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Appello incidentale tempestivo: la sospensione termini

La Corte di Cassazione ha stabilito la validità di un appello incidentale tempestivo depositato dall’Agente della Riscossione. Sebbene depositato oltre i 60 giorni, una norma sulla sospensione dei termini per le controversie definibili ha reso il ricorso ammissibile, portando al rigetto dell’impugnazione del contribuente.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Appello Incidentale Tempestivo: Come una Sospensione dei Termini Può Cambiare le Sorti di un Giudizio

Nel complesso mondo del contenzioso tributario, il rispetto dei termini processuali è un dogma. Un solo giorno di ritardo può compromettere irrimediabilmente l’esito di una causa. Tuttavia, esistono eccezioni e normative speciali che possono stravolgere i calcoli. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina proprio uno di questi casi, dimostrando come un appello incidentale tempestivo, pur se depositato apparentemente fuori tempo massimo, possa essere considerato valido grazie a una legge di sospensione dei termini.

I Fatti di Causa

Una società contribuente si trovava in lite con l’Agente della Riscossione per una serie di cartelle di pagamento relative a diverse annualità d’imposta. Dopo una prima decisione della Commissione Tributaria Provinciale (CTP), la questione approdava dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale (CTR).

La società presentava appello principale, che veniva parzialmente accolto. Contemporaneamente, l’Agente della Riscossione proponeva un appello incidentale, sostenendo che una delle cartelle di pagamento non era stata saldata integralmente. La CTR accoglieva in pieno l’appello incidentale dell’ente riscossore.

La società contribuente, ritenendo l’appello incidentale tardivo e quindi inammissibile, decideva di ricorrere in Cassazione. Il punto focale del ricorso era semplice: l’appello principale era stato notificato l’8 giugno 2017, mentre l’appello incidentale era stato depositato solo il 15 novembre 2017, ben oltre il termine ordinario di sessanta giorni.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando la validità e la tempestività dell’appello incidentale proposto dall’Agente della Riscossione. La decisione si fonda sull’applicazione di una normativa speciale che ha introdotto una sospensione straordinaria dei termini processuali.

Le Motivazioni: Il Calcolo Decisivo per un Appello Incidentale Tempestivo

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 11, comma 9, del D.L. n. 50 del 2017. Questa norma, legata alla definizione agevolata delle controversie tributarie, stabiliva una sospensione di sei mesi per i termini di impugnazione che scadevano tra la data di entrata in vigore del decreto e il 30 settembre 2017.

La Corte ha ricostruito il calcolo dei termini come segue:

1. Notifica dell’appello principale: 8 giugno 2017.
2. Scadenza ordinaria per l’appello incidentale: Il termine di 60 giorni, tenendo conto della sospensione feriale (dal 1 al 31 agosto), sarebbe scaduto il 7 settembre 2017.
3. Applicazione della sospensione speciale: La data del 7 settembre 2017 rientrava pienamente nel periodo di applicazione della sospensione straordinaria prevista dal D.L. 50/2017.
4. Nuova scadenza: Di conseguenza, il termine originario è stato sospeso per sei mesi. La nuova data ultima per il deposito dell’appello incidentale è stata così posticipata al 7 marzo 2018.

Poiché l’Agente della Riscossione aveva depositato il proprio appello incidentale il 15 novembre 2017, lo ha fatto con largo anticipo rispetto alla nuova scadenza. Pertanto, l’atto è stato correttamente ritenuto un appello incidentale tempestivo e ammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per contribuenti e professionisti. Sottolinea come il mero calcolo dei termini processuali standard possa essere ingannevole in presenza di normative speciali. Le leggi che introducono sospensioni o proroghe, spesso legate a sanatorie o definizioni agevolate, devono essere attentamente monitorate poiché possono alterare in modo significativo le scadenze processuali. Un’analisi superficiale avrebbe potuto portare a considerare l’appello incidentale come tardivo, ma un esame approfondito del quadro normativo vigente in quel preciso periodo ha rivelato una realtà diversa, determinando l’esito del giudizio.

Un appello incidentale depositato oltre 60 giorni dalla notifica dell’appello principale è sempre inammissibile?
No. Come dimostra questa ordinanza, l’appello incidentale può essere considerato tempestivo se il suo termine di scadenza ricade in un periodo coperto da una specifica legge di sospensione dei termini processuali.

Come ha influito la legge sulla ‘definizione agevolata delle controversie’ sui termini processuali in questo caso?
L’art. 11, comma 9, del D.L. 50/2017, relativo a tale definizione, ha sospeso per sei mesi i termini di impugnazione. Poiché la scadenza per l’appello incidentale cadeva in questo periodo, il termine è stato prorogato di sei mesi, rendendo valido un deposito altrimenti tardivo.

Qual è la conseguenza per il ricorrente quando il suo ricorso per cassazione viene rigettato?
In base alla normativa vigente, se il ricorso proposto dopo il 30 gennaio 2013 viene rigettato, il ricorrente è tenuto a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello già versato per l’impugnazione stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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