LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ammissione temporanea: l’eccezione di emergenza

La Corte di Cassazione ha analizzato il caso di un cittadino residente nell’UE che ha introdotto in Italia un veicolo immatricolato in un paese extra-UE. L’amministrazione doganale contestava l’illecito di contrabbando, ma la Corte ha rigettato il ricorso. La decisione si fonda sull’eccezione prevista per la cosiddetta ammissione temporanea in situazioni di emergenza, riconoscendo che la precaria situazione politica nel paese di provenienza del veicolo costituisce un valido motivo per l’ingresso in deroga alle norme ordinarie, che richiederebbero la residenza extra-UE del conducente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Ammissione Temporanea: La Cassazione Chiarisce l’Eccezione per Emergenza

L’ammissione temporanea di veicoli immatricolati fuori dall’Unione Europea è una materia complessa, spesso fonte di contenziosi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento su una specifica eccezione a questa regola: la “situazione di emergenza”. Il caso ha riguardato un cittadino residente nell’UE che, per fuggire da una situazione politica instabile, ha introdotto un veicolo extra-UE nel territorio comunitario.

I Fatti di Causa

Un contribuente, residente in Polonia, entrava nel territorio doganale italiano dalla Tunisia alla guida di un’autovettura con targa libica. L’Amministrazione doganale contestava l’operazione, ritenendola un tentativo di contrabbando doganale. Secondo l’Ufficio, il conducente, essendo residente nell’UE, non possedeva i requisiti per beneficiare del regime di ammissione temporanea, che di norma è riservato a persone residenti al di fuori dell’Unione.

Le commissioni tributarie di primo e secondo grado davano ragione al contribuente. In particolare, la Commissione Tributaria Regionale basava la sua decisione su due argomenti principali:
1. L’esistenza di presupposti per l’importazione temporanea.
2. La presenza di una “situazione di emergenza”, legata alla crisi politica in Libia, che costituiva un “valido motivo per lasciare il Paese per motivi di sicurezza”.

L’Amministrazione doganale ha quindi proposto ricorso per cassazione, contestando entrambe le motivazioni.

Il Regime di Ammissione Temporanea: Regole ed Eccezioni

La Regola Generale

La normativa europea, inclusa la Convenzione di Istanbul e i successivi regolamenti, stabilisce che il beneficio dell’ammissione temporanea per veicoli a uso privato è concesso a condizione che:
* Il veicolo sia immatricolato fuori dal territorio doganale dell’Unione.
* Sia di proprietà di una persona stabilita fuori da tale territorio.
* Sia utilizzato da una persona anch’essa stabilita fuori dall’Unione.

In sostanza, la regola generale è chiara: per circolare in esenzione da dazi con un’auto extra-UE, sia il proprietario che l’utilizzatore devono avere la propria residenza abituale fuori dall’UE. Il contribuente nel caso di specie, essendo residente in Polonia, non rientrava in questa casistica.

L’Eccezione per Situazioni di Emergenza

Il Regolamento (UE) n. 2446/2015, tuttavia, prevede dei regimi speciali. Tra questi, l’art. 214 consente l’utilizzo di mezzi di trasporto extra-UE anche a persone residenti nell’Unione se questi vengono “utilizzati in una situazione di emergenza”. Questa norma rappresenta una deroga fondamentale alla regola generale.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha analizzato le due distinte rationes decidendi della sentenza d’appello. Il punto cruciale della decisione della Suprema Corte risiede nell’analisi della seconda motivazione, quella relativa alla situazione di emergenza.

I giudici hanno osservato che l’Amministrazione ricorrente, pur contestando la decisione, non aveva efficacemente smentito l’esistenza della situazione di emergenza. Anzi, nel ricorso stesso ammetteva che non vi fosse “dubbio che la precaria e rischiosa situazione politica della Libia rappresenti un valido motivo per indurre a lasciare il Paese per motivi di sicurezza”.

La Corte ha ritenuto infondata la tesi dell’Amministrazione secondo cui la condizione di emergenza verrebbe meno una volta che il soggetto entra nel territorio UE. Al contrario, la valutazione dell’emergenza deve essere effettuata al momento dell’introduzione del veicolo nel territorio doganale, in relazione al paese di provenienza.

Poiché la seconda ratio decidendi (l’emergenza) era sufficiente da sola a sorreggere la decisione dei giudici di merito e non era stata validamente contestata, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile su questo punto e, di conseguenza, lo ha rigettato. L’accertamento dell’esistenza di una situazione di emergenza, operato dal giudice di merito, ha reso superfluo l’esame della prima motivazione, relativa all’interpretazione delle regole ordinarie di importazione temporanea.

Conclusioni

La sentenza consolida un importante principio: la regola generale che vieta ai residenti UE di utilizzare veicoli extra-UE in regime di ammissione temporanea può essere derogata in presenza di una comprovata “situazione di emergenza”. La valutazione di tale emergenza, come una grave crisi politica o sociale nel paese di origine del veicolo, spetta al giudice di merito e deve essere considerata al momento dell’ingresso nel territorio comunitario. Questa decisione offre una tutela importante per coloro che, pur essendo residenti nell’UE, sono costretti a fuggire da situazioni di pericolo utilizzando mezzi di trasporto immatricolati in paesi terzi.

Un residente nell’Unione Europea può guidare un’auto con targa extra-UE in regime di ammissione temporanea?
Di norma, no. La regola generale richiede che sia il proprietario sia l’utilizzatore del veicolo siano residenti fuori dal territorio doganale dell’Unione Europea per beneficiare dell’esenzione dai dazi.

Cosa si intende per “situazione di emergenza” secondo la sentenza?
La sentenza stabilisce che una “situazione politica precaria e rischiosa” nel paese di provenienza del veicolo, tale da rappresentare un valido motivo per lasciarlo per ragioni di sicurezza, costituisce una “situazione di emergenza” che giustifica la deroga alle norme ordinarie sull’ammissione temporanea.

La condizione di emergenza deve essere ancora presente dopo l’ingresso nel territorio UE?
No. La Corte ha chiarito che la situazione di emergenza va accertata al momento dell’introduzione del veicolo nel territorio doganale, in relazione alla situazione del paese di origine. Il fatto che il pericolo venga meno una volta entrati in un territorio sicuro come quello dell’UE non invalida l’applicazione dell’eccezione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati