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Amministratore di fatto: sanzioni e società schermo

La Corte di Cassazione ha stabilito che il principio per cui le sanzioni fiscali sono a carico esclusivo della società non si applica quando questa è una ‘società schermo’, creata artificiosamente dall’amministratore di fatto per scopi illeciti e a proprio vantaggio. In questi casi, la responsabilità per le sanzioni ricade direttamente sulla persona fisica che ha agito come amministratore di fatto. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva annullato le sanzioni agli amministratori, rinviando per una nuova valutazione dei fatti alla luce di questo principio.

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Pubblicato il 25 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Amministratore di fatto: sanzioni personali se la società è uno schermo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di responsabilità fiscale: quando una società è solo un paravento, le sanzioni per le violazioni tributarie colpiscono direttamente l’amministratore di fatto. Questa decisione chiarisce che la protezione offerta dalla personalità giuridica della società viene meno se l’ente è stato creato e gestito al solo scopo di commettere illeciti a vantaggio personale di chi lo governa.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro la decisione di una Commissione Tributaria Regionale. Quest’ultima aveva annullato gli atti di contestazione di sanzioni emessi nei confronti di due persone, ritenute amministratori di fatto di una società cooperativa. I giudici di secondo grado avevano applicato in modo rigido l’articolo 7 del D.L. n. 269/2003, secondo cui la responsabilità per le sanzioni amministrative relative al rapporto fiscale di società con personalità giuridica è esclusivamente a carico dell’ente stesso. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, sosteneva che tale principio non potesse valere nel caso specifico, poiché la società era stata costituita artificiosamente a soli fini tributari illeciti, agendo come un mero schermo per le attività fraudolente degli amministratori.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado per un nuovo esame. La Corte ha chiarito che il principio di esclusiva responsabilità della persona giuridica non è assoluto e trova un’importante eccezione nelle ipotesi di società ‘cartiere’ o ‘schermo’.

Le Motivazioni della Cassazione

Il Principio Generale e la sua Eccezione

La Corte ha ribadito che la norma generale (art. 7, D.L. n. 269/2003) prevede che le sanzioni amministrative fiscali siano a carico esclusivo della società. La ratio di questa norma è che, agendo l’amministratore nell’interesse e a beneficio dell’ente, è giusto che sia quest’ultimo a rispondere delle conseguenze sanzionatorie. Tuttavia, questa logica viene meno quando l’amministratore agisce nel proprio esclusivo interesse, usando la società come uno strumento per sottrarsi alle conseguenze dei propri illeciti. In tali circostanze, l’ente non è il beneficiario della violazione, ma una mera fictio, un paravento.

Responsabilità dell’amministratore di fatto in caso di società schermo

La Cassazione ha affermato che, se risulta provato che la società è stata costituita o utilizzata come mero schermo per perseguire fini illeciti personali, la responsabilità per le sanzioni non può essere attribuita all’ente fittizio. Invece, essa deve essere imputata direttamente alla persona fisica che, in qualità di amministratore di fatto, ha ideato e beneficiato della frode. Viene così ripristinata la disciplina generale della responsabilità personale dell’autore della violazione (D.Lgs. n. 472/1997). In questi casi, non vi è distinzione tra trasgressore (l’amministratore) e contribuente (la società), poiché i due soggetti di fatto si identificano.

La Carenza di Indagine nel Giudizio di Merito

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che i giudici di merito avevano omesso di indagare adeguatamente gli elementi fattuali che suggerivano la natura artificiosa della società. L’Agenzia aveva evidenziato, e la stessa sentenza impugnata lo riportava, indizi quali la privazione di una reale struttura organizzativa, la mancanza di autonomia gestionale e l’ingente fuoriuscita di fondi (1.500.000 euro) a probabile beneficio degli amministratori di fatto. La Commissione Tributaria Regionale avrebbe dovuto valutare se tali elementi configurassero la presenza di uno schermo societario, rendendo inapplicabile la norma sulla responsabilità esclusiva dell’ente.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito: la personalità giuridica non è uno scudo invalicabile contro la responsabilità fiscale personale. L’amministratore di fatto che utilizza una società come strumento per commettere illeciti tributari a proprio vantaggio non può nascondersi dietro di essa e sarà chiamato a rispondere personalmente delle sanzioni. La Corte ha quindi rinviato il caso al giudice di merito, che dovrà ora riconsiderare la vicenda tenendo conto del principio secondo cui la protezione legale dell’ente cessa laddove inizia l’abuso della sua forma per fini fraudolenti.

Di norma, chi è responsabile per le sanzioni fiscali di una società?
Secondo l’art. 7 del d.l. n. 269/2003, le sanzioni amministrative relative al rapporto fiscale di società o enti con personalità giuridica sono esclusivamente a carico della persona giuridica stessa, e non delle persone fisiche che la amministrano.

Cosa accade se la società è stata creata solo come ‘schermo’ per evadere le tasse?
In questo caso, il principio della responsabilità esclusiva della società non si applica. Se viene provato che la società è una costruzione artificiosa (una ‘società schermo’ o ‘cartiera’) utilizzata dall’amministratore per commettere illeciti a proprio esclusivo vantaggio, la responsabilità per le sanzioni ricade direttamente sulla persona fisica autrice della violazione.

L’amministratore di fatto risponde delle sanzioni allo stesso modo di un amministratore di diritto?
Sì, ai fini della responsabilità per le sanzioni in caso di società schermo, non vi è differenza. Se una persona agisce come amministratore di fatto, gestendo la società e beneficiando delle violazioni tributarie commesse attraverso di essa, è considerato l’autore materiale dell’illecito e risponde personalmente delle sanzioni, proprio come farebbe un amministratore regolarmente nominato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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