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Assoluzione penale e Fisco: la Cassazione attende le SU

Una società e i suoi soci, dopo un lungo contenzioso fiscale per costi indeducibili e ricavi non dichiarati, invocano una recente norma (art. 21 bis d.lgs. 74/2000) che valorizza la loro precedente assoluzione penale. La Cassazione, riconoscendo l’importanza della questione, sospende il giudizio in attesa di una decisione chiarificatrice delle Sezioni Unite sulla portata della nuova legge sull’assoluzione penale.

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Pubblicato il 23 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Assoluzione Penale e Accertamento Fiscale: La Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa delle Sezioni Unite

Il rapporto tra giudizio penale e processo tributario è da sempre un tema complesso e dibattuto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione mette in luce una novità legislativa dirompente: l’introduzione dell’art. 21 bis nel D.Lgs. 74/2000, che rafforza il valore dell’assoluzione penale nel contenzioso con il Fisco. La Corte, tuttavia, sceglie la via della prudenza, sospendendo il giudizio in attesa di un intervento chiarificatore delle Sezioni Unite.

La Vicenda Processuale: Un Contenzioso Lungo Anni

La controversia trae origine da avvisi di accertamento notificati a una società e ai suoi soci per gli anni d’imposta 1996 e 1997. L’Amministrazione Finanziaria contestava la deducibilità di costi derivanti da fatture considerate soggettivamente inesistenti e recuperava a tassazione ricavi non dichiarati provenienti dalla cessione di quote societarie.

Il percorso giudiziario è stato particolarmente lungo e travagliato. Dopo un primo ciclo di giudizi, conclusosi con un annullamento in Cassazione per un vizio procedurale (la mancata partecipazione al giudizio di tutti i soci), il processo è ricominciato da capo. Anche nel nuovo giudizio, le corti di merito hanno avuto pareri discordanti, fino ad arrivare alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale che ha dato sostanzialmente ragione al Fisco, confermando la legittimità delle riprese fiscali.

Il Cuore della Controversia e l’Impatto dell’assoluzione penale

I contribuenti hanno impugnato la decisione della CTR dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando un argomento nuovo e potenzialmente decisivo. Hanno chiesto l’annullamento della pretesa fiscale in virtù del nuovo art. 21 bis del D.Lgs. 74/2000, introdotto nel 2024. Questa norma prevede che la sentenza penale irrevocabile di assoluzione “perché il fatto non sussiste” abbia efficacia di giudicato nel processo tributario. I ricorrenti, infatti, erano stati assolti con questa formula in un processo penale relativo ai medesimi fatti già nel lontano 2003.

L’argomento è di fondamentale importanza: se una persona viene assolta in sede penale con la formula più ampia, può lo Stato, attraverso il Fisco, continuare a sostenere l’esistenza di quegli stessi fatti per imporre tasse e sanzioni? La nuova legge sembra orientata a rispondere negativamente, sancendo la prevalenza del giudicato penale.

La Decisione della Cassazione: Prudenza e Attesa

Di fronte a una questione così rilevante e innovativa, la Quinta Sezione della Corte di Cassazione ha adottato una linea di massima prudenza. Anziché decidere il caso, ha disposto il “rinvio della causa a nuovo ruolo”.

Le motivazioni

La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che la stessa Sezione, con un’altra ordinanza (la n. 5714 del 2025), aveva già rimesso alle Sezioni Unite della Cassazione la questione relativa all’esatta portata e applicazione del nuovo art. 21 bis. Le Sezioni Unite rappresentano il massimo organo di garanzia dell’uniforme interpretazione della legge. Per evitare il rischio di pronunce contrastanti su un tema così delicato e per garantire la certezza del diritto, la Corte ha ritenuto indispensabile attendere la decisione del suo consesso più autorevole. L’ordinanza sottolinea, citando precedenti, che la nuova norma può applicarsi anche a sentenze di assoluzione divenute definitive prima della sua entrata in vigore, confermando la potenziale portata retroattiva della disposizione.

Le conclusioni

Questa ordinanza, pur non decidendo nel merito, ha un’enorme valenza pratica. Segnala che il principio del “ne bis in idem” e l’efficacia del giudicato penale stanno assumendo un peso sempre maggiore anche nel diritto tributario. La decisione di attendere le Sezioni Unite dimostra la consapevolezza della Corte circa la portata rivoluzionaria della nuova norma. L’esito della pronuncia delle Sezioni Unite è ora atteso con grande interesse da tutti gli operatori del settore, poiché definirà in modo stabile i confini e le sinergie tra il processo penale e quello tributario, con impatti significativi per innumerevoli contribuenti.

Una sentenza di assoluzione penale ‘perché il fatto non sussiste’ può annullare un accertamento fiscale basato sugli stessi fatti?
L’ordinanza non dà una risposta definitiva, ma evidenzia che una nuova norma (l’art. 21 bis del d.lgs. 74/2000) potrebbe portare a questo risultato. La Cassazione ha sospeso la decisione proprio per attendere un chiarimento sul punto da parte delle Sezioni Unite.

Perché la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare la causa ‘a nuovo ruolo’ invece di decidere subito?
La Corte ha rinviato la causa perché la questione sull’applicazione del nuovo art. 21 bis del d.lgs. 74/2000 è stata già rimessa alle Sezioni Unite, il massimo organo giurisdizionale della Corte. Per evitare decisioni contrastanti e garantire la certezza del diritto, ha ritenuto opportuno attendere la loro pronuncia.

La nuova norma sull’efficacia dell’assoluzione penale nel processo tributario si applica anche se l’assoluzione è avvenuta molti anni prima dell’entrata in vigore della legge?
Sì, l’ordinanza cita precedenti decisioni della Cassazione (Ordinanza n. 23570/2024 e Sentenza n. 936/2025) secondo cui l’applicazione della nuova norma non è preclusa dal fatto che la sentenza di assoluzione sia passata in giudicato prima della sua entrata in vigore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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