LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Annullamento tariffe TARI: si paga la tassa precedente

Una società ha contestato il pagamento della TARI 2018 dopo che le delibere tariffarie comunali sono state annullate da un tribunale amministrativo. La corte regionale aveva applicato le tariffe più favorevoli del 2019. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, stabilendo un principio chiave sull’**annullamento tariffe TARI**: la nullità di una delibera non esonera il contribuente dal pagamento. Al contrario, si applicano automaticamente le tariffe dell’anno precedente valido (in questo caso, il 2017). Il ricorso del Comune è stato quindi accolto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Annullamento Tariffe TARI: La Cassazione Stabilisce che si Applica la Tariffa Precedente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza per contribuenti ed enti locali: cosa accade quando una delibera comunale che fissa le tariffe della Tassa sui Rifiuti (TARI) viene annullata? La risposta della Suprema Corte è chiara e si fonda su un principio di continuità e certezza del diritto: l’annullamento delle tariffe TARI non comporta l’esenzione dal pagamento, ma determina l’applicazione delle tariffe vigenti nell’anno precedente. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una società commerciale impugnava un sollecito di pagamento per la TARI relativa all’anno 2018, sostenendo l’inesistenza del diritto del Comune a riscuotere il tributo. La ragione principale era che le delibere comunali che avevano approvato le tariffe per quell’anno erano state annullate da una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).

In secondo grado, la Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva parzialmente accolto l’appello della società, decidendo in modo innovativo: aveva disposto l’applicazione, per l’anno 2018, delle tariffe TARI approvate per l’anno 2019, ritenute meno gravose per il contribuente. Inoltre, aveva concesso una riduzione del 20% sulla parte variabile del tributo.

Contro questa sentenza, il Comune ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando l’errata applicazione di una tariffa futura e la concessione indebita della riduzione.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Principio sull’annullamento tariffe TARI

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del Comune e cassato con rinvio la sentenza della CTR. I giudici hanno stabilito che la corte regionale ha commesso un errore di diritto nel ritenere applicabili le tariffe del 2019 al periodo d’imposta 2018.

La Cassazione ha invece rigettato il ricorso incidentale della società, che mirava a ottenere l’esenzione totale dal pagamento. Il fulcro della decisione risiede nell’applicazione del principio di “prorogatio”, fondamentale in materia di tributi locali.

Le Motivazioni

Il Principio di “Prorogatio” delle Tariffe Tributarie

La Corte ha richiamato l’art. 1, comma 169, della Legge n. 296/2006. Questa norma stabilisce che, in caso di mancata approvazione delle nuove tariffe e aliquote entro i termini di legge, “si intendono prorogate di anno in anno”. Questo principio di ultrattività delle tariffe precedenti serve a evitare vuoti normativi e a garantire la copertura finanziaria dei servizi pubblici essenziali, come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

L’annullamento delle tariffe TARI per il 2018, quindi, non elimina l’obbligazione tributaria, ma fa “rivivere” le ultime tariffe validamente approvate, che in questo caso erano quelle del 2017. Il contribuente, che ha comunque usufruito del servizio, non può beneficiare di un indebito vantaggio derivante da un vizio della delibera.

Inapplicabilità di Tariffe Future

La decisione della CTR di applicare le tariffe del 2019, sebbene più favorevoli, è stata considerata giuridicamente infondata. Non esiste una norma che consenta di applicare retroattivamente una tariffa approvata per un anno successivo. La logica del sistema è quella della continuità con il passato, non dell’anticipazione del futuro. Il Comune, nel 2018, non poteva nemmeno conoscere quali sarebbero state le tariffe dell’anno seguente.

L’Onere della Prova per le Riduzioni

Infine, la Corte ha chiarito che il tributo è dovuto per il solo fatto che il servizio di gestione dei rifiuti è istituito e reso disponibile nell’area in cui si trova l’immobile, a prescindere dall’effettivo utilizzo da parte del singolo utente. Per ottenere una riduzione o un’esenzione, ad esempio per aver provveduto autonomamente allo smaltimento dei rifiuti speciali assimilati, il contribuente deve dimostrare di averne diritto e, soprattutto, di aver ottenuto una preventiva autorizzazione da parte dell’ente impositore. Non è possibile procedere unilateralmente e poi pretendere lo sgravio fiscale. Di conseguenza, anche la riduzione del 20% accordata dalla CTR è stata ritenuta illegittima, in quanto non erano stati provati i presupposti di legge.

Le Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale per la stabilità finanziaria degli enti locali e per la certezza dei rapporti tributari. L’annullamento di una delibera tariffaria non è un “liberi tutti”, ma comporta un ritorno alla situazione normativa precedente. I contribuenti sono tenuti al pagamento della tassa sulla base delle ultime tariffe valide, garantendo così la copertura dei costi di un servizio pubblico indispensabile. Per ottenere riduzioni, è necessario seguire le procedure previste e dimostrare di possedere i requisiti di legge, senza poter contare su decisioni autonome non autorizzate.

Cosa succede se il Comune non approva o approva in modo illegittimo le nuove tariffe della TARI?
In base al principio di “prorogatio” (art. 1, c. 169, L. 296/2006), se le nuove tariffe non vengono approvate validamente entro i termini, si continuano ad applicare quelle in vigore nell’anno precedente.

L’annullamento delle tariffe TARI da parte di un giudice dà diritto a non pagare la tassa per quell’anno?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’annullamento della delibera tariffaria non comporta la liberazione del contribuente dall’obbligo di pagamento. Si applicano le tariffe dell’anno precedente, poiché il servizio di raccolta rifiuti è stato comunque erogato.

Un’azienda che smaltisce i propri rifiuti in autonomia può ottenere automaticamente l’esenzione totale dalla TARI?
No. La tassa è dovuta per la semplice disponibilità del servizio pubblico. Per ottenere una riduzione o esenzione per smaltimento autonomo, il contribuente deve dimostrare la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge e, in molti casi, ottenere una preventiva autorizzazione dal Comune. Non è un diritto automatico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)