre 46.000 euro, relativi a Irap e Irpef per l’anno 2013. Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, la contribuente, gestore di un centro scommesse autorizzato, avrebbe parallelamente raccolto giocate per conto di un bookmaker estero privo di concessione. La pretesa fiscale si fondava sulla normativa che assoggetta a imposta la raccolta di scommesse anche in assenza di autorizzazione statale, considerandola comunque un’attività produttiva di reddito.

Il Percorso Giudiziario e i Motivi del Ricorso

La contribuente ha impugnato l’atto impositivo, ma sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno respinto le sue doglianze, confermando la legittimità dell’accertamento. Giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, la ricorrente ha sollevato due motivi principali: la violazione di legge per motivazione omessa o apparente, sostenendo che i giudici di merito non avessero analizzato l’effettivo incremento patrimoniale, e l’omesso esame di un fatto decisivo, ossia la mancata considerazione dei ricavi reali (la provvigione) a fronte dell’erronea equiparazione della base imponibile con l’intera raccolta delle giocate.

L’Impatto Decisivo dell’Assoluzione Penale

A cambiare le carte in tavola è intervenuto un fatto nuovo e dirompente: nelle more del giudizio di legittimità, la contribuente è stata definitivamente assolta in sede penale per i medesimi fatti, con la formula piena “perché il fatto non sussiste”. Questo tipo di assoluzione penale indica che, all’esito del dibattimento, non è stata raggiunta la prova che la condotta illecita contestata sia mai stata posta in essere.

Le Motivazioni: Il Rinvio Strategico alle Sezioni Unite

Di fronte a questo scenario, la Quinta Sezione Civile della Cassazione ha ritenuto opportuno sospendere il giudizio. I giudici hanno evidenziato che la pretesa del Fisco si basa sulla tassazione di proventi derivanti da un fatto costituente reato. La sentenza penale definitiva di assoluzione “perché il fatto non sussiste” pone un problema cruciale circa il suo effetto vincolante nel processo tributario. Poiché la medesima questione di massima è già stata rimessa alle Sezioni Unite con un’altra ordinanza, il Collegio ha deciso di attendere tale autorevole pronuncia. La scelta è dettata dalla necessità di garantire uniformità di giudizio e certezza del diritto su un tema così delicato, che si pone al crocevia tra giustizia penale e obbligazioni fiscali.

Le Conclusioni: In Attesa di un Principio di Diritto Fondamentale

L’ordinanza interlocutoria non risolve il caso, ma lo congela in attesa di un verdetto di portata generale. La futura decisione delle Sezioni Unite sarà fondamentale per definire i confini dell’autonomia tra il giudizio penale e quello tributario. Si stabilirà se e in che misura un’assoluzione penale con formula piena possa paralizzare l’azione accertatrice dell’Amministrazione Finanziaria. La risposta a questa domanda avrà implicazioni pratiche enormi per innumerevoli contribuenti e per l’operato stesso degli uffici fiscali.

Cosa succede a un accertamento fiscale se il contribuente viene assolto in sede penale per gli stessi fatti?
Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio perché la questione dell’efficacia vincolante di un’assoluzione penale (in particolare con formula “perché il fatto non sussiste”) nel processo tributario è stata rimessa alle Sezioni Unite per una decisione definitiva.

Perché la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria invece di una sentenza definitiva?
Perché una questione di diritto fondamentale per la decisione del caso, ossia gli effetti dell’assoluzione penale, è già all’esame delle Sezioni Unite. Per garantire coerenza e certezza giuridica, la Corte ha ritenuto opportuno attendere questa pronuncia autorevole prima di decidere il ricorso.

Qual è la questione di massima rimessa alle Sezioni Unite?
La questione fondamentale è determinare quali siano gli effetti vincolanti, ai fini fiscali, di una sentenza penale definitiva di assoluzione da un reato tributario, emessa con la formula “perché il fatto non sussiste” all’esito di un dibattimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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