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Aliquota ridotta gas industriale: quando si applica?

Una società che produceva calore per terzi chiedeva l’applicazione dell’accisa agevolata per uso industriale su tutto il gas consumato. La Corte di Cassazione ha negato il beneficio, stabilendo che l’aliquota ridotta gas industriale dipende dalla destinazione finale dell’energia. Se il calore è ceduto a terzi per usi civili, come il riscaldamento, si applica l’aliquota ordinaria, indipendentemente dalla complessità del processo produttivo.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Aliquota ridotta gas industriale: la destinazione finale è decisiva

L’applicazione dell’aliquota ridotta gas industriale rappresenta un’importante agevolazione fiscale per le imprese, ma i suoi confini non sono sempre netti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale: per beneficiare dell’aliquota ridotta, non basta che il processo di produzione sia complesso e industriale; è determinante la destinazione finale dell’energia prodotta. Se questa viene ceduta a terzi per usi civili, l’agevolazione non spetta.

I Fatti del Caso: La controversia sull’accisa

Una società energetica svolgeva un’attività complessa che partiva dall’acquisto di gas naturale liquefatto, per poi procedere con lo stoccaggio, la rigassificazione e la distribuzione attraverso una propria rete. Il gas veniva infine utilizzato per produrre energia termica (calore), ceduta in parte a soggetti con attività economiche e in parte a terzi per usi civili, come riscaldamento e acqua calda.

L’azienda riteneva che l’intero processo, data la sua natura industriale articolata, dovesse beneficiare dell’applicazione dell’aliquota agevolata prevista per gli usi industriali su tutto il gas consumato. Di parere opposto l’Agenzia delle Dogane, che aveva applicato un’aliquota differenziata: ridotta per il gas usato per produrre calore destinato ad altri usi industriali, e ordinaria (più alta) per la quota di gas impiegata per produrre calore ceduto a terzi per usi civili. La società, dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, ha presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte: l’importanza dell’aliquota ridotta gas industriale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 812/2024, ha rigettato il ricorso della società, confermando la legittimità dell’operato dell’Agenzia delle Dogane. I giudici hanno stabilito un principio di diritto chiaro: l’applicabilità dell’aliquota ridotta per usi industriali dipende strettamente dalla finalità dell’impiego del gas.

La complessità del processo produttivo messo in atto dalla società, pur essendo innegabilmente di natura industriale, è stata considerata irrilevante. Ciò che conta, ai fini fiscali, è lo scopo ultimo per cui l’energia (in questo caso, il calore) viene prodotta e utilizzata. La cessione a terzi per usi civili esclude categoricamente l’accesso al regime fiscale di favore.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su un’interpretazione rigorosa dell’articolo 26 del Testo Unico delle Accise (d.lgs. 504/1995). La norma distingue nettamente tra “usi civili” e “usi industriali”. In particolare, il comma 2 qualifica come “uso civile” anche la produzione di acqua calda o calore destinata a essere ceduta a terzi per usi civili, anche se prodotta da un’impresa industriale.

Secondo la Cassazione, l’agevolazione fiscale è strettamente connessa alla funzione produttiva dell’attività. L’aliquota ridotta gas industriale è riconosciuta solo quando il gas è utilizzato:
a) esclusivamente nei locali destinati alla produzione;
b) ai fini dello svolgimento dell’attività produttiva stessa.

Nel momento in cui il prodotto finale (il calore) non viene reimpiegato nel ciclo produttivo dell’impresa ma viene venduto a consumatori finali per le loro esigenze abitative, la sua funzione diventa civile. Le modalità complesse con cui tale calore viene prodotto sono considerate meramente strumentali e non possono alterare la natura fiscale dell’utilizzo finale. La Corte ha concluso enunciando il seguente principio di diritto: «In tema di accise, l’aliquota ridotta sul gas naturale per usi industriali […] richiede che il gas, destinato alla combustione, sia impiegato per le attività industriali produttive di beni e servizi […]; al di fuori delle quali, qualunque sia la complessità del processo finalizzato al suo utilizzo, la cessione a terzi per usi civili esclude l’applicabilità dell’aliquota agevolata».

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale restrittivo e di fondamentale importanza per tutte le aziende del settore energetico e manifatturiero. La decisione sottolinea che le agevolazioni fiscali, come l’aliquota ridotta gas industriale, sono soggette a un’interpretazione rigorosa e finalistica. Le imprese devono prestare massima attenzione non solo alla natura del proprio processo produttivo, ma soprattutto alla destinazione finale dei beni o servizi prodotti. La sola complessità tecnologica o industriale non è sufficiente a garantire l’accesso a regimi fiscali di favore se il prodotto finale è destinato al consumo civile da parte di terzi.

Un processo industriale complesso dà sempre diritto all’aliquota ridotta sul gas?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la complessità del processo produttivo è irrilevante. Il criterio decisivo per l’applicazione dell’aliquota agevolata è la destinazione finale dell’energia prodotta con il gas.

Quando la produzione di calore è considerata “uso civile” ai fini dell’accisa?
La produzione di calore o acqua calda è considerata “uso civile” quando il prodotto finale viene ceduto a terzi per scopi non produttivi, come il riscaldamento di abitazioni, anche se a produrlo è un’impresa industriale con un processo complesso.

Qual è il criterio decisivo per applicare l’aliquota ridotta per usi industriali?
Il criterio decisivo è che il gas sia impiegato per attività industriali produttive di beni e servizi e che l’energia prodotta sia utilizzata all’interno del ciclo produttivo dell’impresa stessa. La cessione a terzi per usi civili esclude l’applicabilità dell’agevolazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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