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Approvazione tariffe tributi: la retroattività è lecita

Un Comune aveva approvato le tariffe per il tributo sui rifiuti (TARES) per l’anno 2013 nel mese di settembre dello stesso anno. Un contribuente ha impugnato l’avviso di accertamento, sostenendo che l’approvazione fosse tardiva e che le tariffe non potessero essere applicate retroattivamente dall’inizio dell’anno. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni dei gradi inferiori, ha stabilito che l’approvazione delle tariffe tributi è legittima e le tariffe sono retroattive se deliberate entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, anche se tale termine è stato prorogato.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Approvazione Tariffe Tributi: Retroattive se Entro i Termini del Bilancio

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale per Comuni e contribuenti: l’approvazione delle tariffe tributi locali può avere effetto retroattivo per tutto l’anno d’imposta, a condizione che avvenga entro il termine legale per l’approvazione del bilancio di previsione, anche se prorogato. Questa decisione ribalta l’orientamento precedente di alcuni giudici tributari, fornendo certezza giuridica su una questione spesso dibattuta.

I Fatti del Caso: La Controversia sulle Tariffe TARES

Un Comune aveva deliberato il regolamento e le tariffe relative alla TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) per l’anno 2013 in data 12 settembre 2013. Successivamente, notificava un avviso di accertamento a un contribuente per il pagamento del tributo relativo a quell’anno. Il contribuente impugnava l’atto, sostenendo che, essendo le tariffe state approvate dopo l’inizio dell’anno, non potessero essere applicate retroattivamente dal 1° gennaio, ma solo dall’anno successivo.

Le Commissioni Tributarie, sia in primo che in secondo grado, accoglievano la tesi del contribuente, annullando l’atto impositivo. Secondo i giudici di merito, l’approvazione tardiva impediva l’applicazione retroattiva delle nuove tariffe, in ossequio al principio generale sancito dallo Statuto del Contribuente. Il Comune, ritenendo errata tale interpretazione, ricorreva in Cassazione.

Approvazione Tariffe Tributi e Retroattività: Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune, cassando la sentenza impugnata e fornendo un’interpretazione chiara della normativa di riferimento. Il cuore della decisione risiede nell’articolo 1, comma 169, della Legge Finanziaria 2007 (L. n. 296/2006).

Secondo tale norma, gli enti locali devono deliberare tariffe e aliquote dei tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Se tale termine viene rispettato, le deliberazioni, anche se approvate dopo l’inizio dell’esercizio, hanno effetto retroattivo dal 1° gennaio dell’anno di riferimento.

La Proroga del Termine fa la Differenza

Nel caso specifico, la Corte ha evidenziato che per l’anno 2013 il termine per l’approvazione del bilancio di previsione degli enti locali era stato prorogato per legge al 30 novembre 2013. Di conseguenza, la delibera del Comune, adottata il 12 settembre 2013, era pienamente tempestiva.

I Giudici Supremi hanno spiegato che questa disposizione costituisce una deroga esplicita al principio generale di irretroattività delle norme tributarie, stabilito dall’articolo 3 dello Statuto del Contribuente (L. n. 212/2000). La ratio di tale deroga è quella di garantire una stretta connessione tra la manovra tributaria e le previsioni di bilancio, assicurando la certezza della programmazione finanziaria dell’ente.

In assenza di approvazione entro il termine, invece, le tariffe e le aliquote dell’anno precedente si intendono prorogate automaticamente per l’anno in corso.

Le Conclusioni: Quando le Nuove Tariffe Sono Retroattive?

La sentenza stabilisce un principio guida per gli operatori del settore. L’efficacia retroattiva delle tariffe dei tributi locali (come IMU, TASI, TARI/TARES) non dipende dalla data di approvazione in sé, ma dal rispetto del termine ultimo fissato per la deliberazione del bilancio di previsione. Se un Comune approva le nuove aliquote entro questa scadenza, anche se cade a fine anno, queste si applicheranno legittimamente a tutto il periodo d’imposta, a partire dal 1° gennaio. Questa decisione rafforza l’autonomia finanziaria degli enti locali, pur nel rispetto di un quadro normativo certo a tutela dei contribuenti.

È possibile applicare retroattivamente le tariffe di un tributo locale approvate dopo l’inizio dell’anno?
Sì, è possibile a condizione che la delibera di approvazione sia adottata entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione dell’ente locale.

Quale termine devono rispettare i Comuni per l’approvazione delle tariffe affinché siano valide per l’anno in corso?
I Comuni devono rispettare la data fissata dalla normativa statale per la deliberazione del bilancio di previsione. Questo termine può essere oggetto di proroga, e la delibera è considerata tempestiva se adottata entro la scadenza prorogata.

Cosa succede se un Comune non approva le nuove tariffe entro il termine stabilito dalla legge?
In caso di mancata approvazione entro il termine per la deliberazione del bilancio, le tariffe e le aliquote relative all’anno precedente si intendono prorogate di anno in anno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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